venerdì, Settembre 20, 2024

Pasquale Capuano: “Il momento è serio, serve esperienza e professionalità per la Forio di domani”

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Pasquale Capuano, candidato sindaco a Forio, nonostante un’esperienza da consigliere comunale dal 2008 al 2013 è dai più conosciuto per i ruoli tecnici di primo piano ricoperti in questi anni. Perchè questa scelta?
“Sono un ingegnere ed opero nel settore dell’edilizia e in un momento particolare della mia vita, in cui stavo prendendo decisioni importanti sul mio futuro, ho ricevuto questo invito dall’amministrazione uscente. Dopo avere ascoltato il consiglio della mia famiglia e di chi lavora con me, ho deciso di accettare e di mettermi in gioco, anche perché dopo tanti anni ho acquisito una certa esperienza nell’organizzazione di opere medio grandi, nel coordinamento e nel portare avanti determinati progetti, e credo che il ruolo che mi candido a ricoprire sia molto affine alle mie caratteristiche professionali ed al mio carattere. Il 14 e 15 maggio metteremo la nostra proposta al vaglio della cittadinanza e sono convinto che otterremo un risultato ottimo”.

Siamo alle porte di una stagione turistica che preoccupa, e non poco, gli operatori del settore. Un po’ su tutta l’isola si percepisce il rischio di un calo importante di presenze, rischio reso più concreto dai risultati deludenti dei primi ponti. Come rispondere a queste preoccupazioni e come impostare un piano turistico, anche per il futuro?
“Il susseguirsi di due eventi catastrofici, il terremoto del 2017 e la frana del 2022, hanno segnato pesantemente l’Isola, sia per i danni subiti, che, soprattutto, per le perdite di vite umane. Ma a farne le spese pesantemente è stata anche la nostra immagine. Dopo il terremoto del 2017 l’Isola aveva dato segnali importanti di ripresa. Poi è sopraggiunto il Covid, che ha ancora una volta fermato la ripresa. Ma anche da questo l’Isola si stava riprendendo. Poi a novembre 2022 c’è stata questa frana che oltre ad un danno reale e vivo sul territorio, ha comportato un danno di immagine rilevantissimo. C’è stato un accanimento di tutte le televisioni, di tutte le testate giornalistiche, del web. Ora bisogna riprendersi. L’azione che la struttura commissariale con il commissario Legnini sta portando avanti è quella di rimettere in sesto soprattutto l’immagine di Casamicciola, che è stato il Comune più danneggiato e che ospita un porto dove arrivano i turisti diretti in tutti i Comuni dell’Isola. Ho apprezzato molto quello che ha fatto la ministra Santanché che ha promosso questa campagna pubblicitaria per rilanciare l’immagine di Ischia e che campeggia nei nodi cruciali della viabilità in Italia. Sono convinto che l’isola sia capace di vincere anche questa volta, ma il problema è che ognuno mira a vincere la propria gara. Noi abbiamo bisogno invece di un capo della scuderia, un general manager, che faccia vincere il campionato mettendo insieme la bravura, le capacità ed i requisiti tecnici di ogni singola macchina. Non possiamo più affidarci alla capacità di inventiva di ogni singolo albergatore, ma dobbiamo mettere insieme le energie non solo a livello comunale, ma a livello dell’intera Isola.

Sono convinto che bisogna individuare un manager del turismo e della comunicazione via web, con capacità professionali a livello mondiale, perché dobbiamo programmare e rilanciare l’immagine dell’isola non solo per la stagione 2023, ma anche dal 2024 fino al 2040. Ho in mente un manager unico per tutta l’Isola, che costruisca il brand “Isola di Ischia”. A quel punto anche il comune di Forio dovrà essere identificato con questo brand, aggiungendo “d’Ischia” accanto al nome “Forio”, perché un potenziale turista che ad esempio negli Stati Uniti scopre e si appassiona al brand “Isola di Ischia” non riuscirebbe mai a mettere in collegamento Forio con il brand”.

Sicuramente il marketing è fondamentale per il rilancio dell’Isola, ma accanto a questo è necessario anche un intervento dal punto di vista dei servizi che poi vengono offerti ai turisti che ci scelgono.
“Individuare la giusta professionalità per lanciare il brand è il primo passo che si giocherà al di fuori, ma in casa noi dobbiamo fare tanto. Noi abbiamo problemi molto diffusi connessi all’organizzazione del territorio. Penso, per esempio, al nostro servizio taxi che deve essere organizzato a livello isolano, in quando proprio a questo servizio noi affidiamo la nostra prima immagine. Il tassista con il suo automezzo è quello che riceve il cliente e lo porta poi nei vari alberghi. Sicuramente è un lavoro duro, un lavoro pesante, i tassisti necessitano di un loro spazio che sia attrezzato, perlomeno dove possano attendere il loro turno, di un servizio igienico e di un punto d’acqua dove poter attingere per lavare il proprio mezzo. Però chiediamo anche a loro di assumere un atteggiamento più consono a chi ha il compito di ricevere il turista. Dobbiamo, quindi, chiedere una collaborazione.

