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Monte Vezzi, dopo 18 anni “eppur si muove”. Arrivano i fondi e il Comune è “soggetto attuatore”

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Nell’ultima Ordinanza del Commissario Legnini adottata lunedì sono previsti anche interventi per il Monte Vezzi a Ischia, teatro della tragica frana del 30 aprile 2006, quando persero la vita quattro persone. Sono trascorsi 18 anni e ora finalmente si vede la luce.
Per la realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza dell’area di Monte Vezzi, infatti, per cui è già stato stanziato un importo di quasi 1,5 milioni di euro, con l’ordinanza viene nominato soggetto attuatore il Comune di Ischia. Una decisione “logica”, al fine di favorire l’integrazione tra gli interventi emergenziali e quelli strutturali di mitigazione del rischio idrogeologico già in fase di progettazione su quel versante.
Con questa Ordinanza appena adottata si completa il quadro attuativo dei circa 200 interventi emergenziali nel comune di Casamicciola Terme e in tutti gli altri comuni dell’isola.

LA ROAD MAP
Il 10 marzo 2023, il Commissario Delegato ha deciso di finanziare l’intervento per mettere in sicurezza il versante di Monte Vezzi, affidando questo compito al Comune di Ischia, con un fondo di 296.000 euro. Secondo l’ordinanza, coloro che sono responsabili degli interventi possono chiedere assistenza al Commissario per alcune attività. Il Comune di Ischia, quindi, ha chiesto di acquisire i progetti e selezionare l’impresa che eseguirà i lavori, come specificato nelle note inviate alla Struttura Commissariale il 22 marzo e il 6 settembre 2023.
Dopo un’attenta analisi della situazione, il Comune di Ischia ha richiesto un finanziamento aggiuntivo di 1.200.000 euro per Monte Vezzi. Il 31 ottobre 2023, il Comune di Ischia ha chiesto al Commissario Delegato di assumere il ruolo di responsabile dell’intervento. Successivamente, il 7 dicembre 2023, il piano degli interventi urgenti è stato rivisto e approvato, con un budget complessivo di 81.816.402 euro, aumentando il finanziamento per Monte Vezzi di ulteriori 1.496.000 euro.
Sempre il 7 dicembre 2023, è stato firmato un accordo tra il Comune di Ischia e la Struttura Commissariale per attivare le funzioni di supporto necessarie per realizzare gli interventi con urgenza. Durante un incontro con il Sindaco di Ischia, è emersa la necessità di integrare i fondi già stanziati con quelli ottenuti durante il precedente stato di emergenza del 2006, causato da una frana che ha colpito Monte Vezzi. Il Comune di Ischia ha espresso la volontà di riprendere il ruolo di responsabile dell’intervento.

LAVORI CHE VENGONO DAL PASSATO
Per comprendere l’importanza dell’ordinanza firmata dal Commissario Legnini, tuttavia, è necessario fare un grosso salto nel passato della storia del comune di Ischia.
Gli interventi per Monte Vezzi furono inseriti da quella che era l’Arcadis, Agenzia Regionale Campana Difesa Suolo, insieme a quelli per «il superamento delle situazioni di criticità in atto» nei territori di Casamicciola ma anche di Nocera Inferione (Salerno) e Montaguto (Avellino).
Siamo nel 2012, sei anni dopo la tragedia di Monte Vezzi quando per questi progetti si presenta il primo ostacolo, quando la Soprintendenza per i beni Architettonici esprime parere vincolante negativo al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per l’intervento di sistemazione idrogeologica. Questo perché «l’ampliamento, piuttosto che sistemazione di viabilità già esistente si configura come intervento di nuova viabilità non consentito sia dalle norme a carattere generale che dalle norme di zona». La Soprintendenza prefigurava così l’ipotesi di «stralciare dal progetto l’ampliamento della viabilità di fuga, che pur concorre alla mitigazione del rischio idrogeologico, ma non pregiudica l’intervento nel caso in cui ne sia esclusa».

Nel Febbraio 2014, 10 anni fa, l’Arcadis veniva invitata a dare attuazione con celerità agli interventi di messa in sicurezza del territorio valutati positivamente dalla Soprintendenza, «rimandando l’eventuale completamento degli interventi di sistemazione della viabilità su via Tirabella alla successiva determinazione».
Siamo ad ottobre 2014 quando si tenne la seconda conferenza di servizi e venne richiesto al comune d’Ischia «la fattibilità di innesto del progettando sistema fognario con l’attuale sistema fognario esistente in zona». Nel dicembre 2014 arriva la risposta (positiva) del comune d’Ischia, che dopo la verifica di fattibilità parla di «un riempimento del 13% della tubazione esistente, quindi assolutamente compatibile».

I mesi scorrono e dopo una lunga serie di approvazioni, il 14 gennaio 2015 arriva quella dell’Autorità di Bacino Campania, che approva il progetto con una serie di prescrizioni, come «predisporre un piano di manutenzione delle opere» e «verificare l’idoneità del recapito finale delle acque da parte dell’ente gestore». L’Autorità Bacino «rappresenta, inoltre, che relativamente alla realizzazione degli interventi di mitigazione di rischio frane, questi non comportano alcuna modifica della cartografia di piano». Altre prescrizioni, poi, arrivano dalla Direzione per l’ambiente e l’ecosistema della Regione Campania, che relativamente al progetto di Via Tirabella chiede che «i movimenti di terra devono essere limitati a quelli in progetto» e che «il terreno utilizzato per le terre armate sia prelevato in loco».
La storia poi racconterà la scomparsa dell’Arcadis, l’Agenzia Regionale e il passaggio dei due progetti, quello per Via Arenella e quello per Via Tirabella al Comune di Ischia.

Siamo sempre nel 2015 quando, con il passaggio dei progetti al comune di Ischia ci si accorge che la disponibilità finanziaria per la realizzazione degli interventi non c’era.
Passano altri sette anni e arriva la tragedia del 2022. Il Commissario Legnini viene nominato a capo dell’intera emergenza isolana e, finalmente, si riesce a trovare la strada per finanziare i due interventi tanto attesi dai cittadini del comune di Ischia.
Ora, forse, siamo alla fine di questa attesa. Il Comune di Ischia, con l’ordinanza di ieri, finalmente, non solo è il soggetto attuatore ma è anche nella disponibilità dei fondi che, come abbiamo letto, dovevano essere rimpinguati di un altro milione di euro. I progetti e i progettisti ci sono, i fondi anche, mancano solo i lavori e la promessa sicurezza a questa zona del territorio. Speriamo si faccia presto.

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