Sono le parole di Piero Ferrari, Vice presidente della Ferrari e figlio del grande Enzo, in una intervista a Extratime, il programma sportivo di Radio1 Rai a cura di Paolo Zauli e Massimiliano Graziani, con la regia di Ombretta Conti, in onda ogni domenica mattina alle 7.15.
“In ogni epoca ci sono stati dei piloti con cui mio padre ha avuto un feeling e che ha amato molto – ha proseguito – Negli anni 50 Alberto Ascari che è stato l’unico italiano a vincere dei titoli mondiali. Negli anni ’70 Nicky Lauda, perché mio padre amava molto provare piloti giovani, lanciarli nella Formula 1 e farli diventare dei campioni e negli anni ’80 Michele Alboreto: l’italiano che tornava a pilotare una Ferrari…e mi parlava anche di Guy Moll, un pilota che sarebbe potuto diventare più veloce di Nuvolari”. “Per vincere in formula 1 – continua Piero Ferrari – devi avere il pilota che non faccia errori e che sappia utilizzare il 100 per cento della prestazione della macchina…e la macchina che dia il 100 per 100 dal primo all’ultimo giro…e anche la squadra, perché anche la strategia è molto importante, come importanti i Pit stop e saper utilizzare le gomme al meglio…Oggi c’è una competizione talmente serrata che se non hai il massimo di tutto non riesci a vincere…”.
(ITALPRESS).