Lo stesso discorso vale per gli albergatori. Noi dobbiamo garantire all’albergatore di poter svolgere serenamente il proprio servizio, assicurandogli un corretto ritiro dei rifiuti e garantendo un corretto e rispettoso utilizzo delle risorse economiche che fanno arrivare alle casse del Comune, prima fra tutte la tassa di soggiorno. Potremmo, per esempio, dotare tutte le fermate dei pullman di pensiline, la cui mancanza è oggetto di lamentele dei turisti costretti ad aspettare i pullman sotto il sole o sotto la pioggia, le quali potrebbero ospitare un totem informativo che indichi tutti gli eventi culturali sulle tradizioni, gli spettacoli oppure i luoghi di maggiore interesse. Ma oltre a preoccuparci di quello che succede a Forio, dobbiamo anche preoccuparci di cosa trova il turista quando arriva a Pozzuoli o a Napoli, della qualità della traversata e dei costi. Un altro discorso fondamentale per rilanciare il turismo a Forio, e sull’intera Isola, è quello legato alla destagionalizzazione. È nostro interesse aprire un’interlocuzione con i maggiori punti attrattivi del territorio, come i Parchi termali, marino-termali e La Mortella, oltre che rilanciare attività come il trekking che garantirebbero turisti tutto l’anno, soprattutto nei periodi di bassa stagione. Tra l’altro chi fa trekking potrebbe diventare il custode del nostro territorio, un po’ come i cacciatori. Tutte queste iniziative potremmo metterle in campo anche con la collaborazione di chi ben conosce bene le esigenze dei turisti ossia i commercianti e gli albergatori”.

Un’ulteriore risorsa per Forio è il Porto, anche in ottica turismo da diporto che in questi anni ha avuto un importante rilancio e potrebbe rappresentare un’ulteriore bacino turistico.
“Il nostro porto ritengo abbia un buon livello, ma può e deve essere migliorato. Si devono, ad esempio, migliorare i servizi a terra perché chi sta in barca deve trovare dei servizi “tipo albergo”. Il porto di Forio, inoltre, può essere può essere ulteriormente ampliato in termini di recettività, inoltre ha bisogno urgentemente di un distributore di carburante perché non è ipotizzabile uno spostamento Forio-Ischia per poter fare approvvigionamento. C’è, poi, un problema connesso alla testata del pontile dove attracca l’aliscafo, poiché l’arrivo dei viaggiatori si innesta in un punto già difficile della circolazione. Deve, quindi, essere rivisto e riorganizzato per dare la possibilità a chi accompagna o preleva un turista di avere la possibilità di farlo in modo agevole. Il porto di Forio, quindi, non deve essere considerato solo per quello che avviene all’interno del bacino, ma per le interconnessioni che ci sono all’esterno. La sua banchina si è ampliata con gli interventi fatti dalla passata amministrazione capeggiato da Del Deo e oggi noi parliamo di una riva sinistra che ha avuto un grande sviluppo ed è diventata un attrattore formidabile, basta pensare al giovedì foriano che attrae tantissimi giovani e che è diventato un appuntamento anche per chi raggiunge la nostra isola in barca. Oggi Forio è diventato un riferimento per il divertimento serale e moltissimi imprenditori di altre parti dell’isola vorrebbero investire in questa zona perché hanno visto che è un volano economico importantissimo. Quindi il porto di Forio, come punto sicuramente di arrivo, ma anche come punto di aggregazione e di sviluppo del turismo da diporto, che ha un indotto notevole per tutto il territorio”.

Il mare resta comunque una delle attrattive maggiori. Parliamo innanzitutto delle spiagge.
La questione delle spiagge ultimamente ha avuto una risonanza enorme. Ormai è chiaro che la Bolkestein, non può più essere derogata e quindi le spiagge dovranno essere messe a gara. Chiaramente questo confligge con le legittime aspettative di chi ha speso una vita su una spiaggia, sia per ricavarne il pane quotidiano, sia per dare una proposta e una offerta turistica. La Regione Campania ha redatto un regolamento e noi dovremo predisporre un piano spiagge con delle regole ben precise ed andare ad individuare i lotti da mettere a bando di gara. Una delle prime cose da fare è ripristinare il più possibile l’accesso al mare che nella maggior parte dei casi avviene attraverso degli stabilimenti che sono in concessione e che per motivi organizzativi o di sicurezza sono chiusi. Poi, una volta redatto il piano spiagge, si dovranno predisporre i bandi. Questa vicenda ha due facce: da una parte si finirà per togliere un’attività a chi ci ha creduto e l’ha creata, ma da un’altra parte si darà la speranza a un giovane di poter ambire anche lui ad avere la gestione della spiaggia. Secondo me bisogna trovare una via di mezzo che tuteli in qualche modo chi ha investito negli anni, ma non so se sarà possibile, questo dipenderà dal regolamento”.

