L’ennesima storia di un rapporto troncato dalla donna e dell’uomo che non si rassegna ad essere stato lasciato. Ponendo in essere comportamenti che non solo le hanno creato ansia, ma anche imbarazzo. In questo caso addirittura le minacce erano iniziate ancor prima della fine della relazione, avendo intuito che lei aveva deciso di dire basta e cercando di dissuaderla. Per questa vicenda che vi raccontiamo è appena iniziato il processo presso la Sezione Distaccata di Ischia. Siamo dunque ancora nella fase del giudizio di primo grado che dovrà pronunciarsi sulla responsabilità dell’imputato, che non potrà essere ritenuto colpevole fino alla definitiva sentenza passata in giudicato.
Ma si tratta ancora una volta di un episodio come i tanti di cui sono piene le cronache, che vede una donna vittima sol perché ha deciso di mettere fine a una relazione, che in questo caso era “clandestina” e i due nemmeno convivevano. La volontà di dire “basta” perché evidentemente nel rapporto qualcosa non funzionava, ha prodotto la solita reazione ingiustificata e decisamente “fuori le righe” da parte dell’uomo.
Sta di fatto che per tale motivo si è ritrovata non solo molestata e minacciata, ma avrebbe anche visto lesa la propria immagine a causa di video porno che l’imputato intendeva inviare all’ex marito.
Dopo la conclusione delle indagini preliminari il pubblico ministero dott. Raffaele Tufano ha citato in giudizio l’imputato dinanzi al giudice monocratico della Sezione Distaccata di Ischia con le accuse di molestia e minaccia aggravate continuate «perché, in esecuzione di un medesimo disegno criminale per petulanza recava disturbo ad (omissis), telefonandole senza soluzione di continuità, presentandosi sotto la sua abitazione, pedinandola e, in un’occasione, minacciandola altresì gravemente esclamando al suo indirizzo la frase “… ti squarto viva, ti uccido con le mie mani”».
Episodi che si sono appunto ripetuti fino al settembre 2022, quando la donna decise di sporgere denuncia presso il commissariato della Polizia di Stato di Ischia.
COSTRETTA A LASCIARE IL LAVORO
Dal racconto della vittima emergono tutto il suo disagio dapprima e successivamente l’ansia e la paura. Una serie di situazioni che l’hanno persino costretta a lasciare il lavoro, prima ancora di decidere di dare una volta per tutte un taglio netto a questo rapporto “malato”.
«Dal mese di febbraio/marzo 2018 al mese di luglio 2022 ho avuto una relazione sentimentale con (omissis), durante la quale non abbiamo mai convissuto ed oltretutto questa relazione non è mai stata resa pubblica. Verso la fine del nostro rapporto lui aveva già capito che io volevo lasciarlo e da lì è iniziato il suo atteggiamento aggressivo e intimidatorio nei miei confronti, proferendo minacce di questo tenore “ti squarto viva, t’accir che man mi’” riferite al fatto che io avevo iniziato a lavorare presso un’attività commerciale e lui ce l’ha a morte con l’ex proprietario di tale attività, quasi sicuramente perché avrebbe voluto rilevarla, ma non ci è riuscito, infatti minaccia sempre di voler far chiudere anche la nuova attività subentrata.
Quindi questo mio nuovo lavoro presso quell’attività per lui era come se facessi qualcosa contro di lui, quindi proferiva le minacce anzidette al fine di farmi desistere dal lavorare lì. Dopo aver visto il mio ex e il proprietario parlare insieme, come se fossero amici da tempo, ho lasciato quel lavoro, visto che quest’ultimo conosce bene tutta la situazione.
Altre volte invece le minacce si riferivano al fatto che se io lo avessi lasciato, lui mi avrebbe fatto del male. Quando poi abbiamo concluso definitivamente il nostro rapporto, ha posto in essere una serie di condotte moleste e persecutorie nei miei confronti. Nello specifico minaccia di rovinarmi la vita, di farmi terra bruciata intorno, di farmi perdere l’affetto di mia figlia “sputtanandomi” con tutti, di divulgare informazioni sul mio conto strettamente personali. Tutte queste minacce vengono proferite tramite messaggi WhatsApp.
Inoltre mi insegue ovunque con il suo motorino, non so come, conosce tutti i miei spostamenti e lo ritrovo ovunque.
Poi tramite numeri fittizi sopra elencati mi invia messaggi dicendo dove e quando mi ha visto, che cosa ho fatto, con chi ho parlato».
IL VIDEO SUL SITO PORNO
Un quadro già “pesante”. Come se non bastasse, la donna riferisce l’iniziativa dell’imputato di voler coinvolgere anche l’ex marito di lei, pubblicando asseriti video porno che la riguardavano. Una situazione che ha ovviamente aggravato il suo stato d’ansia, fino a dover ricorrere alle cure dei medici: «Martedì scorso 30 agosto 2022 ho ricevuto una chiamata da lui, a cui però non ho risposto. Poco dopo ho ricevuto un messaggio tramite WhatsApp in cui, oltre a dire di avermi visto in un bar e sulla Riva Destra il venerdì precedente, mi informava che di lì a poco avrebbe pubblicato un mio video su un sito porno, che ritrarrebbe me che compio atti sessuali con altri uomini, allegando contestualmente uno screenshot del sito “youporn.com”, in cui c’era il titolo “Le scopate della banconista” – Le scopate della banconista nel bar più famoso di Ischia presto tanti altri video”.
Questo messaggio lo ha anche inviato al mio ex marito.
Oltre ad aver ricevuto questo messaggio, circa una settimana fa, il mio ex marito ha ricevuto anche un altro messaggio da un numero che non conosce in cui gli veniva dato un appuntamento per mostrargli cose che mi riguardano e per parlargli male di me. Poi questo stesso messaggio di appuntamento mi è stato inviato dal mio ex, dicendo che lui lo aveva ricevuto a sua volta da un altro numero che non conosce. Così mi sono presentata all’appuntamento ed ho visto il mio ex in compagnia di un carabiniere in abiti civili, di cui non conosco il nome. C’erano inoltre altri due carabinieri in divisa nelle vicinanze. Così non mi sono nemmeno avvicinata e mi sono allontanata.
Preciso che in seguito al messaggio in cui venivo informata che sarebbero stati pubblicati dei video riguardanti la mia intimità, sono stata colpita da un forte attacco di panico, tanto che mia cognata ha dovuto chiamare un’ambulanza per farmi trasportare in ospedale, dove mia hanno diagnosticato uno stato ansioso, consigliandomi di farmi visitare da uno specialista neuropsichiatra.
Preciso inoltre che sono in possesso di numerosi audio in cui il mio ex mi minaccia».
A seguito della denuncia la Polizia ha visionato e acquisito gli screenshot delle chat, i file audio, il referto medico dei sanitari del “Rizzoli”.