Paolo Mosè | E’ tornato a casa senza scorta, posto agli arresti domiciliari per decisione del giudice per le indagini preliminari Aufieri. Un provvedimento meno grave di quello finora sofferto, sollecitato sia dal sostituto procuratore che ha firmato la richiesta di convalida e sia dai difensori di fiducia, gli avvocati Raffaele Pesce e Giuseppe Di Meglio.
In sostanza sono state confermate le accuse di omicidio stradale con l’aggravante di essere stato trovato positivo al test che conferma che quella sera, molto probabilmente, il ventiquattrenne ha consumato cannabis. Confermata, altresì, a Francesco Piro l’accusa di omesso soccorso. Per essersi allontanato precipitosamente subito dopo il violentissimo impatto che ha causato la morte sul colpo di Angelo Scaccino, il sessantaquattrenne che tranquillamente percorreva la Borbonica alle prime ore del mattino. Mentre il giovane, a bordo di una Fiat di colore amaranto, molto probabilmente tornava a casa dopo una serata e nottata tra amici a divertirsi, utilizzando una velocità ben al di sopra della segnaletica apposta lungo il percorso. Un limite fissato a 30 km/h e seppur non è stata ancora quantificato con certezza la velocità dell’autovettura, di sicuro sarebbe stato raddoppiato il limite massimo.
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