Lo denuncio o no? E’ sempre stato il mio tormento, credetemi. Quel figlio con la faccia da maiale che ha rinchiuso il padre in una casa di riposo da anni, fregandosi la sua pensione senza mai pagare la retta mensile, è sempre stato nei miei pensieri, riuscendo a farmi sentire colpevole di farmi i fatti miei senza trovare tempo e -soprattutto- modo di smascherarlo e porre fine alla sua “zezzenella” e alla sofferenza di quel poveraccio del suo genitore, abbandonato da tutto e tutti così come ampiamente previsto in tempi non sospetti dalla sua amata sorella.
Adesso, però, sembra che la sua festa sia finita davvero, considerato che le inadempienze economiche di cui sopra paiono essere venute fuori, al punto da dover terminare forzatamente la degenza del genitore presso la struttura in cui si trovava e rivendicare coattivamente le ingenti cifre dovute alla famiglia di appartenenza.
E’ una storia tutta ischitana, cari amici Lettori, una serie tv di casa nostra i cui episodi mi sono passati davanti agli occhi per anni, uno alla volta, in un crescendo di malefatte, ingiustizie e ladrocini la cui vittima è responsabile solo per il suo eccesso di bontà e superficialità verso una famiglia che definire ingrata è forse un complimento. E adesso che tutto sembra volgere al lieto fine, con tutta probabilità c’è da preoccuparsi che una volta tornato a casa, il malcapitato anziano venga abbandonato alla sua malasorte senza più cure, attenzioni e, soprattutto, quel minimo di amore che non si nega neppure all’ultimo dei clochard all’angolo di casa propria.
Biagio (lo chiamo così convenzionalmente, parafrasando la macabra quanto puntuale profezia della sorella) è una persona adorabile, altruista, generosa. Sognava di diventare nonno dopo aver coccolato i nipoti del suo migliore amico, ma quando lo è diventato si è visto continuamente ricattato negli affetti e soprattutto nei risparmi, fino ad essere letteralmente cacciato di casa. Quasi una liberazione, per lui, quella nuova abitazione in affitto, ma mai sufficiente a scrollarsi di dosso le continue “bussate a soldi” del figlio e l’ostilità della figlia, che dalla sua lo ha sempre accusato di aver fatto tutto per Gesù e nulla per Maria. Poi i primi problemi seri di salute e il solito figlio-suino che lo convince a delegarlo per la pensione e a trasferirsi in una residenza per anziani, perché sarebbe stato meglio e senz’altro più adeguatamente curato nel quotidiano, salvo isolarlo dal mondo anche per una semplice passeggiata con gli amici. E oggi che per colpa di quello stesso maiale non può più permettersi neppure la RSA in cui era stato relegato, dobbiamo tutti incrociare le dita per Biagio, affinché dalla padella del suo aguzzino non sia passato in una brace pronta a cuocerlo definitivamente come carne da macello.
Io e i miei cari siamo con Biagio, oggi più di sempre, fatti alla mano!
Daily 4ward di Davide Conte del 15 dicembre 2024