sabato, Gennaio 11, 2025

Metanopoli, i 25 testi d’accusa contro Giosi e Silvano

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Chiamati a deporre carabinieri, imprenditori, i vertici della Cpl Concordia e il boss Antonio Iovine

Il sostituto procuratore della Repubblica Celeste Carrano ha avuto l’autorizzazione dal tribunale a chiamare tutti i testimoni della sua lista per sostenere l’accusa nel processo nei confronti del sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino e dell’attuale tecnico, arch. Silvano Arcamone. Sono venticinque le persone che sfileranno a vario titolo. Una lista testi ricca anche di persone che non sono mai comparse ufficialmente durante l’inchiesta.

Il teste chiave, così l’ha definito il pm Carrano, è senza dubbio il capitano dei Carabinieri del Comando per la tutela dell’ambiente di Roma Giampaolo Scafarto. Conoscitore delle attività che gli erano state delegate dai tre pubblici ministeri, la cui squadra si completa con i sostituti Giuseppina Loreto ed Henry John Woodcock. E’ sempre Scafarto che è stato presente in tutti gli interrogatori, quelli più importanti. Insieme a Scafarto verranno sentiti i suoi più stretti collaboratori del Noe. E sono il maresciallo Luigi Schito, i sottufficiali Carmine Stavalo, Amerigo Pascucci e Gianluca Lombardi, tutti in servizio all’epoca al Comando del Noe di Roma. Costoro dovranno riferire in particolar modo sulle attività di perquisizioni eseguite non solo nei confronti degli indagati, ma anche di altri personaggi che pur non avendo ricevuto una misura coercitiva, si sono ritrovati una bella mattina con un provvedimento del pubblico ministero. I pubblici ministeri hanno chiesto ed ottenuto dal tribunale che vengano sentiti il maresciallo capo Salvatore Schiano, il brigadiere Angelo Sanseverino, il capitano Andrea Centrella, tutti appartenenti alla Compagnia Carabinieri di Ischia, che dovranno riferire sulle indagini svolte da questo comando sulla Cpl Concordia e soprattutto sugli indagati ischitani.

Il capitano Centrella farà la sua parte di testimone in quanto coordinatore di tutte le attività d’indagine che vengono svolte dalla Compagnia di Ischia. In particolare si tende ad accertare se vi sono state delle forzature o comunque dei favori sulla realizzazione di questa famosa condotta di circa 200 metri per allacciare due strutture alberghiere molto note e che fanno capo alla famiglia Di Meglio.

Un altro personaggio importante che dovrà comparire è un ex assessore del comune di Forio, tale Nicola Monti, sottoposto ad interrogatorio da parte dei carabinieri il 3 giugno del 2015, in cui riferì particolari che la Procura ritiene assai interessanti. Dovrà riferire in ordine «ai rapporti esistenti tra i dirigenti della Cpl Concordia, il sindaco d’Ischia e il capo dell’Ufficio tecnico, con particolare riferimento alla esecuzione dei lavori di metanizzazione e alle convenzioni stipulate tra la suddetta Cpl Concordia da una parte e Ferrandino Massimo e l’albergo Le Querce».

Sulle stesse circostanze è chiamato a deporre Antonio Pinto. Sentito proprio dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico in data 2 giugno 2015 per chiarire eventuali rapporti intercorsi tra la Cpl Concordia e il sindaco Ferrandino e l’arch. Arcamone.

Un altro ischitano comparirà dinanzi ai giudici per volere della Procura. Si tratta di Marcello Misurelli, sentito già a sommarie informazioni dai militari dell’Arma in data 3 giugno 2015.

Verrà ascoltata la sorella del sindaco, Anna Ferrandino, le cui dichiarazioni risalgono a qualche tempo prima e precisamente all’11 e 13 giugno del 2014. Potrà avvalersi della facoltà di non rispondere per essere prossimo congiunto e la legge le consente di rimanere in silenzio.

L’ultimo ischitano a dover comparire è Giuseppe Di Meglio di Barano, ma di fatto residente a Milano. Anche lui è stato sentito a sommarie informazioni in data 13 aprile 2015.

