Un episodio di gravità inaudita, accaduto venerdì scorso, ha visto protagonista il giovane Lorenzo Guglielmucci, ventiquattrenne foriano in forza al 6° Reggimento Trasporti, di stanza a Budrio di Bologna. Il nostro Caporale era a Milano nell’ambito della missione “Strade sicure” ed era impegnato in una delicata operazione di controllo all’ingresso del Duomo della città meneghina.
Tutto sembrava filare liscio quando ad un tratto, verso le 15.30, un giovane si sottraeva al controllo ed aggrediva il militare con inaudita violenza. La prestanza fisica del Guglielmucci e l’addestramento a cui sono sottoposti i nostri militari hanno evitato guai seri, e l’autore del gesto è stato immediatamente immobilizzato e portato in Questura. Si è poi scoperto che si trattava di un folle il cui desiderio, badate bene, era quello di essere arrestato, e per questo aveva compiuto l’insano gesto.
Ci si chiede ora: se non ci fosse stato il Guglielmucci all’ombra della Madonnina, cosa avrebbe commesso quello squilibrato?
La missione “Strade sicure” è svolta a rotazione dai vari corpi dell’Esercito Italiano che affiancano le forze dell’ordine nelle operazioni di controllo e prevenzione.
I nostri militari presidiano, armati, i siti a rischio come i consolati, le ambasciate, le scuole ebraiche, le sinagoghe, e tutti i probabili obiettivi di attentati, come per esempio il Duomo di Milano.
Guglielmucci, intervistato dai mass media locali, ha rigettato qualsiasi encomio, dichiarando di aver semplicemente svolto il lavoro per cui è stato addestrato.
Ancora una volta un ischitano sa farsi onore al di fuori della nostra isola. Ma guai a parlare di impresa: «Le imprese sono altre, io ho soltanto fatto il mio lavoro», minimizza lui, contatto telefonicamente dalla nostra redazione dopo l’episodio di venerdì.
Rilanciamo: quotidiani e siti ti hanno esaltato. «Si tende spesso ad esagerare nel bene o nel male».
Ci racconti l’episodio nel dettaglio?
«E’ stato durante un servizio di controllo, in una fase abbastanza tranquilla posso dire, quando un giovane, senza alcun motivo, mi si è scagliato contro con l’intenzione di colpirmi, e devo dire che una sberla l’ho beccata prima di immobilizzarlo».
Che ne è stato poi dell’aggressore?
«L’abbiamo consegnato alla Polizia che ha provveduto alle procedure previste, dove sia adesso non mi è dato saperlo».
Immaginiamo che la sberla che ti ha dato tu gliela abbia restituita con gli interessi…
«L’ho immobilizzato e basta, il mio compito è tutelare i cittadini non cercare vendette personali. Promozioni? Assolutamente no, non per una cosa simile che, come ho detto, rientra nei nostri normali compiti».
Poteva andare peggio…
«Non mi sono arruolato nei boy scout, bensì nell’Esercito Italiano e so bene che posso rischiare la vita. Comunque tranquilli, anche noi siamo armati, ed in servizio sappiamo tenere gli occhi bene aperti».
@ildisparilive