giovedì, Dicembre 5, 2024

Pensare in grande anche ad Ischia

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Se stai già pensando, è meglio che pensi in grande. La scelta sta a te. Niente e nessuno può impedirti di farlo.” (Donald J. Trump, 2007)

Nove anni davide-188x80fa all’incirca, nell’ambito di una conviviale politica, il mio amico Paolo Ferrandino mi rivolse pubblicamente un’accusa “affettuosa” di esagerare sovente nello svolgimento delle mie attività, che a suo giudizio avrebbero meritato maggiore moderazione. Non me la presi, ci mancherebbe altro; anzi, lo ritenni un vero e proprio complimento. Paolo non aveva fatto altro che riconoscere la mia assertività, il mio modo di essere rispetto al quale mai e poi mai scenderei a compromessi, tant’è che proprio quando la politica locale pensava di potermi costringere a farlo, rispettai l’impegno preso anni prima di lasciarla perdere, in barba alla teoria di Oscar Wilde che attribuiva agli sciocchi la virtù della coerenza. Sono sempre stato così: profondamente odiato da molti di quelli che non mi conoscono, quasi sempre amato alla follia da chi mi conosce a fondo, personaggio pubblico per antonomasia, profondamente libero e mai scappato da tale vocazione, anche perché –come amo ripetere- è difficile sottrarsi alle proprie predestinazioni.

A Paolo regalai pochi giorni dopo la copia di un libro che avevo appena terminato di leggere: s’intitolava “Pensa in grande e manda tutti al diavolo, nel lavoro e nella vita”, duecentosessantasette pagine scritte da un certo Donald J. Trump con il contributo di uno dei suoi migliori “discepoli”, Bill Zanker. La summa di tale libro è facilmente identificabile nella citazione a margine di quest’articolo, l’epitome ideale del Trump-pensiero, che a briglia sciolta narra la sua vita, fatta di grandiosi successi e anche di qualche fallimento, del privilegio di assurgere agli altari e dell’immancabile mendacia diffusa che ti avvolge quando invece sprofondi –seppur temporaneamente- nella polvere, dell’entusiasmo nel creare la tua famiglia e della delusione di una moglie avida pronta a divorarti vivo prima, durante e dopo il divorzio e… così via con diverse esperienze di vita piacevoli da leggere tutto d’un fiato.

Trump è uno degli uomini più ricchi del mondo, un personaggio indubbiamente carismatico e senza peli sulla lingua che possiede hotels di lusso, campi da golf, case d’abbigliamento e mass-media. Show-man, scrittore, inguaribile playboy, per chi lo ha seguito da imprenditore (cosa senz’altro più probabile tra gli statunitensi o i filoamericani come me), egli ha sempre identificato il segreto del suo successo nel credere fermamente in sé stesso e nelle sue capacità, nei propri sogni, superando alla grande (pseudo)paure e limiti e, soprattutto, mettendo al bando tutti coloro che, intorno, si rivelavano pessimisti, oppositori, critici e bastian contrari.

Non so dirVi se DJT mi risulti simpatico; di sicuro il suo aspetto, in particolare la tinta artificiale dei suoi capelli, non è esattamente il massimo. Ma una cosa è certa: sento grande affinità verso la sua logica operativa. Seguendola, DJT sta per riuscire a sbaragliare tutti i suoi competitors repubblicani nelle primarie per la corsa alla Casa Bianca. Svolazzando da un capo all’altro degli States con i suoi aerei ed elicotteri griffati di rosso, egli non esita a controbattere chiunque si frapponga tra lui ed il suo obiettivo. Lo ha fatto anche con Papa Francesco (condivido il pensiero dell’amico Benedetto Valentino che non si spiega come il Pontefice possa essersi sbilanciato ad escludere Trump e includere la Bonino nel novero dei “buoni cristiani”), pur rischiando di mettersi contro una sempre più diffusa opinione pubblica innamorata di Bergoglio, bastonandolo prima con la definizione “personaggio molto politico” e incarotandolo poco dopo con l’espressione “lo stanno usando come una pedina e dovrebbero vergognarsi di farlo.”

Non so se DJT potrà mai essere un buon Presidente degli Stati Uniti, perché dovrei essere decisamente più addentro alla realtà americana di quel poco che lo sono attualmente. So per certo, però, che l’America è il Paese che intorno ad una campagna elettorale costruisce con un’ingenuità quasi infantile il suo momento dei sogni, delle ambizioni, della speranza che tutto possa costantemente essere migliorato. L’americano medio contribuisce economicamente alla corsa del suo candidato preferito e non lo fa solo per tradizione, ma perché la sua cittadinanza attiva è tale da concretizzarsi in una scelta ragionata e, soprattutto, partecipata nel sistema politico bipartisan per eccellenza. Anche negli USA, in altre parole, vi è la consapevolezza che tutto sia perfettibile e che il nuovo arrivato, democratico o repubblicano che sia, possa aumentare il benessere diffuso del/nel Paese. E per la maggioranza dei repubblicani americani, sembra proprio che DJT possegga tali qualità.

Anche Ischia si avvicina sempre più al prossimo appuntamento elettorale, che ormai non potrà arrivare in anticipo rispetto alla primavera 2017. E ho l’impressione che un po’ di spregiudicatezza alla DJT, frammista alla sua capacità di pensare in grande e mandare tutti al diavolo, potrebbe fare fin troppo bene al nostro Comune e a noi tutti. Paolo Ferrandino apprezzò molto quel libro, ma è chiarissimo che di quei contenuti che pure lesse e con me ne condivise la validità, ben poco è riuscito a trasmettere alla nullità quasi totale che lo circonda nella maggioranza di Via Iasolino. Ciononostante, amici Lettori, non è ancora detta l’ultima parola. Liberarsi dalla pochezza di certi “chiattilli” è più che mai un obbligo, al pari del salto di qualità che il vertice del Comune capoluogo deve assolutamente compiere dopo il buio degli ultimi nove anni. Chiunque vorrà correre alla guida del Paese, prima di accettarlo e votarlo, accertiamoci che abbia i numeri per cambiare le cose, una volta e per sempre, senza dipendenze o sudditanze di sorta, per rivelarsi un piccolo Trump ischitano. In grande, alla grande. E’ un nostro diritto, è una necessità indifferibile!

2 COMMENTS

  1. Hai perfettamente ragione,pensare in grande, uscire dalla rassegnazione ,credere in valori alti e combattere per essi . Osare,lanciare il proprio cuore oltre gli ostacoli,lavorare per il bene comune .È il mio credo in ogni campo scuola ,politica,teatro ,amore per l’isola .
    Amo quest’isola e vorrei che rinascesse
    Grazie per crederci anche tu

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