E’ andata più che bene a Rosario Lobosco, originariamente rinviato a giudizio per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni aggravate per aver rifilato un morso al dito indice a un finanziere fuori servizio. Il tribunale lo ha assolto per il primo capo d’accusa e ha derubricato il secondo eliminando l’aggravante e condannandolo per le sole lesioni semplici alla pena pecuniaria di 2.500 euro. Oltre che una provvisionale immediatamente esecutiva in favore della parte civile, comprensiva anche delle spese. Rispetto ad una richiesta del pubblico ministero di un anno e due mesi di reclusione. La difesa della parte civile, oltre a depositare le richieste scritte con una provvisionale immediatamente esecutiva di 10.000 euro, ne elencava le responsabilità per il comportamento tenuto all’ingresso della discoteca “Il Valentino”.
Una sentenza che si è dimostrata particolarmente complessa rispetto a dei fatti che all’epoca crearono molto rumore e che videro scendere in campo i carabinieri e la stessa Guardia di Finanza per procedere all’identificazione del presunto responsabile e raccontare i fatti come si erano svolti, acquisendo una serie di dichiarazioni dei testimoni presenti. Un ribaltamento di ogni previsione, anche se nelle ultime battute durante la discussione emergeva che la vicenda si sarebbe conclusa con un’assoluzione per il primo capo e una condanna detentiva per le lesioni aggravate. Molto probabilmente avranno pesato non poco i molti dubbi sollevati dalla difesa del Lobosco sulla dinamica che condusse ad individuare il suo assistito come unico responsabile. Sottolineando un altro aspetto altrettanto importante, che dopo lo scontro fisico lo stesso Lobosco risultava essere stato oggetto di colpi, come confermato dalle diverse fotografie finite nel fascicolo del processo e dalle certificazioni mediche della sua permanenza in ospedale durante le festività natalizie del 2009.
Inflitta la sola pena pecuniaria per lesioni semplici, assolto dalla resistenza e minaccia a pubblico ufficiale