Per il turismo balneare è fondamentale la qualità delle acque. Depuratore e impianti fognari, a che punto siamo?
“Forio è il maggiore contribuente del servizio dell’Isola di Ischia per quanto riguarda la depurazione, che purtroppo però non viene fatta. Non viene fatta perché il depuratore di Forio, che poi dovrebbe servire anche Serrara Fontana, ha subito negli anni diverse vicissitudini, era stato indivìduato un sito dove realizzarlo, poi è stato spostato in un altro, alla fine in un altro ancora. Da un po’ di anni si parla di nuova generazione di depuratori meno impattanti ed invasivi. Bisogna, però, precisare che il depuratore non è nostra competenza, c’è un commissario per la depurazione e noi continuiamo ad essere in attesa che venga realizzato, ma nel frattempo qualcosa si può fare. Noi abbiamo una condotta fognaria di un diametro molto ridotto che da quando è stata installata è diventata un susseguirsi di giunture. Quindi va fatta una nuova condotta. Questa nuova condotta potrebbe essere la condotta prevista a valle del depuratore, in modo che quando poi si realizzerà il depuratore a monte verrebbe collegata. Tra l’altro questa nuova condotta, con diametro molto superiore a quella esistente, potrebbe raggiungere distanze anche notevoli dalla costa, a quel punto le nostre correnti farebbero il resto. Ci sono alcuni biologi marini che ritengono che i nostri scarichi, non essendo industriali, scaricati in determinate condizioni di pressione e di temperatura non provocherebbero danni e non ritornerebbero a terra. Questa, però, non è la soluzione, ma solo uno step: noi vogliamo la depurazione!”.

Uno degli argomenti che viene utilizzato maggiormente per colpire il nostro territorio è quello dell’abusivismo. E’ necessario regolarizzare gli immobili, sia privati che commerciali, anche in vista dell’ottenimento di risarcimenti e finanziamenti.
“L’abusivismo edilizio è purtroppo l’argomento croce e trasversale di tutta l’isola e negli ultimi anni ha subito, secondo me, un rallentamento, anche grazie alle demolizioni. Non possiamo però negare che permane ancora un nocciolo duro di popolazione che ritiene di poter realizzare delle cose senza munirsi dei dovuti titoli. In realtà questo dipende anche da una scarsa informazione del Comune di Forio, che ha messo in atto un sistema rodato che ha consentito di rilasciare i condoni relativi al condono del 1985 e del 1994, chiaramente quello del 2003, che, comunque, per alcuni alcune tipologie di immobili si può conseguire.
Il Comune di Forio ha rilasciato molti condoni negli ultimi anni, tanto è vero che l’anno 2022 ha incassato dai condoni 800.000€. Questo significa che sono state evase pratiche di condono importanti e questo va nella direzione della legalizzazione. Perché legalizzare un edificio presenta innumerevoli vantaggi. Prima cosa lo rende commerciabile, poi gli dà la possibilità di acquisire contributi e finanziamenti. Infine, consente di poterlo manutenere, se non addirittura di rivederlo nell’aspetto. Il Comune di Forio, inoltre, ha stabilito priorità assoluta per chi deve ristrutturare un fabbricato che è stato oggetto del danno dal terremoto. Stessa priorità potrebbe essere estesa anche alle strutture commerciali alberghiere che richiedono il condono per realizzare un fabbricato e per poter accedere ad un finanziamento, in quanto va ricordato che la legittimazione dell’immobile è il primo requisito per ottenere le diverse tipologie di contributi. Auspico che nel medio termine si vada a migliorare la qualità dei nostri edifici e dei nostri fabbricati, riscoprendo e rivalutando la nostra tipica architettura ischitana, caratterizzata da mura spesse, archi, volte, dal prevalere del colore bianco, da una vegetazione esterna autoctona. Vorrei essere da stimolo a tanti colleghi architetti, ingegneri, geometri affinché si rivaluti la nostra architettura, molto particolare e che aveva estimatori in tutto il mondo”.

