giovedì, Settembre 12, 2024

Per accelerare la ricostruzione Governo e Parlamento devono risolvere il “nodo” delle competenze

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Scadenza per i percettori di Cas: quasi 100 domande di contributo pervenute negli ultimi tre-quattro mesi e per circa la metà sono allegati i progetti definitivi che saranno approvati e cantierizzati nei prossimi due-tre mesi. Opere pubbliche: oltre 30 in corso e prevista nei prossimi sei mesi l’apertura di oltre 50 cantieri

Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2017 e post frana 2022 | Il Rapporto annuale sullo stato della Ricostruzione sull’Isola di Ischia, a sette anni dal sisma del 2017 ed a venti mesi dalla frana e alluvione del 2022, contiene l’aggiornamento, di tutti i dati e le informazioni disponibili ed utili ad offrire alle istituzioni e ai cittadini un quadro completo delle attività relative alla ricostruzione pubblica e privata, agli interventi di riduzione e mitigazione del rischio idrogeologico, all’assistenza alla popolazione colpita dagli eventi catastrofici, alle misure per le imprese ed a quant’altro è demandato dalla legge alla responsabilità della struttura commissariale. Si dà altresì conto, nel corpo del testo del rapporto o con rinvio all’allegato, dell’avanzamento della gestione emergenziale post frana 2022, in vista della sua conclusione prevista per il prossimo 30 novembre, quando sarà predisposto il rendiconto finale del biennio dello stato di emergenza di cui all’OCDPC n. 948/2022.

Dalla lettura delle informazioni contenute nel rapporto e nell’allegato si ricava l’andamento della progressiva integrazione delle due gestioni, affidate rispettivamente al Commissario straordinario e al Commissario Delegato, verso gli obiettivi della riduzione del rischio residuo e di sistemazione strutturale del territorio colpito dai due eventi catastrofici, delle decisioni assunte in ordine al rapporto tra gli interventi di messa in sicurezza e la ricostruzione privata e pubblica, in attuazione delle previsioni contenute nel dl 109/2018 e del dl 186/2022.

SICUREZZA IDROGEOLOGICA E SISMICA
Proprio tale correlazione tra i profili di sicurezza idrogeologica e sismica e la ricostruzione degli edifici privati e pubblici e delle infrastrutture costituisce la vera importante innovazione che non tarderà a produrre i risultati prefigurati nei piani e programmi predisposti ed approvati. Si tratta di un processo ben avviato, con il supporto della comunità scientifica e di tutte le istituzioni titolari di specifiche competenze, che si avvale anche dello studio sull’adattamento ai cambiamenti climatici contenuto nel rapporto realizzato e messo a disposizione gratuitamente dalla BEI – Banca Europea degli Investimenti lo scorso mese di aprile. Tale scelta, che per la prima volta in Italia costituisce parte integrante di un processo di ricostruzione, richiede di essere attuata con ordine e rigore tecnico e scientifico perché da essa dipenderà il futuro delle aree colpite e dell’intera Isola.

Sicurezza e sostenibilità rappresentano gli obiettivi di una delle ricostruzioni più difficili che il Paese è stato chiamato ad affrontare. Il successo di tale operazione richiede programmazione e pianificazione, con obiettivi che sono stati definiti nei piani approvati, ma anche maggiore dotazione di risorse finanziarie, il miglioramento e completamento della legislazione e una straordinaria capacità attuativa da parte non solo della struttura commissariale, ma di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dai Comuni, che dovranno essere dotati di strutture, professionalità e risorse adeguate ad un impegno di diversi anni ancora. L’estrema complessità determinata dalla necessaria integrazione tra ricostruzione, sicurezza e sostenibilità di cui si è detto, richiede un forte coordinamento tra tutte le istituzioni titolari di funzioni e competenze che concorrono a comporre le decisioni pianificatorie, provvedimentali, finanziarie e di controllo.

