Gianni Vuoso | In margine alla bellissima manifestazione che ha celebrato il 30° anniversario della Strage del Rapido 904, sul quale morirono Federica Taglialatela prima e poi anche il padre Gioacchino, pensiamo sia giusto intervenire per fare chiarezza sulla cosiddetta “apertura” degli Archivi che avrebbero dovuto, a loro volta, fare chiarezza sulle Stragi, “desecretando” i documenti.
Va detto subito, che la sbandierata “desecretazione” è la classica beffa dopo il danno, perché i faldoni non contengono nulla se non scartoffie, che non contribuiscono né a far luce su esecutori e mandanti delle stragi che hanno insanguinato l’Italia dal 69 agli anni 90, né aiutano a costruire la storia del nostro paese in questi ultimi anni.
Il sottosegretario ai Servizi Segreti, il piddino Marco Minniti aveva annunciato in pompa magna, l’apertura degli Archivi ma ben presto, ha cominciato a mettere le mani avanti precisando che il cittadino non avrebbe scoperto la verità nelle carte “desecretate” ma solo documenti “per ricostruire la storia del nostro paese”!
“Ora si scopre- scrive il bolscevico, settimanale online del PMLI- che i famigerati armadi contengono solo un cumulo di cartacce inutilizzabile sia per scoprire la verità ma inutile anche per ricostruire la storia del nostro paese”. Tanto è vero che il faldone relativo alle stragi fasciste degli anni sessanta e settanta reca sul frontespizio il titolo “eventi” e che la strage di Ustica è segnato con il titolo “incidente”!
Di fronte alla rabbia dei familiari delle vittime, Minniti è stato costretto ad ammettere che l’operazione trasparenza “non avrebbe permesso di scoprire la pistola fumante di questa o di altre stragi, ma avrebbe messo a disposizione dell’opinione pubblica tutto il materiale che prima non era consultabile”.
“Il vero problema- scrive il giornale dei marxisti leninisti- sono i documenti non protocollati e giacenti nelle mani del Ministero degli Interni, dei carabinieri, della guardia di finanza, nei corpi speciali dell’esercito, negli archivi del Quirinale… nei depositi segreti di cui nessuno, salvo pochi alti funzionari conoscono l’esistenza e l’ubicazione…E soprattutto quelli custoditi negli Archivi segreti della Nato per la cui conoscenza occorrerebbero le autorizzazioni di tutti i paesi membri”!
E allora, di che va parlando Renzi? Di quali rivelazioni parla Minniti?
Ancora una volta, oltre al danno la beffa. I morti della strage di Piazza Fontana…si sono uccisi da soli perché non c’è stato nessun colpevole. Per la strage del Rapido 904, siamo in attesa della udienza fissata al 13 gennaio prossimo, ma da trent’anni, come hanno sottolineato i vari relatori che si sono succeduti sul palco a Napoli, lo scorso 23 dicembre, da Rosaria Manzo a Luigi De Magistris, dal sindaco Pasquale Piccolo a Giosuè Mazzella, siamo ancora in attesa della verità e, come ha affermato con forza don Luigi Ciotti, una democrazia senza verità “è una democrazia mancata, una democrazia pallida”!
La desecretazione degli atti una vera e propria beffa! “Il bolscevico” settimanale del PMLI puntuale e documentato chiarisce l’evento