domenica, Novembre 24, 2024

Nuova protesta degli “sfollati” del terremoto: “Vogliamo restare in hotel”

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Ennesima protesta in rappresentanza delle 170 persone tra proprietari di casa danneggiata dal sisma (una sparuta minoranza) e fittuari (la gran parte), rimaste senza casa dal sisma del 21 agosto 2017, che vorrebbero continuare a restare in hotel

Ida Trofa | Prosegue la polemica, sterile, sugli alloggiati del sisma Ischia 2017. Questa mattina, per la seconda volta, una delegazione capitanata dal solito Pasquale Toscano, alloggiato in un hotel di Ischia, ha fatto irruzione nel Municipio di Casamicciola Terme per inscenare una forma di protesta a danno dell’istituzione locale.

Toscano, ormai noto alle cronache per le sue richieste plateali, si è presentato presso la sede provvisoria del Capricho con un altro gruppetto di persone minacciando fulmini e saette. Di li a breve è giunta la Polizia di Stato e i Carabinieri. Al termine di un breve conciliabolo Toscano ha lasciato lo stabile. All’interno della struttura erano presenti solo i dipendenti comunali che hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.  Poco dopo è giunto il sindaco Castagna che ha ricevuto una piccola delegazione. Uscite e proteste strumentali. Come strumentale è stato sin qui il sisma. Terreno fertile per molti furbetti del terremoto.

Gli sfollati del sisma potranno restare in hotel con l’istituto dell’alloggio pagato dallo stato solo  fino al 18 maggio prossimo (35 € a persona), poi ognuno dovrà pagare per se vorrà rimanere in hotel potrà pagare con il CAS. A patto che l’albergatore accetti la decurtazione della tariffa imposta fin qui. Il contributo per l’autonoma sistemazione garantisce, infatti, un minimo mensile per nucleo familiare di 400€. Insomma una drastica riduzione anche nel volume di affari che vi gravitano intorno. Il CAS da questo maggio in poi, infatti, sarà l’unico sostegno riconosciuto agli sfollati. Dal 18 maggio in poi per chi ha perso la casa non ci sarà altro sostegno per sopperire alla perdita della casa. Garanzie che venivano riconosciute solo con lo Stato di Emergenza sisma 2017. Lo stato di emergenza che finanziava  entrambe con il fondo nazionale delle calamità è stato dichiarato cessato nel febbraio 2019. Siamo in fase di ricostruzione anche se stentiamo a vederne la concretezza.

Le scadenze. Gli“ alloggiati“ sarebbero dovuti rimanere in hotel sino al 30 aprile.  Il DL anticontagio ha garantito una  proroga fino al 18 maggio. Schilardi lo aveva già ribadito al nostro quotidiano pochi giorni fa: “L’ultimo DL del governo obbliga ancora fino al 18 maggio a permanere presso il proprio domicilio, che nel caso d’interesse è l’albergo“. Chi vorrà restare, poi, potrà pagare con il CAS. Stop, dunque, all’affare degli alberghi a prezzi shock con i soldi della ricostruzione.

Non c’è copertura finanziaria. I contributi sul fondo per la Ricostruzione di Ischia  per gli hotel si stanno esaurendo e non c’è la copertura finanziaria sui conti del commissario Schilardi, né ci sono i presupposti normativi, per ottenere ulteriori dilazioni. Si potrebbe andare avanti ancora un po’, ma a patto che gli alberghi che stanno ospitando gli sfollati del terremoto di Ischia accettino un pagamento molto più basso di quello finora pagato dal Commissariato per la ricostruzione. E la conseguenza è che chi è rimasto senza casa, ed è in hotel grazie proprio a quel contributo, a breve potrebbe trovarsi di nuovo per strada.