I RALLENTAMENTI
Il legislatore, con più interventi normativi primari, ha attribuito al Commissario straordinario la funzione di programmazione, coordinamento e vigilanza degli interventi di ricostruzione pubblica e privata, e rilevanti poteri in deroga esercitabili attraverso le ordinanze, che tuttavia sono stati troppo spesso condizionati dalla sovrapposizione di competenze che la legge ordinaria e quella speciale ha inteso riservare ad altre amministrazioni. Si sono così determinati rallentamenti ed elementi di incertezza che vanno affrontati con urgenza dal Governo e dal Parlamento, poiché in caso contrario gli ambiziosi obiettivi che lo stesso legislatore ha delineato e le aspettative dei cittadini e del territorio rischiano di incontrare nuovi ostacoli.
La pianificazione riguardante la riduzione del rischio idrogeologico, i provvedimenti relativi alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, la pianificazione urbanistica, hanno finito per rappresentare anziché un elemento propulsivo e di arricchimento per le decisioni afferenti alla ricostruzione, nel rispetto dei tempi e delle finalità che tale processo impone, procedimenti paralleli spesso improntati all’ordinarietà e svincolati dall’urgenza di garantire risposte ai cittadini così duramente colpiti.

I PASSI AVANTI NELL’ULTIMO ANNO
I passi avanti nella programmazione e attuazione dei processi di ricostruzione post sisma e post frana sono stati nell’ultimo anno notevoli, e nei prossimi mesi si manifesteranno ancora di più i frutti delle ordinanze varate e dei provvedimenti adottati, nonché dei progetti pubblici e privati presentati e di quelli in corso di definizione sia da parte dei privati che dei Comuni e degli altri soggetti attuatori, tra i quali la struttura commissariale. Solo per citare i più rilevanti, la scadenza introdotta nella ricostruzione privata per i percettori di Cas che impone di presentare i progetti di ricostruzione ove non vi siano ostacoli pianificatori, ha prodotto risultati importanti: quasi 100 domande di contributo sono pervenute negli ultimi tre-quattro mesi, in forma semplificata o completa, e per circa la metà sono allegati i progetti definitivi che saranno approvati e cantierizzati nei prossimi due-tre mesi. Inoltre, l’avanzata attività di progettazione di opere pubbliche in corso, in particolare da parte dei Comuni e della Struttura Commissariale, con prevalenza per gli interventi sul territorio di Casamicciola, ha consentito l’esecuzione di numerosi lavori, dei quali oltre 30 in corso, e consentirà di aprire nei prossimi sei mesi un numero superiore a cinquanta cantieri, a fronte di circa cento progettazioni in corso, relativi alla realizzazione di interventi pubblici post sisma e post frana.

IL PIANO DI RICOSTRUZIONE DELLA REGIONE
Tuttavia, la rilevanza del fattore tempo e l’immanenza dei rischi ampiamente studiati ed analizzati, impongono di introdurre ulteriori innovazioni che possano imprimere un passo ancor più deciso alla ricostruzione privata e pubblica. Per la ricostruzione privata, le aspettative di veder avviati numerosi cantieri sono legate al rispetto delle scadenze fissate con l’ordinanza speciale n. 8 dell’aprile 2024, all’efficacia dell’intervento sostitutivo previsto dallo stesso provvedimento per gli incarichi di progettazione, così come definito con l’accordo stipulato con gli ordini professionali, che sarà operativo dal prossimo mese di settembre, al consolidamento e sviluppo del processo di delocalizzazioni i cui primi risultati iniziano a manifestarsi. Inoltre, l’impulso decisivo alla ricostruzione privata è legato alla definitiva approvazione del Piano della Ricostruzione da parte della Regione Campania, che dopo l’adozione del 31 luglio scorso necessita di una piena condivisione con i Comuni e la struttura commissariale, che sin qui non si è verificata.

