Nuovo capitolo nella lunga battaglia per il potenziamento del presidio ospedaliero di Procida. Il Tar Campania, sezione di Napoli, con la recente sentenza del 14 novembre 2024 (n. 6223), ha nuovamente ordinato all’ASL Napoli 2 Nord di dare piena esecuzione alla sentenza del 2016 (n. 5842), che stabiliva la dotazione minima dell’ospedale dell’isola, in conformità con quanto previsto dal Decreto Balduzzi (D.M. 70/2015).
Nonostante le richieste avanzate negli anni da cittadini e associazioni procidane, il presidio ospedaliero continua a non disporre delle risorse necessarie per garantire i servizi minimi previsti dalla normativa nazionale. La nuova sentenza del Tar ha imposto all’ASL di relazionare sulle carenze strutturali del presidio e, in caso di mancata ottemperanza, ha nominato un commissario ad acta per sovrintendere all’esecuzione.
A ricoprire questo delicato incarico sarà il dr. Nino Postiglione, Direttore Generale della Direzione per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario della Regione Campania. Tuttavia, la nomina del dr. Postiglione ha suscitato non poche perplessità, sia per il suo coinvolgimento in vicende giudiziarie, sia per la sua posizione espressamente contraria al potenziamento dell’ospedale di Procida.
Il dr. Postiglione è infatti attualmente indagato nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria che coinvolge anche il consigliere regionale Giovanni Zannini e un suo collaboratore. Ma, oltre a queste vicende giudiziarie, ciò che preoccupa maggiormente i cittadini procidani è la posizione storicamente assunta dal direttore regionale sulla questione del presidio ospedaliero.
In un dibattito televisivo svoltosi qualche tempo fa con l’ex sindaco di Procida Luigi Muro, il dr. Postiglione aveva definito il ridimensionamento dell’ospedale dell’isola come “inevitabile”. Durante quel confronto, Muro aveva sottolineato la necessità di chiedere l’ottemperanza della sentenza del Tar per ripristinare i servizi minimi, ma Postiglione si era detto pronto a sfidare qualsiasi commissario ad acta, soprattutto in merito alla difficoltà di reperire i fondi necessari.
Queste dichiarazioni sollevano oggi dubbi sulla volontà del dr. Postiglione di dare concreta attuazione alla sentenza del Tar, dal momento che egli ha più volte manifestato la sua contrarietà al potenziamento del presidio ospedaliero procidano.
La nomina del dr. Postiglione ha alimentato il malcontento tra i cittadini e le associazioni locali, che da anni si battono per il diritto alla salute sull’isola. “Non ci sembra la scelta più opportuna – dichiarano alcuni residenti –. Postiglione ha già dimostrato di non voler intervenire per migliorare la situazione dell’ospedale di Procida. Come farà ora a garantire ciò che il Tar ci ha riconosciuto?”.
Le preoccupazioni riguardano anche il possibile rallentamento nell’attuazione delle misure previste dalla sentenza del 2016. Con un commissario ad acta che in passato ha espresso posizioni contrarie al ripristino della dotazione minima, il rischio è che la situazione del presidio ospedaliero resti congelata, continuando a penalizzare una comunità già da tempo costretta a fare i conti con servizi sanitari insufficienti.
Il prossimo passo sarà attendere la relazione che l’ASL Napoli 2 Nord dovrà presentare al Tar per documentare le carenze del presidio di Procida. Se l’azienda sanitaria non procederà con le misure necessarie, il dr. Postiglione sarà chiamato a intervenire come commissario ad acta. Tuttavia, le riserve sulla sua nomina e la sua dichiarata contrarietà al potenziamento dell’ospedale lasciano aperte molte incognite sul futuro dei servizi sanitari per i cittadini procidani. Per ora, l’unica certezza è che la comunità di Procida continuerà a vigilare affinché l’ospedale dell’isola torni a garantire i servizi minimi stabiliti dal Decreto Balduzzi, una battaglia che sembra tutt’altro che conclusa.