Stamattina convegno al Polifunzionale. Oggi si celebra la Giornata internazionale per la sensibilizzazione contro un fenomeno sempre più diffuso
Pasquale Raicaldo | Cinquantamila euro dalla Regione per dire no alla violenza di genere. A Ischia, che non è un’oasi felice, e non lo è mai stata. Si celebra oggi la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”: in tutto il mondo, convegni e riflessioni, idee e antidoti alla sopraffazione bruta, fisica o psicologica, dell’uomo sull’universo femminile, antico retaggio di società patriarcali e culture ancestrali ancora vivide, persino nell’Occidente, anche a Ischia.
Per celebrare l’evento, nell’assordante silenzio di cinque delle nostre amministrazioni, si staglia l’incontro “Violenza di Genere: percorsi di prevenzione e contrasto”, che prenderà forma questa mattina, grazie alla Fidapa della presidente Anna Fermo e al nostro quotidiano, all’auditorium del Polifunzionale. A partire dalle 10, cittadinanza e studenti saranno stimolati su un tema attuale e caldissimo e su un fenomeno dal quale, benché non sia mai sfociato in femminicidio “tout court”, l’isola d’Ischia non è immune.
E sui maltrattamenti, sulla violenza, sugli abusi, sullo stalking, sulle minacce che raccontiamo quotidianamente anche attraverso il nostro quotidiano verteranno alcuni degli interventi in programma oggi, a cominciare da quello del nostro direttore, Gaetano Di Meglio, che proporrà un excursus sui casi di cronaca del passato recente di un’isola ipocritamente proiettata alla parità dei sessi, salvo poi celare vicende di ordinaria sopraffazione. Interverranno poi l’avvocato Michele Calise, che ha più volte difeso donne vittime di violenze, lo psicologo Enzo Sarnelli, gli assessori Rosanna Ambrosino e Isidoro Di Meglio, il vice sindaco Carmine Barile e il sindaco Ferrandino. Un incontro che vivrà anche di proiezioni di video e clip, sapientemente curati da Michelangelo Messina.
Il tutto, naturalmente, con l’obiettivo di sensibilizzare una popolazione femminile ancora poco incline alla denuncia e, naturalmente, una popolazione maschile ancora condizionata dai cliché.
E proprio ieri la Regione Campania ha ufficializzato un’ottima notizia per l’isola d’Ischia, con il finanziamento del progetto dell’Asl Napoli 2 Nord “Nondasola – Spegnere il silenzio e accendere il cambiamento”: 49.827 euro per non far sentire più sole le donne che hanno vissuto traumi e sopraffazioni.
Un progetto che va ad inserirsi nell’ambito del CaRa, acronimo di Campania rete antiviolenze, e che rientra nella politica di un ente, la Regione, che aveva già istituito nel 2011 i Centri Antiviolenza e regolamentato, nel 2012, il percorso di donne e minori vittime di violenza all’interno delle strutture sociosanitarie.
Il punto è che il 90% delle donne che subiscono violenze, non denuncia. E non lo fanno sulla nostra isola, evidentemente preoccupate dalla necessità di mostrare un lato socialmente accettabile di una relazione e di una vita familiare, anche laddove l’una e l’altri siano pericolosamente compromessi dalla sopraffazione di mariti e fidanzati violenti. «Viviamo in una società in cui il coraggio e il sostegno verso chi dimostra coraggio non sono ancora elementi fondanti da creare l’occasione per le denunce – ha dichiarato ieri l’assessore regionale alla Cultura, Caterina Miraglia – è importante dare serenità e senso di unità, perchè solo con l’unione si può dare sostegno a chi espone se stesso in prima persona e i suoi cari».
Così, anche il futuro Centro antiviolenza di Ischia riceverà le donne e le altre persone maltrattate, offrendo loro aiuto e protezione e predisponendo percorsi di uscita dalla violenza. Con accoglienza telefonica e personale, consulenza psicologica, anche attraverso la predisposizione di gruppi di sostegno, assistenza e consulenza legale, orientamento e accompagnamento al lavoro, ma anche iniziative culturali di prevenzione, pubblicizzazione, sensibilizzazione e denuncia del problema della violenza contro le donne e dell’omofobia, taccolta, analisi ed elaborazione dei dati emersi dai colloqui e dalle denunce presentate.
Del resto, come ha sottolineato ieri l’isolano Pietro Russo, numero uno di Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia Napoli, «secondo l’ultimo rapporto Eures sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui sono vittime le donne, il Sud nel 2013 è divenuta l’area a più alto rischio con una crescita del quasi 30 per cento di episodi di violenza rispetto all’anno precedente. In particolare, la Campania vanta questo triste primato tra le regioni. Il mio appello è che si uniscano tutte le forze culturali, imprenditoriali, istituzionali e di tutti i campi della società civile per invertire questa tendenza».