ADEGUAMENTO DEGLI STRUMENTI NORMATIVI
Per la ricostruzione pubblica e le opere di messa in sicurezza del territorio, è necessario accrescere gli sforzi attuativi, superare le difficoltà legate alla tempistica delle autorizzazioni paesaggistiche ed ambientali, individuare le migliori e più spedite procedure di affidamento dei lavori pubblici anche ricorrendo allo strumento dell’accordo quadro, per garantire rapidità e qualità nella fase esecutiva. La spinta decisiva, tuttavia, potrà arrivare soltanto affrontando l’ultimo nodo di normazione primaria che non può essere ulteriormente procrastinato: o le istituzioni che concorrono al processo di ricostruzione (Comuni, Regione, Città Metropolitana, Soprintendenza, Autorità di Bacino) vengono messe nelle condizioni di poter attribuire priorità e corsia preferenziale ai progetti della ricostruzione, o – alternativamente – i poteri commissariali dovranno essere rafforzati e muniti della stessa capacità derogatoria propria di una fase emergenziale. Entrambe le soluzioni, rimesse alla valutazione del Governo e del Parlamento, richiedono un adeguamento degli strumenti normativi vigenti e lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie, anche dando attuazione alle intese tra la Struttura Commissariale e la BEI e alla proposta di finanziamento dalla stessa formulata al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Comune di Casamicciola, ad esempio, si trova a dover affrontare impegni ricostruttivi che hanno pochi precedenti nella storia delle catastrofi naturali in Italia: senza misure straordinarie di rafforzamento, sarà molto difficile portare a compimento un’opera di tale enorme portata per un piccolo Comune.

IL PROTOCOLLO DI LEGALITA’
Ciò nonostante, il lavoro portato avanti nell’ultimo anno è stato di enorme rilevanza: i dati e le informazioni contenuti nel Rapporto ne danno conto compiutamente, come è doveroso fare per ragioni di trasparenza ed accountability. Desidero ringraziare il Governo e il Parlamento, il Dipartimento della Protezione Civile e tutto il personale, i collaboratori, i dirigenti e gli esperti, che con il loro lavoro e la loro professionalità hanno consentito di raggiungere i significativi risultati di cui si dà conto nel presente Rapporto. Rivolgo, inoltre, un sentito ringraziamento alla Regione Campania, al Servizio di protezione civile regionale, e al Prefetto di Napoli con il quale è stato sottoscritto nel mese di aprile un Protocollo di Legalità al fine di promuovere una ancor più incisiva attività di controllo e prevenzione contro i rischi di infiltrazione criminale, che ha consentito di individuare prontamente e reprimere immediatamente alcune attività anomale che si sono manifestate in qualche cantiere della ricostruzione.

Ringrazio tutti i Sindaci dell’isola, il cui apporto è stato sempre pronto e collaborativo, la Città Metropolitana, la Soprintendenza e l’Autorità di Bacino che, oltre ad assolvere alle loro già gravose competenze, hanno assicurato un costante supporto e piena collaborazione, senza i quali non sarebbe stato possibile conseguire i molteplici obiettivi raggiunti. Eguale ringraziamento va rivolto ai docenti e ai professionisti che hanno operato per conto delle Università e delle altre Istituzioni scientifiche e tecniche, insieme alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri Forestali, con i quali sono in corso accordi di collaborazione di cui si dà conto nel presente Rapporto. Sentimenti di gratitudine rivolgo alla Bei e ai professionisti dalla stessa incaricati, che hanno consentito di introdurre innovazioni molto rilevanti al processo di ricostruzione, ed in particolare la valutazione sull’adattamento ai cambiamenti climatici e una specifica piattaforma per il monitoraggio degli interventi che sarà resa operativa a breve e che consentirà di accrescere la qualità della governance della ricostruzione.
Ai cittadini, danneggiati dagli eventi catastrofici ed ai volontari, soprattutto ai giovani, e alle loro associazioni, rivolgo la più calorosa gratitudine per la generosità e la partecipazione dimostrati, nonostante le difficoltà che persistono nella gestione degli effetti delle due catastrofi naturali. Un pensiero commosso rivolgo ai familiari delle vittime, insieme al ricordo di troppe vite spezzate e al monito che il loro sacrificio deve rappresentare per quanti esercitano responsabilità nel governo del territorio e nella gestione dei rischi.

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