sabato, Dicembre 21, 2024

Pasquale Capuano: «Un candidato che proviene dalla società civile è un valore aggiunto»

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Dopo la presentazione ufficiale abbiamo raccolto le sensazioni a caldo del candidato a sindaco di Forio dell’amministrazione uscente, Pasquale Capuano.

Inizia una nuova avventura che nasce dall’esigenza dell’amministrazione di individuare una figura della società civile capace di affrontare la sfida con una compagine che ora si sta formando.
«Nasce su invito della maggioranza e come la necessità, da parte mia, di fornire una risposta per dare la possibilità ai foriani di scegliere e di poter decidere serenamente da quale parte stare».

Questa amministrazione aveva candidato prima Davide Castagliuolo, reduce da 10 anni di esperienza amministrativa. Tu hai vissuto quello che accadeva da fuori. Che idea ti sei fatto di questi 10 anni e poi di come si è arrivati alla tua candidatura?
«L’idea che mi sono fatto è che un’amministrazione uscente dopo 10 anni corra il rischio, come è capitato altre volte, di non riuscire a trovare la quadra per individuare un candidato. Ma che lo individui nella società civile è da intendersi come un fatto positivo, perché dopo 10 anni va ringiovanita la squadra, vanno rinnovate le idee e il modo di proporsi. Così si è deciso di affidarsi alla società civile individuando una persona secondo me del tutto accettabile. Anzi è un valore aggiunto che l’amministrazione alla fine abbia trovato la quadra su un nome proveniente dalla società civile».

I punti cardine del programma? Di cosa ha bisogno questo paese?
«Questo paese ha bisogno innanzitutto di migliorare, di gestire e manutenere le opere che vengono realizzate, perché noi stasera abbiamo parlato di quello che è stato fatto, ma è necessario anche conservarle. Poi si deve ampliare l’offerta sul territorio con nuove sistemazioni di quartieri, di strade. Quindi, poi come dicevo nel mio discorso, ci sono dei problemi atavici come l’isola ecologica e c’è il problema di confrontarsi con le altre amministrazioni. Perché i problemi di Forio adesso non sono più risolvibili solo in ambito locale, ma sono problemi anche in ambito intercomunale. Faccio solo un esempio: con la frana di Casamicciola nasceranno decine, se non centinaia di casi di delocalizzazione. Pensiamo di delocalizzarli a Giugliano, a Qualiano ad Arzano o si deve guardare prima all’interno dei nostri territori? Questo significa modificare i sei Piani regolatori o i sei Ruec, i sei Puc. Dunque sta a significare un discorso interisolano. Oppure pensiamo al problema del trasporto dei rifiuti. Ognuno ha sempre ragionato per conto suo, oggi possiamo sederci insieme e vedere di risparmiare ingenti risorse. Poi c’è il problema della viabilità, quello della contiguità tra i territori urbanizzati. Adesso il Comune di Forio e il Comune di Lacco Ameno si sono fusi in un unico territorio urbanizzato, è possibile che abbiamo un regolamento e delle regole urbanistiche diverse a pochi metri di distanza. Nel settore turistico si deve affrontare il fenomeno degli alberghi che fanno offerte eccessivamente al ribasso, come anche il problema delle stelle degli alberghi. Sono tutte tematiche anche di interesse collegiale, dei sei comuni. Quindi è vero che Forio deve risolvere prima i problemi in casa sua, ma contestualmente li deve affrontare e risolvere nell’insieme nella collegialità di tutte e sei le municipalità».

La partita con Stani Verde sembra equilibrata. Loro si presentano come il nuovo che avanza. Questa amministrazione come si presenta?
«Io preferisco commentare poco quello che succede in casa altrui, saranno poi i foriani che daranno il loro giudizio. Quindi non ritengo di dover entrare nelle questioni della compagine avversaria. La nostra è una compagine che sta raccogliendo molte adesioni. Devo dire la verità, alcune già prima, ma adesso si sta allargando la rosa delle adesioni grazie anche alla individuazione di questa persona “terza”. Speriamo che tutto si concretizzi, perché certamente la gara, non voglio parlare di battaglia, la gara è difficile. E’ sicuramente difficile, ma noi faremo di tutto per risultare vincitori».

Quanto hai rivissuto lo spettro di 10 anni fa, quando la maggioranza di cui facevi parte insieme a Franco Regine si era disciolta?
«Probabilmente l’ha rivissuta più l’amministrazione. Io sono stato invitato e ho risposto di sì. Però capisco le difficoltà di individuare un leader quando o ci sono tanti leader, oppure umanamente ognuno riconosce che non se la sente di assumere il ruolo di leader. E se poi lo si cerca all’esterno della compagine, deve essere visto come un buon viatico anziché come una bocciatura».

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