L’espressione “Ci sarà pure un giudice a Berlino” oppure “Esiste, dunque, un giudice a Berlino” è stata mutuata da un’opera di Bertold Brecht nella quale si narra la storia di un mugnaio che lotta tenacemente contro l’ imperatore per vedere riparato un abuso. Mutuandola nel caso del porto di Lacco Ameno, potremmo dire che il “mugnaio” Giacomo Pascale ha trovato un Giudice, non a Berlino ma a Napoli e questo giudice (nel caso specifico, per le indagini preliminari ufficio 14) si chiama dott.ssa Linda Comella. Il GIP del Tribunale di Napoli, andando anche contro il parere del pubblico ministero Giulio Vanacore, ha accolto le tesi espresse dagli avvocati Vignola e Molinaro e ha firmato il decreto di revoca del sequestro preventivo concesso mesi fa per il Porto di Lacco Ameno. Il GIP, nella sua motivazione, supera anche l’orientamento espresso dal Tribunale del Riesame e, in particolare, ha superato le motivazioni addotte dalla pubblica accusa di diniego alla restituzione del bene al Comune. Nel particolare, è il caso di evidenziarlo, secondo il pubblico ministero, il Comune non è ancora titolare della concessione demaniale per l’utilizzo del bene. Un principio, questo, che per il Giudice Comella “non assume rilevo ai fini della presente decisione”.
IL DECRETO DEL GIP
“Il giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Linda COMELLA, letti gli atti del procedimento penale in epigrafe indicato pendente nei confronti di PERRELLA Giuseppe per il reato di cui all’art. 1161 del Codice della Navigazione; sull’istanza depositata in data 22-4-2024, e successiva memoria del 4-6-2024, presentata nell’interesse del Comune di Lacco Ameno (NA) con la quale si chiede il dissequestro dell’area demaniale marittima sulla quale insiste un approdo turistico, oggetto di sequestro con provvedimento del 19-3-2024, e la restituzione allo steso Ente Locale (in via gradata sino alle date del 31-12-2024 oppure del 31-10-2024), così da consentire il funzionamento estivo del porto in via diretta da parte dell’amministrazione comunale e per il tramite di un’azienda speciale appositamente costituita “La Marina di Lacco Ameno”; visto il parere contrario del p.m.; osserva”
LA STORIA
In data 19-3-2024 la scrivente disponeva il sequestro preventivo delle aree marittime (per un totale di 33.366,19 mq) date in sub-concessione dal comune di Lacco Ameno (NA) (n. 39/2019), nell’ambito di un rapporto di project financing, alla Marina di Capitello scarl.
Il sequestro scaturiva dal fatto che la società concessionaria, la Marina di Capitello scarl, affidataria della gestione dell’approdo turistico di Lacco Ameno occupava lo specchio d’acqua senza titolo visto che – circostanze oggetto di accertamento anche in sede • giurisdizione amministrativa (sentenza emessa dal T.A.R. Campania in data 6-4-2022 n. 2340/2022) – la sub-concessione, originariamente in vigore fino al 9-6-2021, veniva estesa al 29-6-2022, ovvero al novantesimo giorno successivo alla scadenza dell’emergenza Covid.
Il provvedimento di sequestro è stato confermato dal tribunale del Riesame di Napoli in data 8-4-2024.
LA RICHIESTA DEL COMUNE
Con l’odierna istanza l’Ente Comunale chiede il dissequestro e la restituzione della fascia di demanio marittimo costituente l’approdo turistico di Lacco Ameno, la cui gestione intende internalizzare, ovvero gestire in via diretta per il tramite di un’azienda speciale costituita con delibera del 20-5-2024 n. 21, “La Marina di Lacco Ameno” (v. delibere comunali n. 20 e 21 adottate dal Comune di Lacco Ameno in data 20-5-2024, allegate all’istanza).
La richiesta merita accoglimento perché proveniente dal soggetto, l’Ente Locale, preposto allA gestione del bene demaniale marittimo del tipo in disamina e del relativo servizio portuale.