170 persone. Le persone coinvolte  sono 170, che senza alloggio in hotel dal prossimo 18 maggio dovranno cercare una sistemazione e potranno, avendone titolo, ricevere il CAS. 170 persone tra proprietari di casa denneggiata dal sisma (una sparuta minoranza) e fittuari (la gran parte). Tutte rimaste senza casa dal sisma del 21 agosto 2017. Fino ad oggi molti degli sfollati sono stati ospitati in sette hotel, ma il contributo per la sistemazione  alloggiati non sarà più finanziato dai soldi per la ricostruzione (si tratta di un istituto tipico degli stati di emergenza) a partire dallo scorso 30 aprile. Già per il 2019 e 2020 si erano dovute prevedere speciali deroghe normative alle norme per la ricostruzione di Ischia e vari disposti normativi sugli interventi per i comuni ischitani colpiti dal sisma. Con il DL 109 e poi con il decreto sisma  è stato disposto il passaggio a quello di autonoma sistemazione, equiparando in questo modo le 70 famiglie che attualmente sono negli hotel a quelle che avevano affittato una casa coi soldi del CAS (Contributo di autonoma sistemazione). Una proroga c’è stata, concessa dal Commissario per la Ricostruzione, Carlo Schilardi, per via delle normative anti contagio, che vietano gli spostamenti tra comuni, però è stato sottolineato che, benché il contributo di autonoma sistemazione possa essere girato agli hotel, sarà molto più basso di quanto finora pagato. Al momento non è stato raggiunto un accordo con gli albergatori per garantire con il CAS l’alloggio in hotel e dunque, a prezzi inferiori rispetto a questi tre anni, scongiurare il rischio sfratto dei terremotati che ieri protestavano in Municipio.

6 COMMENTS

  1. Se la vede il consigliere testa di casco…. sempre in prima fila ma in sostanza oltre alla raccolta differenziata non si sa che problemi reali risolve… Mahh

  2. Scusate ma chi era in affitto che cosa ha perso con il terremoto? Nulla la casa non era sua. E come mai stanno dormendo e mangiando in albergo da circa tre anni e nessuno dice niente ? a discapito dei veri terremotati che hanno perso case e attività …

  3. È una vergogna che ci sia ancora gente che scrocca in hotel. Gente che fino al 21 agosto andava a fare la spesa e pagava le utenze. Ancora più vergognoso è il caso di chi pagava l’affitto e non ha sicuramente perso nel Sisma 5/10/20000 euro, ma forse solo poche centinaia di euro di utensili ed elettrodomestici. Questi ultimi sono degli scrocconi camuffati da veri terremotati che campano alle spalle di chi soffre per avere perso il proprio patrimonio. Gentaglia. Ovviamente ci sono eccezioni di poveri anziani e casi difficili.

  4. Questi signori sapevano da mesi che l’albergo non era “eterno”. Di occasioni (e tempo) per trovare case in fitto c’erano e ci sono. Solo sul gruppo FB dei terremotati sono stati pubblicati tantissimi annunci per le case. Ma si vede che l’albergo è più conveniente. Davvero è una speculazione sulle spalle di chi aspetta la vera ricostruzione ma visto che i fondi servono a queste famiglie… speriamo bene e non cedete!

  5. Brava giulia, hai centrato il problema. Ormai gli italiani pagano le tasse per fare politiche assistenzialiste anche dove non c è bisogno. L assistenzialismo porta voti.
    Ma c è gente che si è stufata di pagare tasse e vedere sforzi economici essere depauperati in questo modo.
    Nessun soldo a chi era in fitto e sopratutto se fosse per me nessun soldo a chi ha violato le norme antisismiche. Perché in italia vige l obbligo dell adeguamento sismico e chi non ottempera non può pretendere di essere risarcito a seguito di un sisma, in considerazione della violazione delle norme in materia.

  6. Francesco se fosse per me altro che chi ha violato le norme antisismiche ma tutto ciò che è abusivo dovrebbe stare gia tutto a terra invece si parla ancora di condoni ma questo e lo stesso discorso specialmente la parola CONDONO porta milioni di voti ma è un discorso lunghissimo…….. non dico che i terremotati non dovevano aiutarli nella prima emergenza tutti avevano bisogno di un tetto e di essere aiutati sia i proprietari che fittuari perché il terremoto e stato un momento terribile ma dopo tre anni persone non proprietari di niente che pagavano un affitto si trovano ancora in hotel a dormire mangiare senza pagare bollette e niente la vedo una cosa assurda… ma la guardia di finanza che fa ?

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