Il futuro del gruppo Calise, quello che fu glorioso negli anni scorsi con la gestione del Cav. Emiddio Calise e poi precipitato in una verticale profonda fino alla necessità di richiedere una procedura concordataria al Tribunale di Napoli sarà oggetto della prossima udienza che si terrà il prossimo 16 ottobre presso la VII Sezione del Tribunale Civile di Napoli, nelle persone dei magistrati Dr. Gianpiero Scoppa, Presidente; Dr. Edmondo Cacace, Giudice; Dr. Marco Pugliese, Giudice.
Il tribunale all’udienza dello scorso 18 settembre aveva rinviato, appunto, al 16 ottobre 2024, invitando i Commissari a dare formale avviso ai creditori dissenzienti della predetta istanza di omologazione ai fini di eventuali opposizioni, nonché a formulare il proprio motivato parere sull’istanza di omologazione.
Ed è proprio quest’ultima udienza, quella del prossimo 16 ottobre, che vedrà il comune di Casamicciola Terme parte attiva affinché il Tribunale non conceda l’omologa dell’istanza e riveda l’intera vicenda.
La delibera di giunta con cui il Comune di Casamicciola Terme dà mandato all’avvocato Fabrizio Imbardelli, chiarisce l’opposizione ex art. 48 II c. ccii avverso la omologazione Concordato preventivo della Marianna Calise s.r.l., e opposizione ex art. 48 II c. ccii avverso la omologazione del Concordato preventivo della “Calise al Porto s.r.l. in liquidazione”.
BENI VENUTI A PREZZO VILE
Il corpo della delibera di giunta casamicciolese è un vero e proprio atto di accusa. “Visto la nota – votano gli assessori e il sindaco di Casamicciola Terme, Giosi Ferrandino -, con la quale il Commissario Giudiziale Dott. Achille Coppola, relativamente alla procedura Concordato preventivo della Calise al Porto S.r.l. in liquidazione, comunicava che il Tribunale, preso atto dell’istanza di omologa ai sensi dell’art. 112 comma 2 ed 88 comma 2 bis CCII, ha fissato l’udienza del 16/10/2024, onerando il medesimo della formale comunicazione ai creditori dissenzienti ai fini di eventuali opposizioni; vista la nota con la quale il Commissario Giudiziale Avv. . Francesco Marotta, con riferimento alla procedura Concordato preventivo della Marianna Calise S.r.l., comunicava che, a seguito del deposito in data 21/08/2024 dell’istanza di omologazione presentata dalla proponente, anche sulla scorta dell’integrazione formulata dagli assuntori il 01/08/2024, il Tribunale di Napoli con provvedimento del 18/09/2024, ha fissato per il giorno 16/10/2024 l’udienza deputata alla valutazione della suddetta istanza, al contempo onerando lo stesso di darne formale avviso a tutti i creditori dissenzienti.
Rilevato che il Comune di Casamicciola Terme vanta un cospicuo credito, a titolo di tari, imposta sulla pubblicità, Cosap ed IMU, non corrisposte dalla Marianna Calise S.r.l. e dalla Calise al Porto S.r.l. in liquidazione, si è venuti a conoscenza che alcuni importanti beni di proprietà degli amministratori e/o delle suddette società sono stati venduti a prezzo vile poco prima della richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo riducendo le garanzie a presidio di una eventuale azione di responsabilità e che nessuna indagine è stata fatta sulle partecipazioni societarie”. La giunta ha ravvisata la necessità di proporre opposizione avverso la omologazione dei due concordati preventivi per tentare di difendere il credito vantato dall’Ente.
Parole d’accusa che non possono passare senza evidenziare due aspetti importanti. Il primo è quello che vede protagonista un avvocato casamicciolese che ha ricoperto, proprio a Casamicciola, diversi incarichi dirigenziali per molti anni. Nel dettaglio la giunta mette nero su bianco questo passaggio: “alcuni importanti beni di proprietà degli amministratori e/o delle suddette società sono stati venduti a prezzo vile poco prima della richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo riducendo le garanzie a presidio di una eventuale azione di responsabilità e che nessuna indagine è stata fatta sulle partecipazioni societarie” e la mente vola alla vendita di una importante villa che, la giunta di Casamicciola, definisce a “prezzi vili”.
L’altro aspetto è quello del grande silenzio che ha avvolto questa vicenda. Un silenzio istituzionale, oggi rotto dalla giunta di Casamicciola, ma anche della società civile che lasciato che nella distrazione generale si potessero compiere tutti i “giochi” possibili. L’atto di accusa, grave, che la giunta muove a chi ha gestito questa vicenda è condensato in queste parole: “nessuna indagine è stata fatta sulle partecipazioni societarie”.
Leggendo gli atti, tuttavia, è impossibile non collegare come da questa procedura trovino vantaggio solo alcuni creditori (l’Erario, l’INPS e l’INAIL) e molti altri, invece, sono costretti a raccogliere le briciole che vengono lasciate sui tavolini (spesso non puliti) fuori ai diversi bar. Una storia che si è sviluppata senza comprendere come il passaggio tra Emiddio Calise e la sua famiglia e il gruppo rappresentato da Raccioppoli non rappresentava un motivo di vantaggio per comunità ma, è evidente, come un modo per consentire un “affare” a pochi. L’intervento della giunta di Casamicciola, a questo punto, rappresenta un primo passo che possa far riaprire i fascicoli al Tribunale e possa evitare che questa storia finisca in una tazzina da caffè.
I DEBITI CON I COMUNI DI ISCHIA E CASAMICCIOLA
Dalla “relazione definitiva” redatta dal dott. Achille Coppola, nel merito del procedimento per Calise al Porto S.r.l. in Liquidazione emergono i debiti verso gli enti locali.
