Gaetano Di Meglio | Un profilo basso da una parte, uno spinto nel segreto dall’altro. Da una parte Gianni Matarese, dall’altra Michele Regine: è questo lo schema che Francesco Del Deo prepara per il prossimo anno quando Forio tornerà alle urne e deciderà il suo nuovo candidato sindaco.
In una serata d‘estate, alla Cantina di Jack, in pieno stile di Francesco Del Deo (fede una riunione carbonara, simile, un anno prima di candidarsi a sindaco di Forio nell’elezione che, poi, andò come andò a finire con lo show di Antonio Trofa), è arrivato il comando di annunciare la candidatura a sindaco di Michele Regine. Una candidatura sostenuta anche dal giro nel paese. Del Deo e Regine, infatti, vengono sempre di più visti camminare insieme, gestire il loro potere e provare a creare consenso. Questo ci porta ad un’altra riflessione: come si crea il consenso?
Facile, se mi prometti fedeltà e prometti fedeltà a Michele per il futuro, allora rispondo alla tua richiesta. Il consenso diretto, quello che i latini chiamavano “do ut des”. Ah, forse, non era questa la traduzione migliore.
Come tutti sanno, soprattutto i consiglierei comunali che sono umiliati da anni, Del Deo, Regine e Savio vanno avanti con quel sistema che non piace a Forio e che, molto probabilmente, alle urne Forio boccerà. Ma, come sempre, il rapporto con le urne è sempre una grande variabile.
Ma davvero Michele Regine, l’attuale presidente del consiglio comunale, sarà il candidato sindaco della coalizione della maggioranza uscente? I dubbi sono tanti.
Secondo alcuni, infatti, la mossa di bruciare Michele Regine serve a proteggere Gianni Materese e consentirgli di convincere la famiglia a dargli il via libera.
Michele si sarebbe prestato a questo gioco sapendo, in fondo, che preferisce avere un ruolo da seconda fila e non rischiare di mettersi in primo piano: il tutto sarebbe immolato sull’altare della bella vita, della caccia, della pesca e degli agi.
Vuoi mettere l’orgoglio di guidare il proprio paese con l’andare a Caccia all’estero e farsi fermare alla frontiera e fare figuracce internazionali insieme con Sergio Buono o andare a Pesca nel regno di nettuno. Per certe cose nella vita non basta master card.
Lasciando stare gli agi e i vizi di Michele Regine a parte, passiamo alla politica. Del Deo sa troppo bene che Michele non riuscirà a reggere tutta la maggioranza e che, già ora, è motivo di divisioni, diversamente, invece, Gianni Matarese riuscirebbe a consolidare meglio la maggioranza attualmente al comando. Come sherpa d’eccezione, con stile e metodo, Del Deo ha individuato Davide Castagliuolo. Democristiano di prima maniera, politico pacato e uomo di compromesso, Davide ha già iniziato il suo tour tra le anime scomposte della maggioranza di Del Deo che soffrono l’ingerenza e l’arroganza di Michele Regine.
Una sorta di doppia consultazione che, al momento, però, non sono ancora arrivate ad un punto.
Lo schema di Materese, che Davide Castagliuolo, tra l’altro sostiene è quello che lo stesso Matarese ci aveva illustrato: “«Nel 2023 l’Amministrazione Del Deo arriverà al voto dopo due mandati. Il sindaco Del Deo non si potrà ricandidare a primo cittadino, eventualmente come consigliere comunale, ma ritengo che essendo una Amministrazione uscente debba dare continuità con un candidato che lo possa fare. E ha la possibilità anche di ampliare un po’, senza limitarsi all’ambito politico che caratterizza questa amministrazione. Ci sono tante capacità all’interno del paese e, secondo me, bisogna riuscire ad aggregare intorno ad un progetto politico che coinvolga le anime che riescono ad incidere politicamente. Potrebbe anche ampliarsi ad altre componenti che non fanno parte dell’amministrazione. Questa come mia osservazione. Certo ci sarà la continuità dell’azione amministrativa perché questa amministrazione è stata caratterizzata da fatti secondo me importanti che sono quelli caratterizzanti, più che altro il risanamento del bilancio comunale, quindi il comune di Forio ha delle prospettive importanti di finanziamento. Chi verrà successivamente, chiunque sia, potrà incidere nel tessuto sociale del paese».
E poi, nello schema di Matarese c’è anche questo: «Ti dico la verità, la politica per me è un hobby, lo faccio per fare qualcosa di buono per il paese, non ho mai avuto velleità di fare il candidato sindaco, sinceramente. Qualcuno ne parla, ma chiunque sarà il candidato sindaco, secondo me, deve essere un candidato che deve riuscire a coagulare varie anime del paese e anche forze che attualmente non fanno parte di questa maggioranza».
