Non è alle prime dichiarazioni da tecnico dell’Ischia, ma Nello Di Costanzo ieri ha toccato con mano, al Re Ferdinando, l’entusiasmo della piazza ischitana.«Quando mi hanno contattato mi sono tornate alla memoria tante sfide contro i vari Billone e Impagliazzo quando vestivo la maglia di Gladiator e Afragolese. Ricordavo questa atmosfera davvero calda che si respirava al Rispoli». Il tecnico ex Messina ha poi spiegato perché l’annuncio della sua nomina sia arrivato con qualche giorno di ritardo: «Ho avuto delle remore, sembrava che fossimo la barzelletta d’Italia del calcio. Tutti parlavano dell’Ischia come una società allo sbando, dove i giocatori scappavamo e c’erano mille problematiche, ero un po’ perplesso. Poi ho accettato perché ho avuto garanzie per ricostruire un gruppo di uomini per raggiungere l’obiettivo: già da domani (oggi, ndr) avremo una rosa di giocatori che sanno che questa è una piazza molto calda, con un certo blasone e che dovremo ricreare tutti insieme entusiasmo. Lo dobbiamo fare attraverso l’agonismo visto domenica contro il Martina Franca, squadra di grande spessore».
Di Costanzo parla della rivoluzione tecnica: «C’erano giocatori che guadagnavano di più e sono andati via. Quelli che sono rimasti hanno accettato di tagliarsi lo stipendio; sono poi arrivati staff e giocatori che hanno accettato la politica della passione e dell’investimento su sé stessi. Metteremo in campo il cuore». Ma ci sarà spazio anche per elementi che hanno militato in massima serie come Giorgio Di Vicino e, soprattutto, Manuele Blasi. Su quest’ultimo Di Costanzo è chiaro: «Non viene qui per svernare, ha voglia di fare bene. Ci ho parlato personalmente, ho capito la molla che lo induceva a venire che è proprio quella della passione, ingrediente principale di cui avevamo bisogno». Poi un sogno per il futuro: «La speranza è che Rapullino ci sia anche l’anno prossimo dopo la salvezza, e magari per rilanciare. Basta poco per la serie B».