domenica, Dicembre 22, 2024

Piegati a “Libretto”. L’ASL costringe migliaia di lavoratori ad essere fuori legge

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Questa è una battaglia di civiltà, cultura del diritto e rispetto. Una battaglia contro la gestione dell’ASL, contro le angherie che raccontano quasi tutti i commercianti dell’isola e che oggi, in piena estate 2022, scoppia come una patata bollente.

Da una parte Nello Carraturo, dall’altra migliaia di lavoratori isolani costretti ad essere a rischio multa insieme ai loro datori di lavoro e costretti, per le disfunzioni dell’ufficio diretto da Nello Carraturo, ad essere multati ad ogni potenziale controllo da parte di NAS o altri agenti che verificano la corretta applicazione della legge HCCP.

Il “Libretto”

Sull’isola, stando a dati ufficiosi, ci sono almeno 18000 alimentaristi divisi per le 11mila aziende che operano nei settori di competenza. E, da mesi, però, nessuno si preoccupa del cattivo funzionamento del servizio ASL. In verità qualcuno ci ha provato ma la paura collettiva della potenziale ritorsione immediata e automatica fa desistere ad ogni reazione. Ma ora che il dato è tratto in maniera chiara e assoluta è giusto fare un po’ di luce su tutta questa vicenda.

Per capire il contesto, ecco come lo illustra la Regione Campania.

«Gli operatori del settore alimentare (cd. OSA) ed il personale che è a contatto, diretto o indiretto, anche temporaneamente, con gli alimenti, espletando attività di produzione, manipolazione, somministrazione, confezionamento, deposito, trasporto, vendita di alimenti (i cd. alimentaristi) sono tenuti ad una formazione in materia d’igiene alimentare, in relazione al tipo di attività per l’applicazione dei principi del sistema HACCP ai sensi del Regolamento 852/2004/Ce. A conclusione della formazione obbligatoria, verificato positivamente l’apprendimento, gli OSA e gli alimentaristi conseguono un attestato, che sostituisce il vecchio libretto di idoneità sanitaria. Nella definizione di alimentarista è compreso anche il conduttore dell’esercizio relativo ad una delle attività suddette ed i suoi collaboratori familiari, e in genere chiunque presti attività, anche a titolo gratuito, temporaneo o sporadico, nell’esercizio stesso. Il ruolo dell’alimentarista all’interno dell’industria alimentare viene distinto a seconda se si tratti di responsabile dell’industria o di addetto”.

Per i 3 ruoli la ASL Na2 Nord ha previsto un iter che Carraturo applica e personalizza secondo le sue necessità

La certificazione per responsabile di Industria alimentare (con un corso di 6 ore) costa 120 (e il suo rinnovo dopo 3 anni, 80); il corso addetto Livello 1 ha un costo di 40 euro (sia per il rilascio sia per il rinnovo) e prevede un corso di 3 ore mentre l’addetto di livello 2 (con un corso di 3 ore) ha un costo di 80 euro per il rilascio e di 40 euro per il rinnovo.

Per completare il quadro, vi elenco le mansioni di entrambi i livelli di rischio così da comprendere quanto sia vasta e ampia la platea di cittadini che oggi sono vittime di questi disservizi.

Parliamo di “baristi, fornai, addetti alla produzione di pizze e similari, addetti alla vendita e somministrazione di alimenti sfusi incluso ortofrutta; addetti alla somministrazione/porzionamento di pasti in strutture socio-assistenziali e scolastiche” e di addetti alla ristorazione collettiva, scolastica, aziendale, ristoranti e affini, ecc), pasticcieri, gelatieri (produzione), addetti gastronomia (produzione e/o vendita), addetti produzione pasta fresca, addetti lavorazione latte e formaggi, addetti macellazione, sezionamento, lavorazione, trasformazione e vendita di carne, pesce e/o molluschi, addetti produzione ovoprodotti”.

Il disagio

Ora possiamo passare alla fase successiva: fino a settembre tutti gli ischitani che hanno bisogno di aggiornare il loro vecchio “libretto sanitario” o rinnovare la propria “idoneità” o accedere al primo livello di questo obbligo di legge non possono farlo.

C’è un avviso che recita: “si comunica che le prenotazioni dei libretti sanitari sono temporaneamente sospesi e riprenderanno a settembre”.

Pochi giorni prima, invece, era apparso un altro: “Per improrogabili esigenze di ufficio, dal giorno 12 luglio 2022,  fino al 26 luglio 2022 l’ufficio resterà chiuso, per riprendere l’attività il 28 luglio 22”. A parte l’italiano calpestato ma può un ufficio così essenziale per il lavoro e il turismo della nostra isola, essere così poco efficiente? ASSURDO.

Se è grave la chiusura dell’ufficio e se è grave la sospensione temporanea del servizio, risulta ancora più grave quanto si leggeva durante l’operatività. A partire dal giorni 2 maggio 2022, considerato l’incremento di affluenza di utenti per le prenotazioni per il libretto sanitario, il martedì e giovedì alle ore 8.15 si istituirà un foglio di prenotazione per numero max 30 persone. Superato tale numero non saranno ammesse altre prenotazioni.”.

Invece di rafforzare il servizio e lo sportello in considerazione dell’incremento di affluenza, l’ASL processa solo 30 prenotazioni al giorno. Che poi,  si tratta di annotarsi una scheda precompilata e controllare la copia del bonifico.

Ma per capire quanto siano approssimativi e poco professionali, bisogna continuare a leggere il resto dell’avviso: “Per cui le indicazioni orarie (9-11) non avranno validità”.

Sembra un mistero, eppure, non lo è. La stessa ASL ha diffuso diverse fotocopie di moduli per la prenotazione con scritto a mano “martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 11”. Gli utenti si recavano in questo lasso di tempo e si trovavano già i 30 posti disponibili esauriti e, allora, per evitare potenziali future ritorsioni, in molti, hanno “piegato a libretto” e sono andati via.

Per quanto tempo dobbiamo ancora sostenere questo modo di fare? Perché dobbiamo esporre le nostre aziende a multe in occasione di controlli? Nel caso di “libretto” scaduto la sanzione è di euro 300 (200 per il lavoratore e 100 per l’azienda).

Stando a quanto ha minacciato il dottor Carraturo in uno degli ultimi corsi effettuati, lui sarebbe dovuto andare in pensione ma gli è stata concessa una proroga di 3 anni. Possiamo permetterci altri 3 anni di aziende “piegate a libretto” con un’ASL che gestisce in maniera più che dubbia un servizio così delicato come quello di “Igiene degli Alimenti e della Nutrizione”?

Il “25 aprile” per le aziende e per i lavoratori isolani quando arriva?

È pensabile non garantire il rinnovo di uno strumento necessario per lavorare ad una platea così ampia di lavoratori isolani? È pensabile mettere in difficoltà migliaia di aziende ed esporle a rischio sanzione per il mancato rinnovo di un obbligo di legge che è perseguibile solo attraverso il distretto dell’ASL Napoli 2Nord?

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