E poi, recitando il vecchio schema dell’umiltà, aggiunse sulle nostre colonne: “Io personalmente non ho mai avuto questa velleità, hanno fatto anche il mio nome ma non è una mia aspirazione, comunque è anche troppo prematuro.” Ora il parto del nuovo sindaco di Forio è arrivato in un’età gestazionale che non si può più definire “prematuro”. Superata la 32 esima settimana, infatti, si è arrivati quasi alla fine del percorso. E poi, ora, non c’è più tempo.
E in questa ottica, ovviamente, Davide prova a sondare il terreno e a costruire la potenziale rete di amici e sostenitori.
Dall’altro lato, invece, Francesco Del Deo è impegnato in un’azione di recupero insoddisfatti. Secondo qualcuno lo sforzo grosso è stato quello di far rientrare nei ranghi Mimmo Loffredo. Dottor Figuraccia, infatti, dopo aver chiesto a Gaetano Colella si lanciargli un endorsement, caduto nel vuoto, ha portato a Francesco Del Deo una piccola lista della spesa rendendo la strada in discesa al sindaco.
Diverse, invece, altre posizioni. Peppe Di Maio capeggia, ad esempio, un gruppo di insoddisfatti e arrabbiati col sindaco che covano sotto la cenere. Pratiche di normale amministrazione per Francesco Del Deo che, nel frattempo, si sta togliendo anche il lusso di provare a spuntare una candidatura romana nonostante il taglio dei parlamentari al Senato.
Giorni caldi sicuramente. Franco Regine, dall’altro lato, invece prova a costruire.
Cosa, non si è ben capito, ma costruisce. Sempre nell’ambito del patto d’acciaio con Stani Verde (e le dichiarazioni riecheggiano ancora), una ventina di giorni ha riunto i suoi vecchi uomini. Una sorta di reunion storica da Scillipoti a Sparato fino al Volpino che avrebbe emozionato qualsiasi amante della storia politica di Forio.
Nicola Monti ha spinto per un’apertura verso Michele Regine, Gianni Mattera ha confermato che sta con Stani Verde e qualche altro avrebbe detto all’ex sindaco che già sono impegnati in liste con Stani. Cosa stia costruendo Franco Regine non lo sappiamo.
Forio vive giorni caldissimi, nel frattempo il paese vive giorni di disastro. I tabelloni sequestrati ad Enrico Buono perché autorizzati con la semplice firma del sindaco sono ancora in bella mostra. Uno, quello vicino al Palazzetto, permette a Buono di incassare il fitto dello spazio con la complicità del comando vigili che non lo oscura, l’altro, quello vicino al Piazzale Marinai d’Italia, invece, rovina il paesaggio e fa cattiva mostra di sé dopo che il vento ne ha strappato i tiranti. Certo, se fosse autorizzato lo avrebbero sistemato da mesi e, invece, sta appeso e rovinato. È questa la foto migliore dell’idea che ha Francesco Del Deo di Forio. Questa è al Forio che gli piace: quella appesa e arravogliata!
Qualche mese fa, sempre Matarese aveva fotografato la situazione in questo modo: “Qui a Forio manca ancora un anno per le elezioni. I consiglieri di opposizione stanno facendo il proprio ruolo di opposizione in generale, movimenti contrari alla nostra Amministrazione stanno facendo il loro ruolo. L’Amministrazione sta portando avanti progetti che sono sotto gli occhi di tutti. Chiaramente ci sono da fare dei perfezionamenti, ci sono molte opere da completare però con un anno di tempo tutto questo penso che verrà svolto e spero che si riuscirà a portare avanti un discorso politico in previsione delle prossime amministrative che possa essere frutto di un confronto sui problemi reali”
Già, un anno di tempo passa veloce.
Stani Verde continua a rafforzare il suo gruppo e ad allargarlo a quanti scontenti produce Del Deo. Il metodo poco istituzionale della maggioranza, lo schema del “tu si”, “tu no” crea divisioni e le divisioni, si sa, influiscono sulle scelte. E sembra che le scelte di Del Deo (vedi il carrogru) stiano alimentando delle scelte naturali. Alcune evidenti, altre tenute in bella evidenza a senza esternalizzazioni.
E così, in attesa del redde rationem, chiudiamo con la posizione di Vito Iacono per rendere al lettore la quadra completa.
Vito “combatte” da solo. Fin dalla sua prima intervista, infatti, ci aveva detto: «Ho voglia di segnare un passo diverso per il paese. Loro si richiamano alle proprie ambizioni. Io voglio una candidatura diversa, io sono contro nessuno, laddove dovessi vincere i miei interlocutori saranno tutti i sindaci uscenti».
E aveva anche chiarito: “Non lo so, ma al netto di quello che accadrà io non ho più interlocuzione. Il dato è quello politico e ti posso anticipare che personalmente lavorerò per creare le condizioni per essere io candidato sindaco. Ma la premessa è che nessuno dei sedici che attualmente ricoprono il ruolo di consigliere comunale, piuttosto che gli assessori, saranno i miei interlocutori”.