L’amico Antonio Cigliano, su Facebook, ha posto in evidenza lo stato di totale abbandono della Pineta degli Atleti, che al pari di tutte le altre porzioni del polmone verde del nostro comune, versa in condizioni assolutamente pietose, come se non facesse parte a tutti gli effetti del patrimonio pubblico.
Anni or sono, la presenza dei cosiddetti “pinetini” era utilissima non solo per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei parchi, ma anche per vigilare sulle possibili quanto frequenti manifestazioni di inciviltà degli umani autoctoni, ai quali non era consentito -ad esempio- di entrare con i propri cani se non al guinzaglio e veniva raccomandato di raccoglierne le deiezioni anziché lasciarle lungo i sentieri di pubblica fruizione.
Adesso, al di là della sempre più insopportabile presenza di ratti e delle colonie feline all’interno delle pinete (preciso: ho profondo rispetto di chi si prende cura dei gatti randagi), l’incuria nelle nostre pinete è talmente dilagante da renderle terra di nessuno, in cui l’enorme quantità di cacche di animali domestici fin troppo spesso lasciati liberi di gironzolare come gli pare dai loro padroni o da chi ne ha cura, stanno provocando anche la diffusione sempre maggiore qui sull’Isola di parassiti infettivi e contagiosi come la giardia, che per chi non la conoscesse è bene sapere che si trasmette proprio per via oro-fecale, cioè ingerendo liquidi o alimenti contaminati da feci evacuate da un portatore del parassita.
E il mancato controllo da parte di personale preposto degli accessi nelle pinete pubbliche del Comune di Ischia fa sì che si incrementino sempre più anche quegli incontri ravvicinati di un certo tipo di cui Vi ho parlato pochi anni fa, che finanche alla luce del giorno mettono insieme personaggi di dubbia moralità e pudicizia pronti a trascorrere i loro momenti di intimità non troppo lontani dagli occhi involontariamente indiscreti di chi, magari, tutto vorrebbe tranne che ammirare le loro oscene effusioni, specie con bambini al seguito.
E in Via Iasolino, naturalmente, c’è altro a cui pensare. Ma… cos’altro?
Non sono le pinete infette e abbandonate. È tutta l’isola di Ischia infetta. Purtroppo è così.