A proposito di overtourism, va detto che Capri, Sorrento, Roccaraso e Ischia sono accomunate da una forte affluenza di turismo mordi e fuggi. Gli operatori capresi si dimenano ogni anno con grande veemenza, facendo finta di ribellarsi al turismo pendolare, quello che invade le loro banchine, le strade, le piazze, la funicolare, i ristoranti e i bar; talvolta contrastando le compagnie marittime (come successo con la Snav) che immettono nuovissimi, moderni e super capienti mezzi veloci sulla linea da Napoli verso l’Isola Azzurra. Ciononostante sanno bene che l’indotto di quel target di invasori è fin troppo prezioso per il loro p.i.l. e alla fine fanno spallucce e mettono tutto in saccoccia.
Sorrento sta vivendo una nuova età dell’oro: la penisola ha ormai letteralmente surclassato la nostra Ischia in termini di presenze. Le attività extra-alberghiere non intralciano affatto il successo di quelle alberghiere perché ce n’è veramente per tutti e con una stagione sempre più lunga. Anzi, se cercate una casa o villa per meno di una settimana, i sorrentini non Vi pensano neppure, o Vi chiedono la somma dell’intera settimana per un periodo inferiore. Eppure arrivare a Sorrento e dintorni richiede spesso più tempo che guidare da Napoli a Firenze: quella strada, nonostante la galleria, continua ad essere un inferno. Eppure sembra non esserci soluzione e, cosa più importante, la gente ci va e ci torna pure!
Roccaraso è stata da sempre la piccola Cortina dei napoletani, anche quelli “bene”, la loro “Ischia d’inverno”. Lì in Abruzzo hanno acquistato case a go-go dalla fine degli anni sessanta ai giorni nostri e ancora oggi, tra weekend e feste natalizie, vi trascorrono intere giornate di ski&food. Ciononostante, non avendo mai sperimentato sulla loro pelle un’orda turistica di oltre diecimila persone arrivate nello stesso giorno e, a quanto visto in tivù, dalla qualità neppure tanto accettabile, i roccolani e il loro Sindaco in testa hanno deciso di contingentare, d’ora innanzi, l’arrivo dei turisti, in particolar modo degli autobus, in modo da dimensionare adeguatamente la propria offerta e la funzionalità del loro pur piccolo ma finora efficiente sistema locale.
E Ischia? Niente di che! Noialtri ci continuiamo a crogiolare sui quarantasei chilometri quadrati ricolmi di bellezze naturali in cui distribuire facilmente i temporanei sovraffollamenti nelle svariate attrattive e nelle decine di migliaia di posti letto ormai disponibili a tutti i livelli. Peccato, però, che la stagione si accorci sempre di più, che il turismo termale è ridotto al lumicino mentre il mondo intero fa soldi a palate con le spa da scoperta dell’acqua calda e che ai nostri Ospiti abituali di scarsa qualità presenti nei momenti di “mazzamma”, tanto nei weekend che in soggiorni più lunghi, è consentito fare i porci comodi loro, a cominciare dalle affittanze estive da doppio turno di sonno prive di alcuna regolamentazione comunale.
Quale futuro?