Gaetano Di Meglio | Quella della depurazione è l’ennesima causa persa. È l’ennesima dimostrazione di quanto siamo autolesionisti, di quanto siamo causa dei nostri mali e, sottolineiamolo, quanto siamo i nostri primi nemici.
Come alcuni sanno mentre il resto bela sull’argomento senza approfondire, la realizzazione dei depuratori dell’isola d’Ischia, i 3 maxi-impianti, sono affidati alla gestione del commissario Giugni. Nei mesi scorsi alcuni nemici dell’isola e di Casamicicola, da Peppino Mazzella a Peppe Conte, ci hanno esposto alle figuracce con le loro fregnacce sul tema, l’altro ieri, invece, ci ha pensato Francesco Del Deo e il suo codazzo di tecnici al seguito ad una riunione organizzata con Regione e Commissario per i Depuratori.
Evitando tutte le parole di circostanza e venendo alla sostanza, Francesco Del Deo ha chiesto al Commissario Giugni e al vicepresidente della Regione, Bonavitacola, di voler cambiare la location del depuratore. Non va più bene il Piazzale Marinai d’Italia e si vuole riproporre, ancora una volta, sia Monticchio, sia il Campo Calise. Una domanda che ha fatto trasecolare, sul serio, sia il commissario sia il vicepresidente della Regione.
Una domanda folle che arriva dopo la chiusura della conferenza dei servizi, dopo gli affidamenti degli incarichi e con la progettazione che è stata già affidata. Una richiesta che esporrebbe al contenzioso il commissario con la ditta a cui sono già stati affidati i lavori di progettazione (parliamo di circa 13 milioni di euro compreso anche le reti!) ma la cosa che più avrebbe contrariato il commissario Giugni sono è l’atteggiamento foriano che, è evidente, mira a non volver realizzare l’impianto.
Chiedere il cambio della location del depuratore, a questo punto dell’iter, significa non solo annullare tutti gli atti e buttare lo studio di fattibilità e le altre indagini realizzate fino ad ora, ma significa esporre l’Italia all’ennesima figuraccia con l’Unione Europa in considerazione dei tempi previsti per l’uscita dalle procedure di infrazione.
Uno stop, quello richiesto da Francesco Del Deo (che in passato aveva sposato le strane teorie dell’amico Ghirelli in merito alla depurazione) che, stando a quanto si racconta, non ha seguito neanche l’iter necessario. Ieri mattina, tra i corridoi del Green Flash, infatti, tra i racconti di Luca De Girolamo e Raia si parla di un Bonavitacola furioso che gridava “dovete lavorare”.
Sarebbe emerso, infatti, che il Comune di Forio non solo non abbia sollevato la sua contrarierà (ancora) al posizionamento del depuratore al Piazzale Marinai d’Italia in Conferenza dei servizi ma lo abbia fatto prima con una nota prontamente riscontrata dal Commissario e poi sia calato il silenzio fino alla riunione dell’altro ieri. Una figuraccia da riportare negli annali.
Nel frattempo, chiuso il capitolo Forio, la questione depurazione procede lentamente.
Per l’impianto di Ischia e Barano, quello realizzato a metà, è in fase di finalizzazione l’approvazione variante per la progettazione e, una volta approvata, partirà la gara per l’affidamento dei lavori bloccati anni fa per i fatti che tutti sappiamo (l’intervento della Soprintendenza, il fallimento e il contenzioso con la SPA che aveva vinto la gara e il successivo fallimento dell’agenzia regionale che ne gestiva l’appalto)
Per l’impianto di Casamicciola-Lacco Ameno, invece, si procede con le tappe già segnate dal commissario e, dopo alcuni momenti di tensione, si è chiarito anche che i 4 milioni di regionali per le condotte di allontanamento saranno trasformati in un intervento dedicato solo ad alcune tipologie di acque (ad esempio le termali). Per il depuratore vero e proprio, l’iter è in attesa del parere definitivo della direzione ambiente della Regione Campania che sta vagliando il progetto definitivo.
Per Serrara Fontana, mentre è tutto fermo e legato alle sorti della “pazziella” foriana sul dove mettere il depuratore, si potrebbe avviare un ragionamento che tenga conto dell’urgenza di realizzare le reti fognarie ad oggi inesistenti. Per il depuratore di Sant’Angelo, l’unico finanziato e non affidato al Commissario Giugni, si procede con la zavorra dei pareri regionali. Sembra, però, che anche l’ultimo parere sia in dirittura di arrivo e poi, approvato il definitivo, si potrà passare alla gara dei lavori che, considerato gli importi, porterà via almeno sei mesi essendo un appalto di oltre due milioni di euro.
In un recente convegno, lo stesso Commissario Giugni aveva rilasciato alcune, amare, dichiarazioni. “Con qualche lodevole eccezione – ha detto Giugni al convegno IFEL sulle gestioni commissariali – il livello progettuale in Italia è basso: non a caso la struttura commissariale ha dovuto rivedere quasi tutte le progettazioni disponibili. A questa carenza si unisce una scarsa conoscenza del costruito da parte degli Enti Locali e una scadente manutenzione di reti e impianti”. “L’altro scoglio – ha detto ancora Giugni – sono le tempistiche autorizzative, in particolare quelle legate all’impatto sul paesaggio. Ho colto il segnale di attenzione del governo nel considerare tutti i nostri interventi di pubblica utilità, dimezzando alcune tempistiche e introducendo in qualche caso il silenzio assenso: vedremo l’efficacia di queste norme tra qualche mese”.
Ma se non sono stati capaci di risolvere il fetore di fogna alla lucciola dopo aver speso milioni di euro,figuriamoci se hanno la cognizione di un depuratore.