giovedì, Gennaio 9, 2025

Piacere, Noodles: io, il cane eroe che ha nuotato verso la salvezza

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Pasquale Raicaldo  |  Il piccolo e impavido eroe del giorno si chiama Noodles, come gli spaghetti orientali, quelli che s’ingrossano con l’acqua. Lui, nell’acqua, ha invece tirato fuori il coraggio e una insospettabile resistenza, nuotando per quasi mezz’ora, sabato scorso, dopo essere caduto dall’aliscafo Caremar partito dalle 11:45 dal Beverello e diretto a Ischia. Ed oggi, a qualche giorno di distanza dall’impresa di cui ha parlato l’Italia tutta, il cucciolo di Labrador sottratto a morte certa da un gruppo di velisti del Circolo Savoia si stiracchia assonnato tra le braccia di Mario Di Meglio, il padrone ischitano, e di Francesca, la sua compagna, mentre il piccolo Samuel dorme beato e Akira, la femmina di Labrador che da tre anni riempie le loro vite, ha accolto il neo arrivato festosa e affettuosa. E’ una favola a lieto fine, questa, perché il salvataggio a un miglio dal porto di Napoli del cane precipitato incautamente in mare dalla poppa del catamarano è un piccolo miracolo dei giorni nostri: un’altra razza, spiegano gli esperti, avrebbe arrancato. «E’ stata una giornata drammatica, intensa, carica di emozioni» racconta Mario, che ha un amore sconfinato per gli animali, i cani in particolare. Con Noodles era stato amore a prima vista: l’aveva prelevato sulla terraferma, quello era il primo viaggio in aliscafo. L’uomo che lo aveva venduto si era premurato (e sembra quasi uno scherzo del destino) di chiedergli un video della prima nuotata del cane: il video, cliccatissimo e super condiviso, lo avrebbe visto poche ore dopo sui Tg di tutta Italia. E c’è qualcosa di straordinariamente singolare nel destino del piccolo Noodles, che in tre mesi di vita ne ha già viste di tutti i colori: recuperato abbandonato sulla Salerno-Reggio Calabria (accade anche questo nel Bel Paese che maltratta gli animali), aveva trovato in Mario e nella sua famiglia la sistemazione ideale, in una confortevole casa di Casamicciola alta. Ma l’insidia della traversata in mare si è rivelata tremenda.
«E’ accaduto questo. – racconta Mario, riannodando il filo di ricordi che paiono ancora vividi – Siamo saliti sull’aliscafo e ci è stato detto di restare all’esterno, nell’area di poppa, all’inpiedi e in mezzo alle cime. Io ho tenuto Noodles in braccio, all’inizio era evidentemente spaesato dalla situazione insolita. Dopo qualche minuto, l’ho lasciato andare tenendolo al guinzaglio. Un guinzaglio, quello con il quale me l’hanno ceduto, di qualità evidentemente non eccellente: così, il cane l’ha strappato, divincolandosi. E dopo qualche minuto era in mare. L’ho però visto, era vivo, al riparo dalla scia di schiuma. Poteva essere salvato. E ho così allertato un marinaio, dopo qualche istante. L’aliscafo andava fermato, il cane recuperato. Ma questi mi ha detto: “Il cane? Non lo vedo. Purtroppo sarà morto”. Non me ne capacitavo, ho chiamato la Guardia Costiera. Che mi ha garantito che avrebbe inviato subito sul posto alcune unità e nel frattempo allertato aliscafi e navi in transito, affinché individuassero il cane tra le onde».
Da un lato, la speranza di Mario. Quasi una certezza. Dall’altro, la scarsa sensibilità di un marittimo che non ha creduto un attimo nel salvataggio del cane naufrago. Il fato e la determinazione di Noodles, l’intervento dei velisti, le operazioni di salvataggio riprese in una clip divenuta celebre hanno costruito il migliore dei finali possibili per questa storia a tratti inverosimile, che approderà a breve anche a “I fatti vostri”.
Ma l’esito non cancella i mille interrogativi, confluiti ieri nella querela sporta da Mario Di Meglio ai Carabinieri di Ischia, in cui si ripercorre la successione degli eventi di quel lungo sabato: potrebbe profilarsi, per la compagnia, il reato di omissione di soccorso. E tra gli animalisti prevale una reale indignazione, veicolata attraverso i social network: possibile che il comandante non abbia inteso mettere in atto tutte le operazioni utili a salvare il povero Noodles? E soprattutto: il marittimo allertato ha regolarmente segnalato l’episodio? I possibili, probabili, strascichi giudiziari della vicenda potrebbero chiarire alcuni degli aspetti ancora oscuri, sui quali battono oggi le associazioni ambientaliste (i “Davvero Verdi” hanno deciso di presentare una denuncia per maltrattamento di animali verso il comandante e il personale dell’imbarcazione ma anche verso i vertici della Caremar). Ma intanto Noodles si mostra finalmente sereno, sbadigliando davanti al nostro smartphone e godendosi attimi di celebrità, dei quali avrebbe forse fatto volentieri a meno.
«Tutta questa pubblicità non serve, né a noi né a Noodles – spiega Mario – ma se la sua storia potrà contribuire a migliorare le condizioni di viaggi degli animali domestici nel Golfo di Napoli, saremo i primi ad esserne orgogliosi». Nella sua carta dei servizi, la Caremar declina ogni responsabilità da sinistri e incidenti occorsi ad animali domestici durante il tragitto. Ma cosa ben diversa è non produrre gli sforzi necessari per scongiurare la morte di un cane, malgrado la segnalazione in tempo reale del suo legittimo proprietario.
E mentre si dipanerà un caso che potrebbe fare giurisprudenza, e che intanto è nelle mani del capitano dei carabinieri di Ischia, Andrea Centrella, Noodles si gode il suo meritato riposo, giocando con Akira nel verde di Casamicciola.
La visita all’ambulatorio veterinario della dottoressa Cigliano, a Forio, ha escluso lesioni, contusioni e danni fisici al cane naufrago, che ha peraltro dimostrato anche che l’accaduto non gli ha procurato traumi nel contatto con l’acqua: «Ieri – racconta Mario – gli ho fatto il bagno. Come se nulla fosse». Una piccola dermatite, semmai, è stata amplificata dal bagno forzato nell’acqua di mare: bazzecole, per un cane intrepido e coraggioso che, dopo essere stato abbandonato in autostrada, ha conosciuto anche la difficoltà di un bagno imprevisto, fluttuando tra le onde per un periodo compreso tra i venti e i trenta minuti. Angeli custodi, i sei velisti del Circolo Savoia che l’hanno tratto in salvo, scorgendolo – visione certamente insolita – mentre regatavano nel mare di Napoli. Alle volte, il destino disegna percorsi imprevedibili. Questa è quasi una storia da film e chissà che non si profili per davvero anche il ruolo del cattivo, o quanto meno del negligente, tra le pieghe della vicenda. Lui, Noodles, ha voglia di tranquillità, ora. Tre mesi e un carico di disavventure già consistente per un meraviglioso cucciolo color panna diventato ischitano a tutti gli effetti. Impavido e tenace, oltre le mille difficoltà impreviste della quotidianità, e di un’infanzia non propriamente in discesa. Ci ha già insegnato qualcosa, a ben vedere. E in attesa di comprendere chi e quanto abbia sbagliato, quando è finito in mare, citare lo scrittore francese Tristan Bernard è una tentazione irresistibile. Due cose mi sorprendono: l’intelligenza delle bestie e la bestialità degli uomini.

 

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