Gaetano Di Meglio | Ci sono adulti banali che insegnano cose banali. Ci sono adulti che pensano di saperne una di più e, alla fine, invece, ne sanno una di meno.
Ci sono adulti che strumentalizzano studenti banali e fuori tempo credendosi più furbi di altri.
Poi, per fortuna, c’è chi vive contro corrente che per i più è storto e sgama la trama.
Abbiamo vissuto giorni di estremo dolore e di estrema banalità. Tra commenti a vuoto e di lezioni e di morale diffusa come uno spray alla Amuchina ci è sembrato di vivere nel mainstream in tv della diffusa ignoranza no vax che da mesi di auallera dalla mattina alla sera.
All’improvviso, solo perché c’è stata una notizia di cronaca che ha colpito, questa volta, Tizio o Caio (che se non toccati in prima persona pensano solo ai fatti loro) sono tornati le solite banalità sulla sicurezza stradale.
E, ancora una volta, tornano di moda i controlli, la sicurezza, l’autovelox, le raccolte firme reali o on line e, come ciliegina sulla torta, dissuasori e dossi ogni metro.
La verità è che questa società da “bar sport” non ha bisogno di altre facili soluzioni a portata di mano. Così come tutti hanno ritrovato la forza di dire: “E’ colpa dei sindaci”
Beh, forza dobbiamo iniziare a cambiare mentalità e posizione. Siamo davanti all’ennesimo flop collettivo come quello dei trasporti marittimi. Siamo la società degli obiettivi sbagliati.
L’autovelox fisso sulle nostre strade non si può installare. Il comune di Ischia ne è in possesso di uno mobile, ha ridotto la velocità su via Michele Mazzella a 30km orari per poterlo usare e ha trovato i fondi (quasi 30 mila euro l’anno) per tenerlo attivo. Il comune d Forio, per il servizio globale di sicurezza stradale, invece, in ossequio alla volontà espressa con delibera di Giunta, ha pubblicato l’avviso di gara mediante procedura aperta secondo il criterio qualità/prezzo sull’importo base di 1.792.400 euro. Procedura che verrà espletata sulla piattaforma telematica forio.tuttogare. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte scadrà alle ore 9.00 del 4 gennaio 2022. Un affare da quasi due milioni e mezzo.
Nel frattempo i report di utilizzo dell’autovelox usato (poco, perché servono diverse unità impegnate e altri accertamenti operativi) dal comune di Ischia raccontano di molte violazioni.
Davvero serve un autovelox per evitare altre morti? Per evitare altre tragedie e per distruggere altre vite?
Rivediamo il dettaglio dell’ultima, atroce, tragedia ischitana attraverso quello che sono le parole dell’indagine penale che vede coinvolto Simone Conte.
Sono da poco passate le ore 1.40 nella notte tra mercoledì e giovedì, ovvero una serata senza discoteca e senza grandi occasioni “notturne” se non l’annunciata Allerta Meteo con le scuole chiuse.
«Un passaggio importante nella informativa – ha riportato con dovizia di particolari Paolo Mosè – inviata all’autorità giudiziaria, è che quella notte tragica un’auto della Polizia ha incrociato proprio l’autovettura guidata dal Conte, impegnata in una serie di sorpassi, e l’auto della Polizia per evitare la collisione, a quanto pare ha dovuto sterzare verso destra, quasi a toccare il marciapiede. Una manovra che non è passata inosservata, tant’è che gli agenti hanno invertito la marcia per raggiungere lo spericolato guidatore, per sanzionarlo per guida spericolata e probabilmente a velocità di oltre 50 km/h come previsto dalla segnaletica stradale. Ma quando i poliziotti hanno iniziato l’inseguimento, dopo poche decine di metri si sono trovati di fronte ad una scena raccapricciante: la Fiat Panda ribaltata e la carcassa di un Honda SH riversa a bordo del marciapiede, mentre il guidatore, il giovane Manuel Calise, per il tremendo impatto è caduto tra gli scogli nel tratto di litoranea che collega Casamicciola con Lacco Ameno.
Gli uomini della Scientifica della Polizia di Stato stanno verificando altresì quale era la velocità che manteneva su quel tratto di strada il guidatore dalla Panda. Un elemento non di poco conto. Con l’andatura superiore ai 70 km/h il codice prevede un innalzamento della pena su strade su cui il limite è di 50 km/h.»
Ora, se all’una di notte c’è un auto che scorrazza per le vie di Ischia e questa viene inseguita da un’auto della Polizia, quali maggiori controlli dobbiamo pretendere? Quale autovelox può fermare uno che fa lo slalom tra le auto?
Non vorrei riaprire altre ferite, ma mi chiedo quale sistema di controllo avrebbe evitato questa tragedia? E quella di Francesco Taliercio?