Per quanto riguarda il Comune di Casamicciola, Coppola evidenzia come dall’ente termale si sia operato senza troppa attenzione: “Comune di Casamicciola Terme, cro n. 78: In sede di precisazione del credito il comune si è limitato ad inviare all’indirizzo PEC della procedura solo la scheda di precisazione del credito per € 149.113,16 a titolo di quota capitale, senza allegare alcun documento a supporto ai fini di un possibile riscontro in merito alla fondatezza della pretesa rispetto a quanto comunicato dal Commissario ( € 77.685,50 di cui € 5.500 in prededuzione € 72.185,50 in privilegio), pertanto salvo integrazione si conferma l’ammontare del credito così come comunicato”.
Diverso, invece, la questione debiti del Comune di Ischia.
Dalla stessa relazione si evince che “il Comune di Ischia ha avanzato richiesta per un importo di € 1.141.702,00 a titolo di IMU dal 2016 al 2023; TASI dal 2014 al 2019; TARI dal 2016 al 2023 oltre un’imposta pubblicitaria anno 2020. L’intero credito non è assistito da evidenze di notifiche e/o interruzioni della prescrizione, né risultano evidenze di azioni di recupero intraprese per cui sottraendo al suddetto importo tutti i tributi ante 2018 il residuo credito (euro 543.000,00) è inferiore a quanto riportato nel Piano ovvero 479.216,00 in privilegio oltre l’importo previsto nel Fondo rischi per euro 70.000,00. Pertanto, si ritiene congruo l’importo previsto nel Piano”.
UN AFFARE SOLO PER ERARIO, INPS E INAIL
Dalle due procedure, viene evidenziato come l’Erario, l’INPS e l’INAIL ci guadagnino invece di “perdere”. Un controsenso se pensiamo ai tanti creditori ischitani che si sono trovati in difficoltà con le numerose forniture non pagate dai Calise prima e dai Raccioppoli dopo.
Per quanto riguarda il Calise al Porto srl, infatti: “nel caso di liquidazione giudiziale, l’Erario incasserebbe soltanto la somma di euro 1.825.681,00 per la quale gode del privilegio ipotecario, mentre non otterrebbe l’ulteriore somma prevista dallo scenario concordatario pari ad € 240.602,29 data dalla soddisfazione dei crediti privilegiati, degradati e chirografari come meglio specificato nella tabella n. 96 del piano. Da ciò deriva che nello scenario concordatario l’Erario incasserebbe 2.066.283,63 euro, con una soddisfazione migliorativa pari a complessivi euro 240.602,43. Parimenti, il creditore previdenziale (INPS) nello scenario concordatario incasserebbe euro 973.521,00 rispetto alla minore somma di € 885.866,15 che incasserebbe nello scenario liquidatorio, con una soddisfazione migliorativa pari a complessivi euro 87.634,86, come meglio specificato nella tabella n. 94 del piano (pag. 142). Allo stesso modo, l’altro creditore previdenziale (INAIL) nella prospettiva concordataria incasserebbe euro 2.718,69 rispetto alla minore somma di € 2.469,50 che incasserebbe nello scenario liquidatorio, con una soddisfazione migliorativa pari a complessivi euro 249,19, come meglio specificato nella tabella n. 95 del piano”.
Per la procedura della Marianna Calise srl, invece “Come evidenziato, dalla relazione dell’attestatore e da quella redatta dal Commissario Giudiziale, si desume che nella prospettiva della liquidazione giudiziale l’Erario non vedrebbe in alcun modo soddisfatto il proprio credito. Per converso nello scenario concordatario l’Erario incasserebbe 354.897,65 euro. Parimenti, il creditore previdenziale (INPS) nello scenario concordatario incasserebbe la somma complessiva di euro 323.528,25 rispetto a nessuna soddisfazione nello scenario liquidatorio prospettato dal Commissario Giudiziale nella propria relazione. Allo stesso modo, l’altro creditore previdenziale (INAIL) nella prospettiva concordataria incasserebbe euro 722,59 rispetto ad alcun tipo di soddisfazione nello scenario liquidatorio prospettato dal Commissario Giudiziale nella propria relazione”.
PER UN TOTALE DA 8.721.929 DI EURO
Nella proposta presentata al Tribunale, l’avv. Marotta spiega perché sia di tutta evidenza che il “piano concordatario” sia di maggiore convenienza rispetto alla liquidazione giudiziale e, nello specifico, chiarisce: “Gli assuntori si sono impegnati ad assicurare alle procedure relative alle società Calise al Porto S.r.l. in liquidazione e Marianna Calise S.r.l. la copertura dell’importo complessivo di euro 8.000.000,00 per l’ipotesi imprescindibile di omologazione di entrambi i piani concordatari relativi a dette società. L’importo complessivo offerto dagli assuntori per ambedue le aziende, comprensive di immobili, marchio ed attrezzature, è stato ripartito tra le due procedure considerando l’incidenza percentuale dei valori della massa passiva delle aziende sulla massa passiva totale per ottenere una equa ripartizione per il soddisfacimento omogeneo dei creditori.
E per maggiore chiarezza esplicativa nella nota si riporta la tabella ricostruttiva della proposta degli assuntori (a lato) che, come meglio di seguito esplicitato, sarà incrementata della somma di euro 400.000,00.
Le risorse totali della proposta degli assuntori per la Calise Marianna sono pari ad euro 1.998.145,00. e tale importo verrà versato dagli assuntori entro 60 giorni dal passaggio in giudicato dall’omologazione dei due concordati, mentre per Calise al Porto le risorse totali della proposta degli assuntori sono pari ad euro 6.723.785,00 e tale importo verrà versato dagli assuntori entro 60 giorni dal passaggio in giudicato dall’omologazione dei due concordati.