E nun s vonn sta! Pensavano di poter far fruttare il terreno nella “Lava” con il fitto di un ripetitore TIM, ma gli è andata male. Volevano fare come in paese fanno “gli amici di merenda” che li nascondono nelle canne fumarie ma, alla fine, quel coso enorme in Via Pio Monte della Misericordia non poteva passare inosservato ed è stato bloccato..
E così, dopo l’aggressione mediatica di ieri pomeriggio, questa mattina, raggiungiamo un altro interessante obiettivo: il sequestro di tutto l’apparecchio per la telefonia mobile. Bravo Dispari!
Nel comunicato stampa del sindaco di Casamicciola emerge una frase rispetto a tutte le altre: “In questa vicenda le maggiori responsabilità non le attribuisco alla Tim, che legittimamente ha deciso di fittare un terreno, ma a chi lo ha ceduto in fitto, incurante del danno che potesse cagionare alla collettività“.
Beh, finalmente, un Castagna che esce dalla bolla del voto personale e, dopo i famosi fatti del contagio “in Rione”, inizia a prendere posizione
“Stop all’installazione del ripetitore Tim – scrive il comune – in via Pio Monte della Misericordia. I lavori erano già stati sospesi nel pomeriggio di ieri ma sono ripresi questa mattina alle prime luci dell’alba, tra la rabbia di alcuni residenti della zona che hanno anche inscenato un blocco stradale. Il sindaco Giovan Battista Castagna ha chiesto l’immediato intervento delle forze dell’ordine: sul posto sono giunti polizia e carabinieri, poi gli uomini della polizia municipale – guidati dal comandante Giovanni Mattera – che hanno provveduto a porre sotto sequestro la struttura. Il primo cittadino ha avuto anche un contatto telefonico con i responsabili del colosso della telefonia, ribadendo la linea dura dell’amministrazione e il fatto che non si procederà ad alcuna installazione. «Ho spiegato a chiare lettere che la struttura dovrà essere rimossa, altrimenti lo faremo noi. Quando di mezzo c’è la salute c’è poco da discutere e soprattutto non si deroga». Castagna è un fiume in piena e aggiunge: «In questa vicenda le maggiori responsabilità non le attribuisco alla Tim, che legittimamente ha deciso di fittare un terreno, ma a chi lo ha ceduto in fitto, incurante del danno che potesse cagionare alla collettività».”
Sulla vicenda, ovviamente, è giusto evidenziare che chi scrive è a favore dei ripetitori, dell’uso dei telefonini e delle tecnologie ma è contro chi, invece, pensa di poter lucrare sul fitto di apparecchiature dall’uso pubblico. Crediamo, infine, che sia necessaria una politica “pubblica” sulla distribuzione di questi strumenti. Anche perchè, diciamocelo, non possiamo pensare di fermare il presente assumendo posizioni “NO-qualcosa”. Che ben vengano queste infrastrutture ma che siano pubbliche, certe e trasparenti.