C’è una parte consistente di testimoni per il processo napoletano sulle presunte corruzioni nell’affare Cpl Concordia, che interessa pezzi da “novanta” di quella cooperativa modenese che per quarant’anni è stata governata come un monarca da Roberto Casari, che è attualmente detenuto agli arresti domiciliari per l’inchiesta legata ai rapporti con il clan dei Casalesi e in cui si ritrova con una grave imputazione sulle spalle.

A Napoli dinanzi ai giudici comparirà un altro personaggio importante dell’epoca, quell’ing. Giulio Lancia che è stato a lungo sull’isola d’Ischia ad interessarsi di aere rapporti con gli amministratori locali e anche con numerosi imprenditori.

L’altro è ancora di più uno che sa molte cose di questa vicenda. Si tratta dell’imprenditore edile Giovanni Di Tella di San Cipriano d’Aversa che ha eseguito tutti i lavori di scavo e di posa delle tubazioni in tutte le strade del comune d’Ischia interessate alla metanizzazione. E’ un personaggio su cui i pubblici ministeri si sono molto soffermati, interrogandolo in più di una circostanza, soprattutto sui rapporti che intercorrevano con il sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino ed il tecnico arch. Silvano Arcamone.

Un altro testimone che dovrà riferire le tematiche che riguardavano le attività della Cpl Concordia. Si tratta di Luca Costa, che secondo la Procura sapeva delle mosse e delle attività e dei dirigenti della cooperativa e quali sarebbero stati gli accordi stipulati con il sindaco d’Ischia e il suo tecnico comunale.

E’ un aspetto che per grandi linee dovrà seguire l’altro teste, Carlo Porta, che risiede nella provincia di Modena e che è stato sentito a sommarie informazioni dai carabinieri il 14 gennaio del 2015.

Ed infine Mario Guarnieri, residente a Mantova, che per la verità è stato sentito numerosissime volte dagli investigatori. E’ ritenuto un testimone altrettanto importante e per alcuni “chiave”. Ed infatti è stato sentito a sommarie informazioni nel solo mese di gennaio 2015 ben tre volte, il 14, il 15 e il 27. Altri tre interrogatori li ha subiti il 2, il 13 e il 14 aprile dello stesso anno.

Molto più semplice dovrebbe essere il racconto di Diego Polizio, sentito a verbale il 10 aprile del 2015. Su quelle affermazioni si snoccioleranno l’esame e il controesame delle parti.

Così come per Claudio Bonettini, sentito a sommarie informazioni il 27 gennaio scorso.

Lo zoccolo duro, è riferibile alla triade che all’epoca aveva un ruolo importante nelle scelte della Cpl Concordia. E in particolar modo Nicola Verrini, che era considerato il numero due della cooperativa. Dopo Casari era lui che dettava l’ultima parola ai dirigenti.

Francesco Simone verrà anche lui in aula ed era per Casari un dirigente esterno molto importante nella gestione delle pubbliche relazioni. E’ proprio lui che prepara la venuta di Massimo D’Alema ad Ischia nell’Hotel Le Querce, che acquista delle partite di vino della tenuta intestata alla moglie dell’esponente politico. E’ lui che organizza la presentazione del libro dell’ex presidente del Consiglio e ne acquista una bella partita in nome e per conto della Cpl per i cadeaux durante le festività.

L’altro dirigente è Maurizio Rinaldi, più volte ad Ischia per interessarsi degli affari della Cpl.

Per ultimo un personaggio che alcuni anni fa destava paura per la sua capacità criminale di imporre la propria legge nella provincia di Caserta. Antonio Iovine, insieme a Pasqule Zagaria, era considerato uno dei capi dei Casalesi. Riferisce diverse notizie che il collaborante sottoscrive durante i numerosi interrogatori a cui è stato sottoposto dalla procura della Repubblica. Non ultimo quello del 26 settembre del 2015. E soprattutto sono importanti alcuni passaggi riferiti all’isola d’Ischia.

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