lunedì, Gennaio 13, 2025

Pineta di via Edgardo Cortese, una “grana esproprio” al Tar per Enzo Ferrandino

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Occupazione illegittima: «… dell'occupazione sine titulo da parte del Comune di Ischia sui terreni di proprietà della SIA srl siti nell'Isola di Ischia, alla Via Edgardo Cortese, estesi per complessivi 11842 mq, e interessati dalla procedura espropriativa instaurata dal Comune di Ischia con decreto sindacale prot. n. 562 del 24.07.1984…»

Una “grana” che arriva dal passato. Il Comune d’Ischia deve fronteggiare un ricorso al Tar, con tanto di richiesta di restituzione di terreni e di risarcimento dei danni per la mancata realizzazione dell’ampliamento della “Pineta degli Artisti” in via Edgardo Cortese. Un esproprio deciso nel lontano 1984, all’epoca dell’Amministrazione guidata da Enzo Mazzella, che aveva appunto dato il via alle espropriazioni delle pinete, ma poi in questo caso non si provvide appunto a dare corso all’iniziativa. Eppure, come si evince da quanto sostenuto dalla società ricorrente, quei terreni non sono stati mai restituiti e dunque risultano occupati senza titolo dal Comune.

Il Comune d’Ischia alle prese con un altro contenzioso per gli espropri

Il Tar per ora non ha deciso nel merito, sentenziando che la complessa questione debba essere trattata e attentamente vagliata con rito ordinario nell’udienza pubblica fissata per il 10 luglio prossimo. A impugnare gli atti adottati all’epoca e quelli in epoca successiva, la “Società Ischitana di Affari”, proprietaria del fondo.

Un lungo elenco di richieste al Tar, ad iniziare dall’«1) Accertamento illegittimità Silenzio-inadempimento serbato dalla PA rispetto alla diffida inoltrata dalla SIA srl in data 22.11.2023 per la retrocessione totale e/o parziale del fondo espropriato con Decreto sindacale prot.n. 562 del 24.07.1984 per mancata realizzazione dell’opera di pubblica utilità e contestuale richiesta di indennizzo per mancata delimitazione dei confini; 2) Nonché per l’accertamento dell’obbligo dell’Amministrazione intimata di provvedere in ordine alle predetta istanza e la conseguente condanna della stessa a provvedere nel termine di 30 giorni alle menzionate istanze.

Nonché per il risarcimento dei danni subiti, previo accertamento tecnico preventivo della decadenza della dichiarazione di pubblica utilità per mancata realizzazione dell’opera di pubblica utilità di cui al Decreto di Esproprio prot. n. 562 del 24.07.1984 e conseguente restituzione alla SIA srl del bene espropriato e risarcimento del danno; 3) della declaratoria del procedimento espropriativo per decorrenza dei termini; 4) dell’occupazione sine titulo da parte del Comune di Ischia sui terreni di proprietà della SIA srl siti nell’Isola di Ischia, alla Via Edgardo Cortese, estesi per complessivi 11842 mq, e interessati dalla procedura espropriativa instaurata dal Comune di Ischia con decreto sindacale prot. n. 562 del 24.07.1984, in seguito alla quale l’Ente convenuto ha espropriato parte del fondo di proprietà della SIA spa per un totale di 6563 mq, di cui 4568 mq ricadenti sulla particella n. 40 e 1995 mq sulla particella n. 494; 5) dell’inefficacia e/o illegittimità della Delibera di G.C.: n. 65 del 9.03.1984, avente ad oggetto la ratifica della Delibera n. 102 del 27.01.1983 “ampliamento del Parco Pubblico nella pineta SIA in via E. Cortese”; 6) del diritto della Società ricorrente alla restituzione delle aree oggetto di causa, previa rimessione in pristino, ovvero, al ristoro del danno patrimoniale, previa adozione di formale atto di acquisizione, limitatamente alle aree ancora oggetto dell’illegittimità e conseguente declaratoria di tutti gli atti preordinati, connessi e consequenziali, anche non conosciuti e comunque lesivi dei diritti della ricorrente».

RITO ORDINARIO E UDIENZA PUBBLICA
Ebbene, il collegio della Ottava Sezione mette in evidenza proprio l’oggetto del ricorso presentato nel 2024 dopo che la diffida al Comune del novembre 2023 era rimasta lettera morta. Oltre alla domanda volta all’accertamento dell’obbligo di provvedere, la “Società Ischitana di Affari” sollecita il risarcimento dei danni, la restituzione dei terreni dopo il ripristino o il ristoro del danno patrimoniale in caso di formale acquisizione. Da qui scaturisce la opportunità «di convertire il rito al fine di consentire una complessiva valutazione in udienza pubblica delle proposte domande».
Come detto l’udienza pubblica per la trattazione è stata fissata al 10 luglio 2025, «salva e impregiudicata, in quella sede, ogni decisione sulle domande di parte ricorrente».
Il Comune d’Ischia si è costituito affidando la propria difesa all’avv. Valerio Barone. Certamente una spada di Damocle che pende sulla testa di Enzo Ferrandino. E non è la prima volta che il Comune deve fare i conti con lunghi e complessi contenziosi che si trascinano dai tempi degli espropri, vedi il “caso” Villari.

www.ildispari.it

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