Così come mi chiedo perché a tutti i costi qualche adulto vuole fare la classifica dei morti. O, perché, ancora qualche adulto e a come “servi sciocchi” diversi giovani devono essere sollecitati solo davanti alla tragedia che li tocca in maniera diretta?
Perché nessuno piange più per Angelo Scaccino? Perché ha 64 anni? Perché questi giovani e questi adulti hanno fatto finta di niente, questa estate, quando un giovanissimo è stato balzato all’aria mentre era al suo posto in fila senza correre e oggi ha il volto segnato e qualche giorno di terrore in ospedale?
E perché questi giovani e questi adulti non hanno sentito l’impulso della sicurezza stradale quando Nello, a Cavallaro, ha avuto il suo tristissimo incidente. Perché non c’è scappato il morto? Perché il problema della sicurezza stradale è solo quando c’è il morto o la sicurezza stradale è ogni volta che uno si fa male?
Noi adulti abbiamo il compito di lasciare il populismo, la demagogia e il protagonismo a casa quando abbiamo a che fare con i giovani.
Il senso, profondo, della banalità di certe iniziative di questi ragazzi è stucchevole. E, la cosa peggiore, è che è strumentalizzata da adulti che si atteggiano. Lasciate stare i ragazzi e, se proprio volete aiutarli, beh, allora iniziamo a trattarli da adulti e iniziamo a chiamarli in causa.
E’ fin troppo facile aizzarli all’autogestione senza, invece, aizzarli alla responsabilità. E’ fin troppo facile spingerli nelle direzione che i “grandi” vogliono e non in quella che, invece, farebbe bene ad ognuno di loro.
Parliamo di giovani in maniera complessiva eppure, credo, sia necessario iniziare a fare un po’ di categorie.
Adulti meno banali avrebbero suggerito ai ragazzi non di proclamare autogestioni senza fondamento, ma la sottoscrizione di un patto di serietà. Adulti meno banali e senza altri fini, avrebbero chiesto a questi ragazzi di farsi carico di un messaggio di sicurezza semplice e chiaro: “vado piano”.
Invece no. La banalità, il populismo, la demagogia e il protagonismo prendono il sopravvento più per la smania degli adulti che non per la determinazione e la convinzione di quelli che guidano gli scooter, che “arrecchiano” nelle curve, che credono che GTA si possa provare sulla SS 270 o che la Pilastri-Piedimonte sia un set di “Fast and Furious” Ischia, nuova location della famiglia Toretto.
Che i sindaci abbiano molte colpe non ci sono dubbi, ma in questa tragedia o nelle ultime tre (in ordine cronologico) quale sindaco avrebbe potuto avere un ruolo attivo per evitarlo? Quale autovelox avrebbe evitato lo scontro di Francesco? Quale dosso avrebbe salvato Scaccino? Quale altri sistema avrebbe evitato la morte a Manuel? Sono morti che, come tutte le altre, non hanno nessuna spiegazione. Nessun perché! Ecco, appunto per questo, sarebbe il caso che se proprio c’è la voglia di questi giovani di fare sul serio, beh, allora, trattateli da adulti e non come vorrebbero gli adulti. Che sia questo il tempo della responsabilità e non dell’autogestione. Che si questo il tempo della serietà e del rispetto e non, invece, del protagonismo, della banalità, del populismo e della demagogia spicciola. Non ne abbiamo bisogno. Davvero.
banalità, populismo e demagogia spicciola mi sembra appartengano più all’autore dell’articolo(?) che anziché contribuire ad individuare una soluzione, si limita a descrivere ciò che è accaduto: se non hai la soluzione, anche tu fai parte del problema….mi diceva un mio vecchio capo.
si continua a delegare ad altri la soluzione senza capire che occorre intervenire con handicap che consentano di evitare le “cazzate” dei giovani (così come mi è stato risposto su wapp).
io non ho certezze ma proposte che ho elaborato leggendo il piano antinfortunistico Anas (98 pagine!) e guardando cosa hanno fatto altre comunità turistiche.
con educazione e tolleranza per chi non la pensa come me, continuo a proporre, non a descrivere ma a proporre: d’altronde non faccio il pennascrivano!
infatti l’isola è piena di questi modus operandi, basta vedere il fitto selvaggio, l’inefficacia delle iniziative contro l’erosione delle spiagge, una pressoché inesistente attività di gestione del turista (ad Ischia se non vai a cena, nella fascia 35/55 non hai altre attività se non passeggiare tra orde di mini delinquenti che affollano le SOLITE CASE abusivamente affittate a gruppi familiari indicibili) e basta confrontarsi con Procida: fate come noi, giocate sulle navi individuando chi scende a Procida e chi ad Ischia…quelli con i libri vanno a Procida, quelli obesi, tatuati, con orde di bambini e suocere al seguito…ad Ischia!
questa è la conseguenza del non agire di cui SIAMO TUTTI responsabili….mio caro adiroso e “maleducato” amico!