L’Amministrazione comunale di Lacco Ameno si è attivata per richiedere l’inserimento delle “Terme d’Ischia” nella lista dei siti patrimonio dell’umanità Unesco. Analoga iniziativa è stata assunta dal Comune di Casamicciola.
La delibera di Giunta a sostegno richiama «la straordinaria ricchezza del patrimonio idrotermale dell’isola d’Ischia con le sue numerose sorgenti calde (termali e ipertermali e le sue fumarole) ha attratto sin dagli albori della civiltà il mondo antico».
Ancora ricorda che «sono state trovate tracce di “balnea” nella località Castiglione di Casamicciola nei pressi della sorgente spelonca risalenti all’età del bronzo- ferro; l’uso delle acque termali fu praticato sull’ “isola verde” in epoca greca ellenistica e romana e con il risveglio della civiltà umanistica e con il rinascimento l’interesse per Ischia e le sue sorgenti termali ha ripreso gradatamente un ruolo sempre più importante; nel 1588 con il trattato “De rimedi naturali che sono nell’isola di Pithaecusae hoggi detta Ischia” Giulio Jasolino fa conoscere al mondo intero l’uso moderno delle acque minerali. Dopo l’opera del Jasolino bisogna attendere il XIX secolo per avere quello che a tutt’oggi va considerato il più completo libro sul termalismo italiano scritto dall’illustre medico svizzero Jacques Etienne Chevalley de Rivaz, che descrive minuziosamente il ricco patrimonio idrotermale isolano; illustri scienziati, tra cui Marie Curie Premio Nobel per la fisica e per la chimica, scoprirono ad Ischia e in particolare a Lacco Ameno la radioattività naturale, il radon, gas naturale che esalta le funzioni fisiologiche specialmente quando queste ultime risultano appannate; peraltro, anche il termalismo sociale è nato a Casamicciola Terme nel XVI secolo ad opera del Pio Monte della Misericordia».
Un excursus storico per poi ribadire che «l’isola d’Ischia ha un patrimonio idrotermale fra i più ricchi e interessanti al mondo: ben 69 gruppi (campi) fumarolici e 29 bacini idrotermali da cui scaturiscono 103 emergenze sorgive sparse in circa 42 kmq del territorio isolano e ha una sua autonoma individualità climatica che la caratterizza differenziandola dalle altre isole vicine e dalla prospiciente costa campana; è ben diverso eseguire una cura termale e restare sempre chiusi in ambienti climatizzati e poter invece godere del soggiorno curativo dei requisiti climatici ambientali ché l’isola d’Ischia offre tutto l’anno».
La Giunta presieduta da Giacomo Pascale evidenzia ancora che «i requisiti climatici ambientali vanno considerati sul piano biometrico come componente di tutto riguardo dell’azione terapeutica delle cure ischitane».
Aspetto importante è che «l’isola d’Ischia è l’unico centro termale italiano dotato di un osservatorio geofisico che può offrire agli studiosi un quadro esauriente dei requisiti climatologici isolani».
Le acque termali, «la cui tradizione clinica ed efficacia terapeutica e consolidata da secoli, svolgono la loro azione locale e generale attraverso meccanismi complessi: farmacologici, stress termali, fattori aspecifici ambientali».
Ovviamente «l’inserimento delle Terme di Ischia nella lista dei siti patrimonio dell’umanità UNESCO rappresenterebbe una opportunità di rilancio per una delle unicità del territorio dell’isola d’Ischia sia in termini di immagine che di ricaduta economica».
Di qui la deliberazione «di dare mandato all’Ufficio competente di chiedere alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ai Ministeri competenti e agli organismi internazionali delle Nazioni Unite l’inserimento delle Terme d’Ischia nella lista dei siti patrimonio dell’umanità UNESCO».