#LOSPEDALENONSITOCCA: OGGI LA MANIFESTAZIONE SI SPOSTA A ISCHIA. OGGI CONSIGLIO COMUNALE URGENTE
IL COMITATO DI DIFESA SCRIVE UN’ACCORATA LETTERA A POLIMENI, DE LUCA E LORENZIN
« I procidani sono considerati, forse a ragione, un popolo mite; ma non tutti sanno che sappiamo essere anche un popolo ostinato».
Oggi Procida e Ischia, unite più che mai. A difesa di un sacrosanto diritto. Quello alla salute, ma anche diritto di vivere. L’occasione è l’incontro al Rizzoli di stamane con la presenza tra gli altri del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e del Commissario Polimeni. Il comitato di difesa ha chiamato a raccolta i procidani per una partecipazione massiccia sull’isola verde, per rappresentare alle istituzioni le sacrosante ragioni che in questa settimana stanno divenendo le ragioni del cuore tanto che l’hastag #lospedalenonsitocca è stato oggetto di migliaia di condivisioni anche di VIP e di semplici cittadini che hanno sposato la causa procidana.
A tal proposito il Comitato di Difesa ha redatto una lettera aperta al Commissario della Sanità in Campania Joseph Polimeni, al ministro della salute Beatrice Lorenzin e al presidente della regione Vincenzo De Luca:
«Cortese Commissario,i cittadini dell’isola di Procida, venuti a conoscenza che il nuovo Piano Sanitario della regione Campania, da lei elaborato, prevede il ridimensionamento del presidio di Pronto Soccorso dell’isola, sottopongono alla sua attenzione un’annotazione storica, due considerazioni, un auspicio legato ad un obiettivo ed una promessa. L’attuale Presidio Sanitario è il frutto, dopo anni di promesse, sempre rinviate, di una vera e propria rivolta, nel 1983, di tutta l’isola, in seguito alla morte di una povera ragazza per la tragica impossibilità d’immediato soccorso, scontando l’assenza di una struttura operativa in tal senso. Quell’episodio è nella memoria isolana uno spartiacque, c’è un prima e c’è un dopo; ed il dopo è che nessun altra vita verrà mai più sacrificata all’assurda insipienza di istituzioni sorde ed incapaci.
L’anno scorso sono state ben 150 le persone, in situazioni di codice rosso, stabilizzate dall’attuale struttura, prima del trasferimento in terraferma. Quante di loro si sarebbero salvate in presenza di un presidio configurato secondo i criteri previsti da questo piano regionale è una domanda che i cittadini di Procida rifiutano di porsi. Non si riduce il diritto costituzionale alla vita ed alla tutela della salute ad una scommessa da roulette russa. Nel vostro Piano, cortese Commissario, potenziate Capri e sfasciate Procida.
Non vogliamo fare della facile demagogia sui privilegi del “ vippismo”, ma attenzione a dare pericolosi segnali d’ineguaglianza tra cittadini. Medesime sono le condizioni e se giustamente a Capri avete garantito una deroga ai normali assetti emergenziali perché – Isola -, dovete garantirla anche a Procida. Ma seppure non l’avreste a loro garantita, poiché giusta in sé, noi saremmo qui ad esigerla per noi e per loro. Deroga piena e totale e non per finta. In concreto questo significa, come oggi avviene, assicurare l’assistenza medica specifica per i settori di Chirurgia, Medicina Interna, Ginecologia, Anestesiologia e Rianimazione, nell’arco delle 24 ore, consentendo la sicurezza e la garanzia del trattamento nell’emergenza e mantenendo un minimo di posti letto.
L’auspicio è che prevalga il buon senso su considerazioni economiche pur importanti, ma in questo caso sicuramente secondarie, se non inopportune e che al più presto si corregga questo Piano. Se così non sarà la comunità isolana, per tutelare il proprio diritto alla vita, alla salute ed alla cittadinanza si vedrà obbligata ad accentuare la sua protesta nelle forme che riterrà più opportune. I procidani sono considerati, forse a ragione, un popolo mite; ma non tutti sanno che sappiamo essere anche un popolo ostinato.»