Altro tasto dolente per l’intera Isola, e quindi anche per Forio, quello del traffico e in generale della vivibilità.
“Questo è un argomento spinoso: le auto sono tante e stanno aumentando di numero, sempre di più, mentre le strade sono sempre quelle realizzate negli anni 50 e 60.
Bisognerebbe, innanzitutto, disincentivare l’uso della macchina, anche incentivando, ad esempio, un uso corretto e rispettoso della viabilità dei pedoni, dei motocicli e ciclomotori. Dobbiamo togliere le macchine dalle strade, anche promuovendo la creazione di micro aree di parcheggio che potrebbero essere realizzate dai privati in convenzione con il Comune, magari in zone di terreno abbandonato e non più utilizzato. Si potrebbe chiedere un’autorizzazione al Comune e con una tariffa convenzionata si potrebbero parcheggiare 10-15 auto. Se questo sistema i diffondesse sul territorio si otterrebbe un ottimo risultato. Questo, chiaramente, in attesa delle opere pubbliche che il Comune ha già predisposto: il progetto di un parcheggio molto capiente nell’area del Casale, dove c’è il palazzetto dello sport e uno a Panza nell’area dell’ex Banco di Napoli. Questi sono progetti importanti che però richiedono tempo, come la realizzazione di un altro parcheggio sotto la strada che anticipa l’ingresso a Forio, quella che costeggia il Porto, dove c’è l’aiuola in mezzo. Però sono opere che richiedono tempo. Nel frattempo, si potrebbero individuare delle aree, una per esempio, al campo sportivo e mettere una navetta. Sarebbe utile che in determinate ore del giorno venissero chiuse delle aree per la pedonalità, anche l’area del della Marina del Waterfront. Si devono chiedere più corse all’Eavbus e, per la zona di Sorgeto, si potrebbe prevedere un piccolo pulmino che possa dal centro fare il giro e scendere giù, perché gli spazi di parcheggio sono pochi. Un altro provvedimento potrebbe essere quello di interloquire con i tassisti per avere delle tariffe agevolate e un taxi collettivo”.

Rifiuti e differenziata. Come fare sia per renderla più efficiente, per rendere più decoroso quindi anche il Comune e magari anche per riuscire in qualche modo a contenere i costi.
“La soluzione sta nella realizzazione dell’isola ecologica. Se il Comune di Forio non si dota di un’isola ecologica, non potremo mai avere un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Questa isola ecologica, visto che Forio non ha tantissimi spazi e ovunque si decidesse di collocarla avrebbe un impatto sul territorio, ritengo che vada realizzata sottoterra, localizzando un’area facilmente accessibile. Nel frattempo bisogna organizzare al meglio il ritiro dei rifiuti. Nel Centro bisogna realizzare uno stazionamento affinché le attività commerciali possano conferire i loro rifiuti in determinati punti in determinate ore, evitando di lasciarli fuori quando chiudono e c’è ancora un notevole passaggio. L’isola ecologica va fatta per poter provvedere da subito a ridurre i costi, e quindi la tassazione”.

Forio non è solo centro, ma anche zone più periferiche che hanno bisogno di interventi e di essere rivalutate.
“Quando parliamo di periferie il nostro pensiero va subito a Panza, anche se ritengo che Panza sia un nucleo così importante che per alcuni aspetti è addirittura più importante di Forio. Panza rappresenta ancora un nodo dove le tradizioni, una certa cultura la fanno da padrona. Se mettessimo insieme tutti i vigneti che sono a Panza, sarebbero la più grande azienda per la produzione di vino dell’Isola d’Ischia. Su Panza sono programmate importanti opere pubbliche: abbiamo previsto la ristrutturazione e riqualificazione del bocciodromo, dove verrà anche realizzato un palazzo che si chiama Sport e Inclusione, dove si potrà giocare a bocce, ma anche a ping pong, tennis, tennis tavolo oppure ospitare saggi di danza. È previsto, poi, l’ampliamento dello spogliatoio del campo sportivo, mentre per la parte esistente proprio in questi giorni si stanno completando gli interventi di riqualificazione, è previsto un parcheggio nella zona antistante l’ex Banco di Napoli, con un’area di inclusione e per gli anziani. Il Comune sta acquisendo un suolo importante su Panza, dove andranno allocate 22 aule, finanziate dal commissario, che serviranno per ospitare i ragazzi delle scuole medie, interessate da lavori di adeguamento sismico, e che in seguito ospiteranno l’Istituto nautico. Quindi Panza sicuramente è in cima alla nostra idea e cercheremo di portare avanti quanto più possibile tutti questi progetti già messi in campo”.

Pasquale Capuano, in chiusura un appello al voto.
“Mi rivolgo direttamente ai cittadini ai quali chiedo di sostenermi in questa grande avventura perché ritengo di poter dare un valido aiuto al Comune di Forio, con le mie competenze professionali e con la mia esperienza da ingegnere. Vengo dalla società civile, sono una figura “neutra”, ed ho un’idea tutta mia, ma condivisa, del territorio. Inoltre, posso garantire una gestione efficiente delle opere pubbliche e dei finanziamenti del Pnrr, gestioni che fanno parte quotidianamente della mia professione. Spero di aver convinto i foriani di affidarsi alla mia competenza e alla mia esperienza”

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