domenica, Dicembre 22, 2024

Natale low. L’Sos dei commercianti: «Stop alle carovane nei centri commerciali»

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INCHIESTA. Dati contraddittori rispetto al trend positivo della Confcommercio provinciale. Giò, «i saldi oggi non hanno più senso perché si vende in promozione tutto l’anno. Anche per andare incontro alle difficoltà del momento, oggi quando si può si deve vendere a prezzi scontati anche nel periodo pre-natalizio» // INCUBO CENTRI COMMERCIALI. «Attratti forse da prezzi più bassi, o da atmosfere natalizie che qui, a Forio in particolare, non siamo in grado di regalare, sempre più ischitani decidono di trascorrere intere giornate nei centri commerciali nel napoletano, scegliendo di comprare lì i regali da mettere sotto l’albero»

Elvira Agnese | Negozi e strade affollate quest’anno ad Ischia, in alcune zone più che in altre, dove i residenti e i pochi turisti sono stati attratti da iniziative ed eventi, prime fra tutte le luminarie dei comuni più attivi. La programmazione – dove tardiva, dove limitata solo ad alcuni punti nevralgici – avrebbe dovuto dare al commercio ischitano lo slancio necessario ad affrontare la sempre problematica stagione invernale. Dalla terraferma arrivano notizie quanto mai positive. Il Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Napoli, il foriano Pietro Russo, evidenzia un trend decisamente incoraggiante:  «Il primo bilancio dello shopping natalizio è positivo e registra un incremento del 10% delle vendite rispetto ai dati del 2013, con punte del 20% per abbigliamento, accessori e strumenti tecnologici». Un incremento che ingloberebbe dunque anche la nostra isola, incentivato anche e soprattutto «dal boom di presenze dei turisti che stanno affollando i principali luoghi caratteristici della città». Ma qual è – nel dettaglio – il bilancio dello shopping ischitano, in vista dei saldi che quest’anno arriveranno nei primissimi giorni di gennaio? Davvero si può parlare di un trend positivo anche per il nostro territorio? Per la verità, molti commercianti ischitani non sono d’accordo. Le sensazioni non sono certo esaltanti. E se c’è qualcuno che accenna un timido sorriso, per altri  – non pochi, tra i commercianti isolani –  questo Natale è da considerarsi catastrofico e porta a riconsiderare la possibilità di tener aperti gli esercizi commerciali in questo periodo.

Tra gli ottimisti, Giovan Giuseppe Lanfreschi, presidente del Consorzio Borgo di Ischia Ponte: «Inutile negare che questo sia per tutti un momento molto difficile. Ciò nonostante credo che le vendite siano andate meglio delle aspettative, incentivate soprattutto dalle attrazioni e dagli eventi del comune di Ischia. Le persone sono abitudinarie e inconsciamente attratte: se hanno un motivo che li spinge a passeggiare per le strade finiranno anche per comprare qualcosa. Storia diversa invece per i turisti, che cominciano ad arrivare in questi giorni. Abbiamo notato un certo numero di turisti di “qualità” che amano andare alla ricerca delle specificità dell’isola e delle sue bellezze nascoste, come alcune coppie di giapponesi che si sono fermati da noi complimentandosi per la bellezza dei luoghi. Per noi vedere degli stranieri in questo periodo è ancora abbastanza sorprendente, ma speriamo che presto diventi la regola».

Per Sebastiano Balestriere, altro commerciante di Ischia Ponte, se un incremento c’è stato è da considerarsi tale solo rispetto ai precedenti mesi autunnali: «Il caldo di questo autunno un po’ strano non ha affatto contribuito ad aumentare le vendite, anzi. Giunge solo ora il tempo adatto ad attrarre i compratori verso i prodotti che abbiamo in vetrina, invernali naturalmente». Ma, mentre le luminarie e l’abbellimento dei luoghi, che nonostante tutto hanno poco da invidiare ad altre grandi città italiane, hanno contribuito ad incentivare il passeggio e ad invogliare all’acquisto, la concorrenza dei “pesci più grandi” sembra aver creato difficoltà ai nostri commercianti: «L’arrivo di grandi catene – continua Balestriere – ci ha costretto a riconsiderare il nostro atteggiamento. Capita ormai che sempre più spesso ci arrendiamo ad orari continuati e a aprire le porte di domenica per far fronte alla concorrenza e ad andare incontro alle esigenze dei compratori».

Questa però non sembra essere comunque una ricetta efficace per Franco Pezzullo, presidente di Confesercenti Forio, molto risentito nei confronti del fenomeno delle carovane verso i centri commerciali: «Attratti forse da prezzi più bassi, o da atmosfere natalizie che qui, a Forio in particolare, non siamo in grado di regalare, sempre più ischitani decidono di trascorrere intere giornate nei centri commerciali nel napoletano, scegliendo di comprare lì i regali da mettere sotto l’albero». Al netto dei molti ritardatari che si accontentano del “pensiero”, pare quindi che sempre più ischitani preferiscano la grande distribuzione al negozio sotto casa, complice forse anche l’offerta di svago che si concentra nei grandi centri commerciali campani. Con l’arrivo dei saldi, probabilmente la situazione migliorerà, ma molti sono scettici.

«I saldi oggi non hanno più senso perché si vende in promozione tutto l’anno. Anche per andare incontro alle difficoltà del momento, oggi quando si può si deve vendere a prezzi scontati anche nel periodo pre-natalizio» conferma Giovan Giuseppe Scaglione, i cui punti vendita sono spalmati su gran parte del territorio del comune di Ischia e che rileva un’importante discrasia dovuta proprio alla frammentarietà della programmazione natalizia: «Se è vero che buona parte delle attività commerciali che versano sulle zone più attive e più ricche di eventi, traggono beneficio dalla programmazione invernale, è vero anche che questo avviene a “discapito” degli altri esercizi, perché il passeggio finisce per abbondare solo in quelle zone, lasciando completamente scoperte le altre». 

Tutt’altra storia invece ce la racconta Antonietta Manzi della libreria Imagaenaria, che in barba alla crisi e alle problematiche proprie del borgo, tra traffico chiuso e scarsa programmazione, registra ogni anno un afflusso stabile: « Le vendite sono andate molto bene, in linea con gli altri anni. Sono sempre di più i bambini e i ragazzi che chiedono un libro per Natale o che vengono personalmente a sceglierne qualcuno. Vuoi perché in questo clima di austerity si ha meno voglia di futilità o forse perché rappresentiamo un’isola di ristoro per i tanti turisti e ischitani che trovano poche alternative. La destagionalizzazione non deve partire solo dagli alberghi, ma deve includere anche tutti quei servizi che non facciano sentire il turista su “un’isola deserta”. Oggi da noi si rifugia chi avrebbe voluto visitare Villa Arbusto, o i parchi termali, ma anche chi non trova altro luogo per chiedere informazioni».

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