Enzo Ferrandino, Paolino Buono, Rosario Caruso, Francesco Del Deo, Giovan Battista Castagna e, per ultimo, Giacomo Pascale, discuteranno il Soprintendente, in maniera particolare del piano di dettaglio attualmente in possesso solo delle municipalità di Ischia e Serrara Fontana. Una summit, quello che si terrà al Palazzo Reale di Napoli che dovrebbe significare non poco per il domani della nostra isola. Dopo aver salutato Mattia Di Ronza, come referente per le nostre isole, è il turno di Aldo Imer. Un amico di Ischia (nonostante in passato abbia autorizzato lo scandalo di Zaro) che, in questo momento storico ha la possibilità di scrivere il suo nome nella storia del nostro paese.
Aldo Imer, se vuol e se riesce, potrebbe non essere ricordato per “Torri in festa” (l’evento di nicchia che organizza ogni estate ma che stenta a diventare grande e resta nano), bensì per essere intervenuto, in maniera risolutiva su due aspetti fondamentali per il presente, il passato e il futuro dell’isola d’Ischia. Ci riferiamo ad interventi mirati e concordati in tema di condoni e di interventi edili. Una svolta che aspettiamo da anni e che oggi, potrebbe, cancellare come un cassino sulla lavagna, il triste passato dell’ente napoletano e il suo rapporto con la nostra isola
Anche con il supporto e l’avallo del Soprintendente Garella, sia Aldo Imer sia l’intera struttura della Soprintendenza possono dare ad Ischia un’occasione per intervenire e sanare un rapporto deteriorato e che, invece, dovrebbe essere di collaborazione istituzionale, di rispetto reciproco e di intesa.