A ciò si aggiunga che l’Ente Locale gode di ampia discrezionalità nella scelta sulle modalità di gestione del bene in discussione e dei servizi ad esso connessi, ben potendo mantenere in capo a sè stesso l’amministrazione del demanio marittimo.
CONCESSIONE “VALIDA” E LEGITTIMAZIONE INDISCUSSA
In questo contesto sarebbe superata ogni questione inerente l’attuale validità della concessione rilasciata a sé stesso da parte del Comune di Lacco Ameno, provvedimento amministrativo che nel corso degli anni ha costituito il presupposto per il sub-conferimento della gestione in parola a soggetti privati, più di recente alla Marina di Capitello scral, nell’ambito di un rapporto di project financing. Ad ogni modo appare indiscussa la piena legittimazione a gestire in maniera diretta i servizi pubblici connessi all’uso del demanio marittimo in parola da parte dell’Ente Locale, titolare della funzione amministrativa diretta al rilascio di concessioni dei beni del demanio della navigazione interna, del demanio marittimo e di zone del mare territoriale per finalità diverse da quelle di approvvigionamento di fonti di energia, visto che nel caso in esame viene in rilevo un mero approdo turistico e non un porto di rilievo nazionale o regionale (v. annotazione redatta dalla Guardia di Finanza di Ischia in data 11-7-2022).
LO DEVE GESTIRE IL COMUNE
Tale potere di gestione amministrativa dell’approdo – a parere della scrivente – comporta la necessità di restituzione all’Ente Locale delle aree in sequestro, perché possa procedere alla gestione diretta o in alternativa a nuova assegnazione in concessione a soggetti terzi (mediante il meccanismo già applicato negli ultimi anni ovvero secondo in nuovo modello concessorio).
L’approfondimento dei rapporti tra l’Ente Comunale e l’azienda speciale “La Marina di Lacco Ameno” costituita con lo scopo di internalizzazione del servizio, reputato preliminare da parte del p.m. nel suo parere negativo ai fini della restituzione delle aree al Comune, a parere della scrivente non assume rilevo ai fini della presente decisione, potendo al più emergere in sede amministrativa o contabile quale controllo sulla legittimità dell’operato della pubblica amministrazione.
P.Q.M.
revoca il sequestro preventivo delle aree marittime riconducibili alla concessione demaniale n. 39/2019, rilasciata dal comune di Lacco Ameno (NA) gestite dalla Marina di Capitello scarl per un totale di 33.366,19 mq disposto con provvedimento del 19-3-2024; e, per l’effetto, ne ordina la restituzione all’avente diritto (il Comune di Lacco Ameno). Napoli, 11-6-2024”
I PROSSIMI STEP
Vale la pena rileggere un passaggio del dispositivo emesso dal GIP. Secondo la Comella, infatti: “L’approfondimento dei rapporti tra l’Ente Comunale e l’azienda speciale “La Marina di Lacco Ameno” costituita con lo scopo di internalizzazione del servizio, reputato preliminare da parte del p.m. nel suo parere negativo ai fini della restituzione delle aree al Comune, a parere della scrivente non assume rilevo ai fini della presente decisione, potendo al più emergere in sede amministrativa o contabile quale controllo sulla legittimità dell’operato della pubblica amministrazione”. E’ questo il punto che apre a più di una riflessione. Il GIP non ha alcun dubbio, diciamolo velocemente, sulla non applicabilità della Bolkestein al Comune rappresentando una pronuncia destinata a fare giurisprudenza se venisse ancora confermata, tuttavia, dalle parole del Pubblico Ministero, viene evidenziato come non esista la possibilità di proroga della concessione ritenuta scaduta e alla base del sequestro. Questa volta oltre allo scontro tra magistratura (penale e amministrativa) ci troviamo difronte a prospettazioni diverse della stessa magistratura penale. Saranno solo i prossimi atti a dirci chi avrà ragione.