Quando porti un esponente dei centri sociali che fa il finto buono con l’assessore regionale e che incassa centinaia di miglia di euro per spruzzare su mura pubbliche, ti trovi costretto a servire un sistema che non è più quello della scuola e della sua missione educativa ma quello, invece, della politica e della effimera presenza.
Come avevamo scritto, e come ci avevano riso in faccia alcuni genitori del Liceo, il gesto improvvido di un giovanissimo liceale gli è costata la bocciatura. Una bocciatura più politica che scolastica e che, come tale, va analizzata e va combattuta.
A breve partirà il ricorso al TAR contro la decisione del Consiglio di Classe che è stata comunicata poco fa. Nel frattempo però, la vicenda politica è viva. Un capro espiatorio, un unico colpevole e un’unica, grande, punizione.
Agli atti, i giudici leggeranno che M. aveva alcune insufficienze e che il 30 maggio (o giù di lì) è stato sospeso fino alla fine delle lezioni con l’obbligo di partecipare a due giornate di sensibilizzazione sulla Costituzione. (Certo, poi un giorno capiremo quale verità può raccontare un liceo che ha un kefiah disegnata e che inneggia per il popolo della Palestina. E di quali morti non ne tiene conto, ma questa è una questione diversa). Una sospensione che non gli ha permesso di recuperare una situazione crollata il giorno dopo con un’interrogazione che non teneva conto dello stato mentale e fisico del giovane ragazzo. Così si legge nel ricorso al TAR che è in discussione il prossimo 21 giugno.
Ai giovani studenti del Buchner, però, qualcuno dovrà dare una spiegazione di tutto quello che è successo. Ovvero, provare a spiegare come si passa dalle “stelle” alle “stalle”. E come si passa da “front man” a “reietto”. E come si passa da “esempio” a “vergogna”.
Glielo dobbiamo spiegare perché, altrimenti, questi ragazzi che già vivono con le storie di tik tok di uomini e donne ai domiciliari che mostrano i loro braccialetti elettronici o vedono figli e mogli correre verso cancelli di carceri che si aprono o mamme che inseguono i figli nelle volanti dei Carabinieri penseranno che vivono in un mondo a 2 dpi: o bianco o nero. O sei o non sei.
Purtroppo qualcuno (e non la preside, con cui ho parlato ieri) sta ancora vivendo la sua sindrome da star e ha permesso all’istituzione di comportarsi come un attivista da centro sociale invece che come un’istituzione che educa, corregge, cresce, sviluppa, considera, valuta. La violenza di quelli che indossano le maglie “insorgiamo” non dovrebbe essere replicata nella scuola.
Ci hanno pagato un bel murale e ci hanno lasciato una bella sconfitta sociale, scolastica, culturale, educativa.
con le insufficienze di fine anno dovrebbero bocciare il 60% degli studenti.
Forse chi ha scritto l’articolo ( se può definire articolo) ha dato prova essere ancora più razzista se pensa di cancellare un dipinto solo perché è stato bocciato un ragazzo figlio di un suo amico…ischia non merita di avere un liceo artistico se ci sono persone come chi ha scritto l’articolo poiché l’arte è libertà Davide ‘arte non è libertà solo quando vai ai concerti che ti piacciono o mostre che ritieni di grandi artisti poiché sono quotati ma arte è sempre e impara a seminare la verità non essere di parte poiché ancora non volta hai dimostrato che nonostante tutto sei piccolo piccolo e forse lo sai perciò non ti candidi ..sai che in tanti ti conoscono che vai secondo dove tira il vento
È l effetto di quando il ciuccione veniva bullizzato al liceo da sfogarsi sulle puttanate che scrive