Abbiamo incontrato la preside Giuseppina Di Guida, coordinatrice dell’Ambito NA15, dirigente dell’Istituto Superiore “Mennella” e reggente di Forio 2, per approfondire le novità circa la questione dirigenze sull’isola e, soprattutto, sullo scampato pericolo relativo al dimensionamento scolastico che dal prossimo anno, purtroppo, vedrà una vera e propria rivoluzione sulla terraferma della geografia dell’offerta scolastica regionale.
– Un rischio scongiurato, quello del dimensionamento. Come siete arrivati a questo importantissimo risultato?
«Abbiamo avuto un incontro molto importante di coordinamento territoriale con tutti i soggetti coinvolti nel piano di dimensionamento scolastico, che sono ovviamente l’assessorato regionale, l’Ufficio scolastico regionale, la Città Metropolitana, i dirigenti scolastici, i sindaci dell’isola d’Ischia e anche la componente genitori nelle figure dei presidenti dei consigli d’istituto, nonché le organizzazioni sindacali. E’ stato un incontro molto partecipato che si è tenuto presso l’Istituto Cristofaro Mennella di Ischia che io presiedo. La sala era gremita di persone interessate a discutere una questione di vitale importanza per la sopravvivenza delle scuole dell’Ambito 15.
Erano presenti quasi tutti, qualcuno assente giustificato. Si è collegata a distanza l’assessore Fortini, alla quale abbiamo rappresentato con grande forza l’esigenza di conservare gli istituti scolastici ischitani per la peculiarità non solo dell’offerta formativa molto variegata, ma anche per le criticità del territorio, che vanno dalla mancanza di spazi didattici per alcuni istituti all’insularità, al disagio del pendolarismo, nonché alle esigenze specifiche dell’utenza dei nostri istituti. Dopo questa premessa molto intensa e forte di significato etico-pedagogico, è intervenuto l’assessore Fortini che ha preso atto di questa volontà e ha comunicato la sua decisione in merito al futuro assetto della scuola ischitana. Ci ha assicurato che l’isola d’Ischia non subirà quest’anno alcun dimensionamento perché lei si atterrà ai criteri strettamente previsti dalla normativa dell’insularità».
SCENARIO DEVASTANTE
– Può illustrare meglio questi criteri?
«Gli istituti che hanno più di 400 alunni, e sono quasi tutti praticamente sull’isola d’Ischia, non avranno da gestire il difficile processo del dimensionamento. Nessun istituto sarà accorpato, resteranno tutti gli istituti che noi conosciamo con la prospettiva in futuro di vedere anche migliorata la situazione dell’edilizia scolastica, perché in tutti i comuni sono in corso lavori per l’ammodernamento e la messa in sicurezza dei plessi scolastici esistenti. Siamo veramente molto soddisfatti, perché lo scenario che stavamo prefigurando sarebbe stato veramente devastante».
– Per gli istituti isolani dunque prospettive diciamo rosee, a parte i problemi noti. In terraferma purtroppo la situazione è ben diversa…
«Fornisco solo alcuni numeri per dare un’idea della complessità del fenomeno. L’anno prossimo, parlo del 2024-25, in Campania saranno tagliate 120 autonomie scolastiche in tutta la regione, il che significa che salteranno i posti apicali del dirigente scolastico, del DSGA e ci saranno tagli al personale amministrativo e docente. Ma soprattutto l’aspetto più grave è che molti istituti dovranno diventeranno dei mega istituti con tanti plessi e tantissimi studenti. Di conseguenza sarà molto più difficile gestire l’offerta formativa e assicurare quel rapporto di vicinanza e prossimità necessario per far crescere bene i nostri ragazzi.
Ora questo avverrà sulla terraferma e l’assessore ha già preso delle decisioni che in questo mese realizzerà con la Città Metropolitana e l’Ufficio scolastico regionale, nonché con il Ministero, ma per l’isola d’Ischia questo rischio è stato assolutamente scongiurato. L’assessore è stata molto chiara: l’isola d’Ischia conserverà le sue autonomie che sono tutte oltre i 400 alunni, che è la soglia minima prevista per le isole minori».