Ida Trofa | Non si può morire così, a 32 anni, in quello che dovrebbe essere uno dei giorni più belli della vita” commenta il dramma di Sara Castigliola la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
“Ci stringiamo ai parenti della giovane Sara per la tragica perdita, con la speranza che si possa fare chiarezza il prima possibile sulle cause di questa inconcepibile morte- conclude la leader di Fratelli d’Italia – Alla bimba, nata in ottima salute, auguriamo buona vita. Sicuri che la mamma vigilerà sempre su di lei da lassù”.
L’Italia, Ischia si interroga, sgomenta, impietrita da un dramma senza fine: il dramma di Sara Castigliola, la giovane mamma morta in ospedale dopo il parto. Mamma di una bambina nata in ottima salute, la ragazza si è spenta dopo averla data la luce con un parto cesareo. Nel frattempo la Magistratura ha aperto un’inchiesta e ieri i vertici ASL NA2 Nord si sono recati presso la struttura di via Fundera.
La tragedia di Sara Castigliola ha colpito l’isola intera ed il suo eco è così forte e drammatico da lasciare sgomenta l’Italia tutta. Un senso di profondo dolore ha pervaso l’intera comunità affranta, sbigottita. Una comunità che si interroga e non sa darsi pace perché per questa giovane vita è stata strappata ai suoi affetti nel modo più crudele e truce segnando, indelebilmente, il destino sia di chi l’ha amata sia di chi, venendo al mondo, avrebbe voluto amarla e godere del suo afflato.
Verità, chiarezza e rispetto per una morte diffide da accettare. Sara ha dato alla luce la sua bimba e poi è morta. Un solo sguardo, un solo abbraccio con la sua creatura, mentre tutto il loro mondo li aspettava fuori, in attesa di prendere insieme il cammino. La tragedia in quello che doveva essere il giorno più bello resterà uno dei momenti più tristi della nostra storia.
Ieri i vertici ASL al Rizzoli. Parte l’auditing interna
È morta dopo aver partorito una bambina. Entrambe erano giunte al termine della gestazione in perfetta salute. Il taglio cesareo effettuato dall’équipe medica del reparto di ostetricia e ginecologia di Rizzoli al termine di un lungo travaglio. Poi l’emorragia, il nuovo intervento chirurgico e il ricovero in terapia intensiva. Infine la morte. Sul caso è stata aperta un’inchiesta e solo l’esame autoptico potrà dissipare i dubbi. Un’esame disposto dal pm di turno dopo il sequestro delle cartelle cliniche e della salma ad opera dei Carabinieri di Casamicciola Terme. Parallelamente è partito l’auditing interno della direzione generale dell’Asl Napoli 2 nord. Ieri, in via Fundera, sono giunti i vertici aziendali e alcuni dei componenti della commissione che “effettuerà ogni approfondimento, attivando una specifica commissione che accerterà nel più breve tempo possibile quanto accaduto” compreso il check sul lavoro degli operatori sanitari lacchesi.
Dall’estasi all’inferno in poche ore. I tentativi dei medici sono stati inutili. Che cosa è accaduto? Un errore umano? Una fatalità?
Lo sconcerto, il dolore, la rabbia e gli interrogativi prendono il sopravvento. Eppure, solo il lavoro degli inquirenti, della magistratura, ma anche degli stessi responsabili del Presidio e del’Azienda Sanitaria potranno aiutarci a capire cosa è accaduto davvero in questo maledetto sabato 30 ottobre.
Serve tempo. Quel tempo che non restituirà più una madre a una figlia. Un amore a quanti hanno amato e vissuto per Sara e con Sara.
Dolore e cordoglio: la comunità si interroga e piange
Per tutta la giornata di sabato e fino a quando la salma di Sara è stata affidata alle onoranze funebri per il trasferimento al centro anatomopatologico di Napoli davanti al Rizzoli, la tensione, ma soprattutto il dolore, sono stati palpabili. Ai piedi della struttura si sono radunati tutti: familiari, amici e collegi di lavoro. La comunità di Ischia e di Santo Domingo unità da un’unica immensa perdita. Un progetto di vita, un ideale di futuro stroncato quando stava sbocciando, portando alla luce i suoi fiori più belli.
Sui social, per strada e nei centri di socialità non si parla d’altro. Numerosi i commenti e le testimonianze di cordoglio e dolore per questa morte ritenuta per molti assurda al tramonto del 2021.
“Oggi nel 2021si muore di parto e una disgrazia ,inaccettabile” commenta un utente di Facebook a cui replica un altro utente social “Sai che succede? Succede che ancora si fanno parti cesarei, che sono a tutti gli effetti da considerarsi operazioni delicate, senza personale adeguato e pronto ad ogni problematica e senza reali motivazioni. Il problema è che nessun operatore sanitario pagherà per questa perdita”.
Conclude ancora una lettrice analizzando quanto sottolineato da Giorgia Meloni sui propri canali social: “I casi di emorragia durante il TC sono ancora all’ordine del giorno, troppi e troppi casi! E parlo per esperienza diretta, se non avessi avuto quel giorno un ginecologo più esperto che ha prontamente gestito la situazione, oggi non sarei qui. Quindi parliamo di cose reali e del perché si hanno emorragie durante un taglio cesareo, la verità che non dicono”.
Molti criticano la sanità ma anche la politica che causa questa sanità: “Paghiamo tasse per una Sanità che non riceviamo. Le Regioni anno tagliato fondi agli ospedali. Amministratori che non valgono molto”.
“Potrò apparire come un demagogo ma in uno stato in cui si mette al primo posto il politico, con tutti i vantaggi, le agevolazioni, i privilegi che ha, con stipendi da sogno con cui pagare le migliori cure nelle migliori cliniche, uno stato dove il cittadino è vessato da tasse esorbitanti con stipendi da fame, uno stato in cui si spendono milioni di euro in qualunque campo, escluso quello della sanità e dell’istruzione, queste tragedie accadono. La fatiscenza degli ospedali al sud Italia è qualcosa di imbarazzante, nonostante tutta la buona volontà di operatori, infermieri e medici le strutture versano in condizioni pietose. Una preghiera per questa giovane mamma che non c’è più e, per quanto possa servire, un grosso abbraccio alla piccola e ai cari che ha lasciato su questa terra. Che la terra le sia lieve” chiude così la carrellata di commenti alla notizia del tragico decesso un lettore che parla di una sanità sempre più a vantaggio delle élite.
Il messaggio più bello ed interno da chi conosceva Sara, il suo valore, la sua essenza. “Sara era una storia di integrazione tra due comunità, Sara era luce e buio, Sara era tempesta e quiete, sregolatezza e coinvolgente simpatia” commenta un collega di lavoro. Un esperto del settore alberghiero come la giovane Sara.
“Sara impersonava la libertà e la curiosità verso la vita. Non è mai giusto interrompere il volo della “Mariposa”. Siamo sconvolti, increduli. Oggi sarà ricordato come il giorno più triste dai tuoi colleghi che poi eravamo anche un po’ la tua famiglia. Spero si faccia chiarezza, perché non è più tempo per la superficialità. Riposa in pace Sara, non ti dimenticheremo”.