Lo sport a Procida vive uno dei momenti più difficili della sua storia. La palestra della Capraro non è più omologata per ospitare i campionati regionali, e il destino delle squadre di pallavolo maschile e femminile dell’isola è sempre più incerto. In caso di promozione in Serie D, infatti, non avrebbero un luogo dove giocare le partite casalinghe, un’eventualità che rischia di soffocare l’entusiasmo e i sacrifici di tanti ragazzi e ragazze che, con passione, rappresentano l’isola nelle competizioni regionali.
Ma la crisi non si limita alla pallavolo. Lo sport procidano appare sempre più in ginocchio: il basket, un tempo fiore all’occhiello della comunità, è ormai quasi scomparso per la totale mancanza di strutture adeguate. La stessa sorte potrebbe presto toccare ad altre discipline, se non si interviene con urgenza per garantire spazi idonei dove allenarsi e competere. La mancanza di attenzione da parte delle istituzioni e i ritardi negli interventi infrastrutturali stanno trasformando lo sport in un lusso anziché in un diritto, privando i più giovani di opportunità fondamentali per la loro crescita personale e sociale.
La situazione richiede una risposta immediata da parte delle istituzioni locali e regionali, ma anche il sostegno di tutta la cittadinanza. Senza strutture adeguate, il rischio è che Procida perda non solo i suoi atleti, ma anche una parte importante della sua identità e della sua vita sociale. Il grido d’allarme è chiaro: lo sport sull’isola è in agonia, ma la comunità è pronta a lottare per salvarlo.
A rappresentare il disagio il Responsabile della locale sezione di FDI, Maurizio Visobello:
“Il tema della realizzazione del palazzetto dello sport a Procida è una vicenda che sembra non avere fine. Una promessa fatta dal Comune nel lontano 2015, ma che ha iniziato a muovere i primi passi concreti solo nel 2019. Una storia segnata da rinvii, cambi di denominazione (da “tensostruttura” a “centro polifunzionale”), e soprattutto da una mancanza evidente di priorità data allo sport.
Negli ultimi anni, nonostante mille peripezie, ci sono stati alcuni atti che sembravano indicare un avanzamento:
Det. 1079 del 17/10/2024: il Comune ha liquidato 15.958,44 euro a favore dell’operatore economico La Zarina 83 SCRL NA per lavori di manutenzione straordinaria. Questi lavori avrebbero dovuto mettere in sicurezza spogliatoi e servizi della struttura per consentire agli studenti del progetto STOPTIGRE di pernottarvi. Tuttavia, a quanto ci risulta, nulla di concreto è stato fatto. Gli spogliatoi e i servizi sono rimasti nelle stesse condizioni precedenti all’apertura del cantiere, e i ragazzi hanno dovuto arrangiarsi utilizzando servizi pubblici in giro per l’isola.
Det. 925 del 12/09/2024: l’ingegnere Lubrano Lavadera, incaricato come verificatore del progetto esecutivo del “Centro Polifunzionale – 3° Lotto”, ha dichiarato che non è sua competenza in quanto si occupa di edilizia privata.
Nel frattempo, la responsabilità dei lavori pubblici è passata di mano: dopo il trasferimento del dott. De Micheli, l’ufficio è stato affidato all’ing. Davide Cozzella, un procidano doc, dal quale speriamo in un cambio di passo. Gli abbiamo già inviato una richiesta formale per chiarimenti e confidiamo in una sua risposta tempestiva e concreta.
Abbiamo coinvolto il Sindaco e l’Assessore Lauro, delegato ai lavori pubblici, per sottolineare la gravità della situazione dello sport a Procida. La palestra Capraro non è più omologata per i campionati regionali, e se le nostre squadre di pallavolo maschile e femminile venissero promosse in Serie D, non avrebbero un luogo dove giocare!.
Questo stallo non è più accettabile. Lo sport a Procida è già in agonia, basti pensare al basket, ormai quasi scomparso per mancanza di strutture. Ma noi non ci arrenderemo: siamo pronti a scendere in piazza e a mobilitarci per ottenere ciò che è un diritto per la nostra comunità e per i nostri giovani.
Chiediamo trasparenza e azioni immediate. Dove sono finiti i soldi destinati ai lavori? Quando vedremo il palazzetto completato? Siamo pronti a utilizzare tutti i mezzi democratici per far sentire la nostra voce. La nostra comunità merita rispetto e risposte.”