Un tema di grande attualità, quello della giustizia in Italia, soprattutto alla luce della Riforma Nordio. Nel nostro Paese il sistema giudiziario da sempre presenta criticità che toccano diversi aspetti e che le varie riforme non hanno sanato. Ebbene l’avv. Paolo Rizzotto, coordinatore per la regione Campania del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, da “addetto ai lavori”, ha valutato quali sono i correttivi che potrebbero essere apportati e ha elaborato le sue idee/proposte per una giustizia più “giusta”.
Nove proposte che toccano svariati aspetti: «Innalzamento del minimo della pena per l’omicidio, da 21 anni portarlo a 24 anni; l’imputabilità penale deve essere anticipata a 13 anni contro gli attuali 14; competenza del tribunale per i minorenni per i ragazzi di età non superiore a 16 anni (anziché 18 anni come è attualmente stabilito); ripristino della norma di abuso d’ufficio nella formulazione ante riforma Nordio; migliorare radicalmente le condizioni di vita dei detenuti; legalizzazione delle droghe leggere; aumentare da sei mesi a un anno il minimo della pena per lo spaccio nei casi di “lieve entità “(art. 73 5to co. Dpr 309/90); modifica dell’art. 273 cpp prevedendo l’aumento da 15 a 45 giorni del termine di durata minimo delle operazioni di intercettazioni; revoca definitiva della patente nelle ipotesi più gravi di omicidio stradale».
La sezione di Ischia deve chiudere perchè il sistema è marcio. E’ inaccettabile che una causa con una prima udienza a gennaio 2024, viene rinviata ad un anno per subentro del nuovo giudice (gennaio 2025), e ai primi di dicembre lo stesso giudice la fa slittare ulteriormente a luglio 2025. Un anno e mezzo solo per la prima udienza di comparizione; oltretutto con motivazioni ripetute in entrambi i rinvii con il classico copia e incolla. E’ VERGOGNOSO. Questa è la giustizia italiana, o per meglio dire la giustizia sull’isola d’Ischia. I dipendenti pubblici dovrebbero essere pagati in base ai risultati e alle pratiche evase e non a stipendio mensile, così tutto funzionerebbe a dovere. Vorrei tanto sapere se il Tribunale di Napoli è al corrente di quello che accade nella sede distaccata di Ischia.