giovedì, Dicembre 26, 2024

«PASQUA» IN PARROCCHIA. Riapre al culto Santa Maria Maddalena. Con i soldi dell’emergenza, in attesa della ricostruzione. Giardini intitolati al Venerabile Parroco Morgera

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Ida Trofa | E così anche la Basilica di Santa Maria Maddalena ha riaperto ufficialmente al culto e alle celebrazioni. Sarà la prima Pasqua dopo il “ground zero isolano” tra le mura e sotto il tetto dell’amata parrocchia. Il gregge smarrito ritrova, almeno, un punto di riferimento e di preghiera. Un luogo simbolo della rinascita e della lotta per la vita e la comunità nel post 1883, il punto di partenza per l’auspicata ripresa post 2017.
Così, tra fini apparati e drappi maestosi, le autorità religiose e civili hanno celebrato la restituzione ai fedeli del sacro luogo. Un popolo stretto intorno alla sua chiesa. A quattro anni dal terremoto, grazie all’emergenza Sisma di Giuseppe Grimaldi, alla caparbietà del sindaco Castagna, alla fede di Nunzia Piro e gli strali di Luigi Mennella, ritorna alla gente uno dei luoghi simbolo del paese.

Ovviamente, in attesa dei fondi promessi dal commissario per la Ricostruzione Schilardi e il suo piano “edilizia religiosa”.
Non sono mancati passaggi importanti, a tratti, anche fatti di scontri istituzionali e carteggi al vetriolo (su tutti il dictat alla riapertura del comune alla curia lo scorso febbraio) per giungere a questo giorno comunque importante. Un tentativo analogo di riapertura era stato fatto dall’ente nell’aprile 2019. Poi un problema di infiltrazioni dal tetto ha reso necessari nuovi interventi e nuove attese. Le montagne, talvolta, si scalano anche spostando i sassi.

Alla fine, la sintesi è stata trovata e ieri Comune e Curia sono stati pronti e tirati a lustro per celebrare insieme. Un evento cruciale, che potrebbe fare da sparti acque per dare impulso alla ricostruzione e rifrazione vera del paese. Un evento fondamentale per la comunità colpita dal sisma. Un segno di innegabile e salutare speranza. Nel nome del Parroco Morgera simbolo di un paese senza tempo. Un pensiero al parroco dei parroci don Vincenzo Avallone. Solo un lampo nel discorso al popolo del Sindaco Giovan Battista Castagna.
Ritornare in un luogo simbolo come la Basilica di Santa Maria Maddalena è un momento di gioia per i cittadini e i fedeli casamicciolesi, che hanno sempre visto in quell’edificio un luogo di preghiera ma anche di comunione. Ed è anche il segno giunto nei giorni in cui ci si trova a combattere l’ altro nemico invisibile e sconosciuto, la pandemia.

4 anni e la prima Pasqua
Dopo quasi 4 anni dal terribile terremoto che, il 21 agosto del 2017, ha fatto tremare la terra, sconvolte le vite e cambiato gli orizzonti di una piccola porzione dell’isola di Ischia, riaprirà ai fedeli la Basilica di Santa Maria Maddalena di Casamicciola, il Comune più colpito da quel sisma, che provocò la morte di 2 persone e il ferimento di altre 42 e causò gravi danni anche alla chiesa. La riapertura del luogo di culto è avvenuta ieri venerdì, 26 marzo, alle ore 18 con la celebrazione Santa Messa in occasione della Festa dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria. Una festa che ci proietta verso il periodo pasquale. La chiesa, in ogni caso, a partire dal 23 marzo, è stata comunque aperta al pubblico, ogni giorno, per la preghiera personale e per la venerazione delle spoglie del Venerabile parroco don Giuseppe Morgera, prete originario proprio di Casamicciola per il quale, nel 1991, è stato avviato il processo di beatificazione.

Chiesa riaperta e giardini intitolati al memoria del Parroco Morgera
“Ai Sigg. Consiglieri del Municipio di Casamicciola Il vostro, sebbene indegnissimo, Parroco, il quale sta per dar conto a Dio di 4000 Anime, e della ventura generazione, spinto dalla carità di G. Cristo, e superiore a tutti i vostri meschini interessi di questa terra, v’indirizza questa domanda: Sigg. Consiglieri, avete voi una Patria? Se l’avete… Questo popolo dice: Non è ancor venuto il tempo di rifabbricare la casa del Signore. È egli a dunque tempo per voi di abitare in case di belle soffitte, e questa casa è deserta? Ora dunque: Applicatevi col vostro cuore a riflettere sopra i vostri andamenti“. Cosi il parroco Morgera, il giorno dell’Immacolata del 1893, fece circolare una lettera aperta, indirizzata ai Signori Consiglieri.
Così il sindaco Giovan Battista Castagna ha firmato un’ordinanza con la quale ha aperto ai fedeli e ai prelati la navata centrale; la struttura in legno che sovrasta il nartece della basilica e ospita l’organo; le aree delle navate laterali dedicate agli ingressi laterali e alle tombe; le aree del transetto. Tutto questo è avvenuto dopo interminabili e tortuose procedure burocratiche, che ne impedivano il rilascio dell’agibilità, che frenavano la Curia nel voler restituire al gregge il suo tempio, nonostante i lavori di messa in sicurezza fossero finiti da mesi. Il progetto di recupero ha previsto solo l’impiego parziale delle somme stanziate. Contestualmente è stato stabilito di intitolare i giardini che circondano la Basilica all’indimenticabile Venerabile Parroco Morgera. La targa marmorea ai piedi del viale centrale a testimonianza di un’impronta indelebile.Condita dagli immutabili botti. Ora all’appello dei luoghi ci culto da riparare manca solo la chiesa della Addolorata a via D’Aloisio.

