Brutta figura. Non c’è altro termine per descrivere quello che hanno combinato in consiglio comunale a Forio ieri pomeriggio.
Un consiglio comunale nato sotto una cattiva stella, quella dei rinvii, che mostra, inevitabilmente, lo stato di malattia grave in cui versa la maggioranza di Francesco Del Deo. Una maggioranza che tutti ricorderemo come schiacciante. Quattordici consiglieri contro due. Un cappotto elettorale di quelli storici ma che in due anni e mezzo ha perso numerosi per pezzi strada. Un consigliere comunale, Enzo Mattera – in aperta protesta contro il sistema Del Deo si è dimesso. Nicola Nicolella, Stani Verde e Grazia Parpinel (anche vorrebbe tornare in maggioranza) stanno sugli scranni dell’opposizione: pezzi che Del Deo ha lasciato per strada e con i quali, purtroppo, deve fare i conti. Ma la vera grana per il sindaco di Forio è la sua stessa maggioranza. Una maggioranza fatti di odi, di veti incrociati e di terreni minati che ieri pomeriggio ha mostrato tutto il suo lato infantile. La maggioranza, conscia di non avere i numeri sfida la minoranza e si presenta in consiglio comunale per prendere una di quelle mazzate che difficilmente potrà dimenticare. Una brutta figura che resta negli annali. Il consiglio comunale non si svolge perché la maggioranza non ha il numero legale. Sciù!
E pensare che all’ordine del giorno c’erano gli argomenti che voleva la maggioranza. E pensare che solo l’altro ieri, per inserire il punto dedicato alla Colombaia si era fatta la corsa contro il tempo. Risultato? Non ci sono i consiglieri di maggioranza.
Ma se ci limitiamo a pensare che in consiglio comunale bisogna credere a dare credito a gente del calibro di Christian Castaldi, allora è tutto dire.
Raccontarvi quello che è stata la seduta di ieri è tempo perso. Raccontarvi degli screzi tra Vito Iacono e Davide Castagliuolo o Mario Savio, sarebbe inchiostro sprecato. Evitiamo volentieri, ma su una cosa non si può passare sopra. Ieri Francesco Del Deo era assente, e al suo posto, in consiglio comunale, era seduto Gianni Matarese. L’assessore vicesindaco che, come si sa, si è dimesso dalla carica di consigliere comunale. Ebbene, ieri in consiglio comunale ha votato un assessore! Una persona che non è consigliere comunale! Un fatto grave che rischia di mettere nei guai sia il Segretario, la dottoressa Marino, sia il presidente del consiglio comunale, Michele Regine oltre che mettere a rischio il voto della delibera.
«Penso che al Sindaco, ma soprattutto al Paese – ci ha detto Vito Iacono – convenga un accordo di fine “legislatura” con una giunta di alto profilo e quattro aree di intervento da condividere con le opposizioni: porto, rifiuti, depuratore e manutenzione rete stradale ed andare al voto nel 2016 ed è già tardi. Non solo non hanno i numeri per amministrare il Paese, ma neanche idee e contezza della gravità delle problematiche che vive il Paese. Poi l’andamento del Consiglio Comunale è da commedia, il vice sindaco che vota come se fosse un consigliere comunale, il presidente e Savio che chiede alle opposizioni di “assumersi le propri responsabilità” e restare in aula. Che dire!!! Sono veramente – conclude il consigliere di minoranza – preoccupato, ma in che mani siamo!»
Nella sala consiliare che veniva abbandonata (mettendo in ridicolo la maggioranza) dalla minoranza, sono rimasti i consiglieri comunali Regine Michele, Mario Savio, Christian Castaldi, Tina Iacono, Davide Castagliuolo, Donatella Migliaccio e Lello Buono. troppo pochi per mantenere in vita il consiglio comunale. Troppo pochi per votare. Troppo pochi per tantissime altre valutazioni.
I litigi tra Michele Regine e Giuseppe Colella, così come tutti gli altri mal di pancia della maggioranza di Del Deo dovranno essere affrontati quanto prima. Del Deo ne avrà voglia? Del Deo vorrà, davvero, mettere le cose in chiaro e cambiare marcia alla amministrazione o ha deciso che Forio può andare alla deriva, senza controllo?
La maggioranza ha il compito di amministrare e di farlo attraverso gli strumenti che le sono messi a disposizioni dal nostro ordinamento: la giunta e il consiglio comunale. E la maggioranza si deve preoccupare di essere nel numero valido per discutere e votare. Chiedere alla minoranza di essere presente, pena la propria morte, è un chiarissimo segnale che qualcosa non va!