Risale allo scorso novembre la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei valori massimi di tetraidrocannabinolo negli alimenti. Il tetraidrocannabinolo, noto anche con l’abbreviazione THC, è una sostanza psicotropa, nonché uno dei più conosciuti principi attivi della cannabis. La normativa pubblicata in Gazzetta fissa il limite massimo di THC in relazione alla farina che è stata ottenuta dai semi a due milligrammi per ogni kg, mentre corrisponde a cinque milligrammi per kg il valore massimo consentito per l’olio (anche quest’ultimo ottenuto dai semi). Grazie alle nuove normative, si aprono le porte per tutte quelle aziende, come Seven Hemp, che si occupano di canapa legale.
Canapa legale: i derivati nel settore alimentare
Di fatto, novembre 2019 ha rappresentato una vera e propria svolta per l’industria basata sulla canapa legale, il cui focus è sulla realizzazione di prodotti che poco o nulla hanno a che fare con il fumo. Basti pensare, ad esempio, a tutte quelle aziende che stanno puntando sui biscotti e sui taralli con farina di canapa, ma anche sulla produzione di tofu (il formaggio vegetale preparato con semi di canapa) e ricotta (anch’essa preparata con i semi di canapa). Ma i derivati della canapa legale non si esauriscono nel settore alimentare, come avremo modo di vedere nel prossimo paragrafo.
Canapa legale: i derivati nel settore della cosmetica
Il via libera alla canapa legale, sancito con la normativa contenuta nella pubblicazione della Gazzetta Ufficiale dello scorso 4 novembre 2019, ha portato aziende e imprenditori a espandere i propri confini e a ripensare il concetto di canapa introducendolo in campi sempre nuovi. Come accennato prima, l’utilizzo della canapa non si esaurisce nel solo settore degli alimenti. Infatti, negli ultimi tempi, ha avuto una crescita importante anche l’impiego dell’olio di canapa nella cosmetica, per via di un’elevata presenza di vitamina E e acidi polinsaturi, grazie ai quali detiene inaspettate proprietà antiossidanti. L’utilizzo dell’olio di canapa in cosmesi è collegato ai trattamenti che hanno per oggetto la pelle, in quanto favorisce il ripristino delle sue attività.
Gli altri usi dell’olio di canapa
Restando in tema, l’olio di canapa viene usato anche nel settore della bioedilizia, dove viene sfruttata la sua proverbiale proprietà isolante. In più, l’olio ottenuto dai semi di canapa pressati viene impiegato sia nell’abbigliamento che nella realizzazione di mobili, in cui sono esaltate alla massima potenza i tessuti naturali e le resine della canapa legale. Nel corso dei prossimi anni, sarà ad esempio normale indossare dei capi d’abbigliamento che contengono tessuti naturali derivanti dalla cannabis, oppure abitare in immobili costruiti con eco-mattoni, anche loro derivati dalla canapa. Fino a qualche anno fa tutto questo appariva come fantascienza, ma oggi è realtà.
Canapa legale: giro d’affari milionario
Da quando c’è stato il via libera da parte del governo, l’industria della canapa legale ha preso grande consapevolezza. Se si guarda alla sola coltivazione di semi, fiori e piante, si stima un giro d’affari da oltre 40 milioni di euro in un anno, senza dimenticare l’impatto occupazionale, dal momento che la coltivazione della canapa coinvolge anche numerose aziende agricole nell’intero territorio nazionale. D’altronde, già negli anni Quaranta, quando la sua coltivazione era legale, l’Italia rappresentava il secondo Paese al mondo in qualità di produttore di canapa, dietro soltanto all’Unione Sovietica, che allora era il principale produttore.