L’emozione di Don Gino sulle orme dell’Inarrivabile Parroco Morgera
Non riesce a tradire l’emozione il Parroco Don Gino Ballirano. Sulle orme dell’inarrivabile Parroco Morgera, immaginandone le traversie i patimenti.
“Mi tremano le gambe. Mi tremano le gambe nel trovarmi qui al posto del Venerabile Parroco Morgera, 4 anni dopo, vivendo le angosce e i dolori della mia gente. Mi tremano le gambe vedendo qui questo popolo, i bambini che corrono qui in un posto che non avevano mai visto prima. Tutti stretti in questa Parrocchia che appartiene a tutti è di tutti. Non è stato facile vivere da peregrini, da figlio di Casamicciola, questi 4 anni, senza un punto di riferimento senza la nostra Parrocchia”. E poi giù con ampi ringraziamenti alle autorità civili, i sindaci isolani intervenuti con Giacomo Pascale, il vice di Forio Mario Savio, l’assessore Carolina Monti per il comune di Ischia (assenti gli altri nonostante l’importante momento per il Cratere) e i militari intervenuti con tutte le forze dell’ordine, nessuna esclusa, ad una celebrazione pregnante e rigorosamente in modalità covid. Così ha infine chiosato il prelato: “Se il Signore non costruisce la casa invano faticano i costruttori” citando il salmista.

La Lettera del Commissario Schilardi e l’invito a proseguire senza indugio
Il commissario Carlo Schilardi, anch’egli assente, ha inviato una nota al municipio dichiarando la sua impossibilità ad intervenire, la sua certa presenza morale e l’invito a proseguire senza indugio: “Vi sono vicino in questo momento cosi importante. Proseguite, andate avanti e fate quel dovete fare”.

I finanziamenti che hanno consentito la riapertura. L’ex commisasrio Giuseppe Grimaldi: “Ad Majora Ischia!”
Le opere che hanno conseguito questo importante traguardo erano stata inserire nel piano degli interventi urgenti del Commissario per l’Emergenza Giuseppe Grimaldi e affidati, tra gli altri, al MIBACT come ente attuatore. Si tratta delle opere di Messa in sicurezza localizzati, puntellamenti, messa in sicurezza beni storico-artistici per complessivi Euro 1.000.000,00; tra cui la Basilica Santa Maria Maddalena finanziata per 260.000,00 euro e che avrebbero dovuto concludersi in 120 giorni. Cosi ha testimoniato la sua vicinanza e un certo nostalgico trasporto il commissario all’emergenza Giuseppe Grimaldi anch’egli istituzionalmente invitato: “Un giorno a lungo atteso dall’intera comunità isolana. Alla quale auguro di poter trarre nuova forza da questo momento e soprattutto l’energia giusta per continuare attraverso il percorso difficile della ricostruzione e della rinascita di questi luoghi cosi meravigliosi che meritano di essere rifondati. In me questi luoghi e questa gente hanno lasciato una traccia profondissima.Sono felice di aver contribuito nel mio piccolo e con il nostro lavoro a questa tappa cosi importante e non posso che auspicare il meglio. L’edificio sacro era stato inserito tra quelli indicati per la messa in sicurezza delle chiese parrocchiali danneggiate dall’evento sismico del 21 agosto 2017, con interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto. Fare ritorno nel proprio luogo sacro costituisce un segno di speranza per tutti quei casamicciolesi che, da secoli, hanno visto nella propria chiesa non solo lo spazio privilegiato dove esprimere il culto e la devozione, ma anche il luogo dell’identità storica e religiosa di tutta la comunità.Sono dispiaciuto, altresì, di non aver potuto rispondere all’invito fattomi dal sindaco a partecipare alla celebrazione. Ma tornerò e sono certo che troverò la stessa gente con lo stesso orgoglio e la forza che li contraddistingue, attaccati e fieri di poter contribuire alla vita e al futuro di queste comunità. Ad Majora Ischia!”.

Per il presidente del consiglio comunale di Casamicciola Nunzia Piro, tra i soggetti più impegnati nell’impresa di riapertura che non si adagia, non si culla sugli allori e parla, da politico scafato e navigato del prossimo passo:“Il primo segnale. Un ulteriore tassello del mosaico rappresentato dalle chiese di Casamicciola Terme è stato ricostituito. Il prossimo sarà la chiesa dell’Addolorata. I lavori sono stati affidati al comune come soggetto attuatore ed il giorno 8 aprile dopo la Pasqua faremo una riunione con i fedeli del Majo per stabilire insieme i punti essenziali“.

L’ex sindaco e ora consigliere di minoranza, Luigi Mennella è essenziale e crudo nel tratteggiare i fatti e nel chiedere maggiore rigore e oculatezza: “Sono contento perché la Basilica è da considerare un punto essenziale di rinascita del paese. Sono molto, molto, molto scettico sui lavori effettuati, sulla sicurezza dell’intero immobile. Se sono stati fatti lavori per soli 40.000 euro, quando invece con lo stato di emergenza erano state stanziate ben altre cifre. Penso che poteva essere riaperta al culto dopo 30 giorni. Ma come al solito celebriamo un passo importante, ma avremo potuto raccogliere ben altri risultati”.

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