venerdì, Gennaio 17, 2025

Monti & Co. alzano la voce: «Sciogliete il consiglio comunale!»

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Col fiato sul collo… Anche l’opposizione consiliare di Lacco Ameno si risveglia. Lacco Ameno c’è! Carmine Monti, Giovanni De Siano, Aurelio De Luise e Antonio D’Orio scrivono al Ministero dell’Interno ed alla Prefettura di Napoli. I consiglieri di minoranza hanno chiesto lo scioglimento del Consiglio Comunale e prima ancora, la bocciatura del Bilancio riequilibrato 2014.
La richiesta è ormai agli atti e datata, ma potrebbe avere proprio nelle prossime settimane una importante svolta. Il 29 maggio prossimo. Quando cioè sarà vagliato il Bilancio 2014 approvato e redatto dall’Amministrazione Pascale con tanto di passaggio al voto del civico consesso. Si astennero Carmine Monti e Aurelio De Luise. Solo il voto contrario di Giovanni De Siano ed Antonio D’Orio a contrastare l’approvazione della maggioranza di governo.
La richiesta di scioglimento del consiglio comunale presieduto dal sindaco Giacomo Pascale per la mancata approvazione del Bilancio è stata, in ogni caso, invocata con forza. Sono stati chiamati in causa ed al rispetto della norma il Funzionario Giancarlo Verde del Ministero dell’Interno sezione enti locale e il Prefetto di Napoli Maria Gerarda Pantalone. A Febbraio era già stato richiesto al Ministero il rigetto del bilancio riequilibrato.
Giovanni De Siano & Co. si esprimono negativamente sul bilancio sollecitandone il rigetto in quanto, come già ampiamente riportato dal nostro quotidiano, la documentazione integrativa richiesta (fondi di accantonamento, risorse per il ripianamento del debito, recupero dei crediti certi liquidi ed esigibili e quant’altro) è stata presentata in palese ritardo, cosi come sottolineato dallo stesso ministero il 29 dicembre 2015.
Infatti è ormai chiaro da tempo che la documentazione presentata dall’amministrazione comunale con delibera di Consiglio del 18 gennaio 2016 non ha risposto ai rilievi posti dal Ministero ormai nel lontano dicembre scorso. Ma solo Lacco Ameno, un comune senza bilancio, in dissesto e fuori tempo massimo da ogni previsione di scadenza del TUEL, resta ancora non commissariato.
In particolare è il continuo ricorso alle procedure dirette di affidamento degli appalti come il verde pubblico ai Cosentino o la manutenzione alla Monti-Cataldo che in pochi mosse hanno visto l’impegno di ben 80mila euro. O ancora l’affidamento per quasi 20mila euro della pubblica illuminazione e su tutte le varianti ad hoc sulle fogne comunali in fase di realizzazione da parte della ICI costruzioni.
In merito a tale questione sono state sollevate incongruenze e alla Corte dei Conti di Napoli chiedendo, addirittura, la testa del capo UTC Gaetano Grasso. Al giudice Marco Catalano si sollecita, inoltre, la verifica dei presupposti per danno erariale a carico del funzionario responsabile Grasso.
O ancora i rilevi e le richieste del Commissario per il dissesto D’Angelo che scova voragini economiche ed omissioni sui conti pubblici che non possono più essere sottaciute. Al quadro 16 della delibera di Consiglio con qui si invia al Ministero il Bilancio stabilmente Riequilibrato del 2014 e le relative richieste di chiarimento manca il richiamo ed il riporto del debito delle società partecipate. Partecipate che D’Angelo vuole siano dichiarate fallite e sulle quali Giancarlo Verde chiede approfondimenti.
L’ASSE, tra le altre, inspiegabilmente sparisce alla voce consistenza del patrimonio netto, volume ricavi conseguenti e risultato economico dell’ultimo esercizio.
Questioni, rilievi, supposizioni e note puntualmente solevate dalla minoranza lacchese.
“Tra l”altro – scrive lo Sceriffo per conto dei suoi compagni di schieramento – non si tiene conto della nota prot. n.4024 del 9 giugno 2015 del responsabile finanziario Oscar Rumolo indirizzata al sindaco Giacomo Pascale e al segretario comunale Luigi Cupolo nella quale si certificano le perdite delle società”. Torna, come non potrebbe, l’esilarante parere del revisore dei conti Isabella Russo: i conti “sembrerebbero” apposto.
Lo rimarca la minoranza del Fungo: “Non si tra l’altro tacere sul parere del revisore la quale afferma che le integrazioni sembrano soddisfare le richieste ed i rilievi del ministero istruttore, dove quel sembrano dice tutto”.
Un sembrano che dice tutto evidentemente a chi chiede ora che sia sciolto il civico consesso. In quanto è chiaro che anche per il Revisore Russo non pare sufficientemente approfondito l’esame del possibile risanamento in termini di risorse ritraibili dalla riscossione dei residui attivi, né risulta nessun approfondimento sul futuro miglioramento della riscossione delle entrate proprie e il mancato censimento della debitoria delle società interamente possedute che viene artatamente nascosta. Parola di Opposizione politica.
Così, visti i tempi trascorsi e tutte le scadenze saltate con il Ministero dell’Interno a chiarire come i termini siano perentori e non differibili, la richiesta di sciogliere il governo Pascale è ovvia. Per tali procedure i termini non prorogabili sono richiamati all’articolo 261 del TUEL 267/2000 che in caso di inottemperanza pone la parola FINE alle amministrazioni inadempienti.
Lo scrive, lo sottolinea e lo ribadisce la compagine di “Lacco Ameno c’è ” rilevando le inadempienze e le omissioni in riferimento anche all’ultimo giorno di proroga concesso nel merito dalla prefettura di Napoli in data 7 gennaio 2016.
Non c’è più tempo per approvare il Bilancio stabilmente riequilibrato del comune di Lacco Ameno, il bilancio 2014 . Il documento contabile ha saltato tutte le scadenze e ora rischia, ancora, di far saltare Pascale. Una bomba ad orologeria ben innescata dai suoi oppositori. Approvato in Consiglio a gennaio non è ancora passato al vaglio del Ministero. Appuntamento al 29 prossimo venturo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos