Al via la terza giornata del girone di ritorno del campionato di serie A, che si alterna ai quarti di finale di Coppa Italia, che ha visto passare il turno al Napoli prima, vittorioso sulla Fiorentina, e alla Juventus dopo, superando il Milan. Sfide “miste” in questo turno, nessun big match da segnalare, ma gare tra forze in campo diverse. Sarà la Lazio ad aprire le danze e lo farà contro il Chievo Verona, mentre il Napoli chiuderà la giornata domenica sera nel posticipo contro un Palermo mai tranquillo.
Ed è proprio la sfida del San Paolo che si andrà ad analizzare. Squadre con obiettivi opposti e imparagonabili sotto il piano tecnico e tattico. Le statistiche parlano chiaro: gli azzurri hanno vinto 7 delle ultime 9 gare contro i siciliani, con 21 gol messi a segno e ben 6 incontri senza incassare reti. Inoltre la squadra di Maurizio Sarri arriva da un filotto di 10 partite utili consecutive, senza contare che in casa ha segnato 60 gol in questa stagione. Il Napoli, considerato dagli addetti ai lavori e dagli esperti di scommesse sulla Serie A la compagine che esprime il miglior calcio in Italia, non è scevro di difetti. Difetti che son venuti fuori soprattutto nell’ultimo impegno, quello a San Siro contro un Milan partito annichilito dai ragazzi di Sarri, in vantaggio 2-0 dopo 20 minuti, ma col tempo salito in cattedra e pericoloso per tutta la ripresa, col Napoli alle strette. Parte al massimo ma si spegne sulla distanza, ponendo l’accento su uno dei segreti di questo gruppo, e cioè un tasso atletico di alto livello, forse l’unica squadra con una preparazione fisica del genere in Italia. Si sprecano i paragoni, si sprecano i parallelismi guardando questo Napoli. A volte esagerati, vedesi la polemica nata dopo le parole di Massimo Ambrosini che in diretta ha asserito la superiorità rispetto al Milan di Arrigo Sacchi.
Situazione sportivamente ai limiti del drammatico quella che attanaglia il Palermo. Mai, nei nessuno dei 15 precedenti, una squadra si è salvata dopo aver collezionato 10 o meno punti nelle prime 21 giornate di campionato. Cinque punti nelle ultime 15 giornate, tre allenatori cambiati dall’inizio della stagione, 6 dei punti guadagnati sono arrivati tutti in gare fuori casa. Questo, in linea generale, il riassunto in fatto di numeri dei rosanero. Ed ecco lo splendido capoluogo della Sicilia apre le porte a un nuovo mister, l’uruguaiano Diego Lopez, omonimo del portiere ex Real Madrid e Milan. Cosa lo attende è noto: una società inaffidabile del punto di vista umorale e un gruppo di giocatori demotivati.
Veniamo ai precedenti: nella massima serie, ammontano a 45 con 23 vittorie partenopee, 9 palermitane e 13 pareggi. Mertens è il capocannoniere del Napoli con 12 reti, mentre per il Palermo il massimo marcatore è Nestorovski con 7 gol. L’ultimo successo dei siciliani è datato 14 febbraio 2015 quando al Barbera finì 3-1 grazie alle reti di Lazaar, Vázquez e Rigoni; Gabbiadini per gli avversari. Per ciò che riguarda le formazioni, Sarri riavrà a disposizione Goulahm, rientrato dalla Coppa D’Africa. Il terzino pare partirà già titolare, mentre Tonelli viene preferito a Maksimovic. Per il resto, spazio alla formazione scesa sabato scorso in campo a San Siro.