sabato, Dicembre 28, 2024

Pellegrini di Speranza, il messaggio di Mons. Villano sul Giubileo 2025

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Il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha dato ufficialmente avvio all’Anno Santo, un periodo speciale dedicato alla fede, alla riconciliazione e alla speranza, che si concluderà il 6 gennaio 2026 con la chiusura della Porta Santa. Con l’inizio del Giubileo del 2025, anche detto Giubileo della Speranza, il venticinquesimo giubileo universale ordinario della storia della Chiesa cattolica, il Vescovo di Ischia, mons. Carlo Villano ha diffuso un breve messaggio alle comunità delle due diocesi: “E’ un tempo particolare quello che stiamo vivendo e che ci apprestiamo a vivere con le nostre chiese di Ischia di Pozzuoli con tutta la chiesa universale. Il Giubileo ci chiama ad essere, su invito di Papa Francesco, “Pellegrini di speranza”. Essere “Pellegrini di speranza” significa essere in cammino con tutto il popolo di Dio, con tutte le persone che incontriamo ogni giorno e significa vivere con attenzione e con premura il nostro territorio e le nostre realtà”.

“Il tempo del Giubileo – continua Villano – è un tempo che il Signore dona alla chiesa perché possa riscoprirsi nella fedeltà alla sua parola, possa riscoprirsi nella fedeltà alla sua volontà, possa riscoprirsi proprio come questo popolo che si mette in cammino per andare verso il Regno calcando il territorio che vive queste nostre chiese sono in cammino verso il regno con tutto il popolo di Dio e questo per noi credo che significa per davvero questo prestare attenzione gli uni agli altri perché, se siamo “Pellegrini di speranza”, vuol dire che siamo Pellegrini “insieme”, in comunione tra di noi tenendoci per mano. Siamo Pellegrini se prestiamo attenzione alla vita dell’altro e di chi ci sta a fianco. Come ho tenuto a sottolineare nella lettera pastorale che ho scritto per le chiese di Pozzuoli e di Ischia essere “Pellegrini di speranza” significa anche che noi siamo chiamati a generarla questa speranza. E generare questa speranza è un vivere concretamente il bene e la dimensione dell’amore che ci rende sempre più figli di Dio e fratelli fra di noi”.

“Con queste parole che auguro a ciascuno di voi un buon cammino, buon pellegrinaggio nel tempo del Giubileo. Buon pellegrinaggio in questo tempo che la chiesa Dona ai suoi figli perché possano riscoprirsi tali ma soprattutto perché possano riscoprirsi bisognosi della Misericordia e dell’amore del padre – conclude Mons. Villano – e se ci riscopriamo come persone, come figli Amati dal padre, allora tra fratelli vivremo la dimensione della l’amore e vivremo questo bene che è sempre generativo”.

Parlando ai medici del Rizzoli, durante la Santa Messa organizzata proprio presso il Nosocomio di Lacco Ameno il Vescovo di Ischia ha aggiunto: “Possiate tutti voi, attraverso le vostre vite, esprimere apprezzamento a Dio in modo autentico e significativo. Potete farlo mediante il vostro lavoro e l’attenzione verso le persone che abitano questo luogo. Potete dimostrare vicinanza e sostegno a chi vi circonda, impegnandovi attivamente nella loro vita. Viviamo questo augurio natalizio anche in vista del Giubileo. Come già menzionato, Papa Francesco ci invita a essere pellegrini di speranza, non semplici turisti, ma partecipanti attivi e consapevoli. Il pellegrino è colui che cammina sulla terra con intenzione e scopo, portando speranza ovunque vada”.

E poi ha specificato: “Cercate la profondità dell’incontro con Dio e con gli altri, evitando di vivere il vostro cammino in modo distratto. Che l’augurio di buon Natale possa significare per tutti noi un invito a essere portatori di speranza. Portatori di speranza che sono attenti al mondo della sofferenza e della malattia. Coloro che sanno di essere in cammino e in questo percorso verso il Regno di Dio incontrano fratelli e sorelle ai quali devono trasmettere questa speranza, che è speranza di vita, speranza di una vita migliore, ma soprattutto la speranza di chi può contare sul sostegno di molti fratelli e sorelle che li aiutano a percorrere le vie spesso difficili della vita. Il Signore benedica la vostra presenza. Auguro che il Signore ci aiuti a essere persone che diffondono speranza”.

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