Questione Personale di Gaetano Di Meglio.
La motivazione ufficiali delle dimissioni di Surolli: «…il sottoscritto, onde evitare di ostacolare la chiusura dei lavori e il buon esito del collaudo, per una diversa visione nell’interpretazione dei documenti progettuali, contabili e di quanto realizzato e dei criteri progettuali adottati con i soggetti in campo, ritiene opportuno rinunciare all’incarico in oggetto rassegnando le dimissioni”
All’improvviso Ischia diventa la patria delle regole, delle cose fatte per bene e dove tutti sarebbero pronti a nominare Cantone cittadino onorario. Soprattutto quelli dell’attuale coacervo all’opposizione di Giosi Ferrandino, dal quale salvo solo Carmine Bernardo. Credevo che la reazione a questo post su facebook “Chissà se è vero che il collaudatore di Piscina e Palazzetto ad Ischia si sia dimesso perchè faccia parte del gruppo di Gianluca Trani. Sarebbe un peccato.” sarebbe arrivata con minor velocità e, invece, subito hanno abboccato.
Lo so, il mio è un uso improprio dei social network, ma va bene così. Non è detto che tutti dobbiamo usare il web come nebie.
Alla mia semplice domanda, ha risposto Arnaldo Surolli, relatore qualificato della famigerata Ischia Wave, la kermesse che Gianluca Trani organizzò diverso tempo fa.
Surolli mi scrive: “Gentile Gaetano, ti autorizzo a pubblicare il mio nome: il “famigerato” ed “infame” collaudatore sono io. Sono “offeso”: tutti ne parlano ma nessuno ha il coraggio di pronunciare il mio nome e cognome, come chi sa che scorrettezza o nefasta azione avrei commesso. Sono un professionista che mette davanti ad ogni cosa l’onesta e la deontologia professionale. Posso anche aver sbagliato, ma sono sempre chiaro ed onesto con tutti. Purtroppo, ho anche il vizio di esternare tutto quello che penso, non preoccupandomi di niente e di nessuno. Del mio modo di operare ne faccio una ragione di vita. Sul lavoro sono drastico ed inflessibile con me stesso e gli altri. Per me è stata dura rinunciare ad un incarico “piovuto dal cielo” (mi è stato proposto e non ne ho mai capito al ragione), ma per le opere di cui tanto si discute, a mio giudizio, sono non collaudabili per un’infinità di motivi, a meno di rischiare penalmente. Non capisco la tua provocazione, ma mai, come tecnico e cittadino, mi sarei sognato di far parte di un gioco politico a discapito dei cittadini. Un’ultima cosa: quando ho visionati le opere realizzate, mi sono sentito male ed offeso, oltre come tecnico, anche come cittadino. Purtroppo Ischia ha perso un’opportunità: il finanziamento era cospicuo, ma come sempre, si lascia carta bianca all’Impresa di turno che cerca di ricavare quanto più utili possibili. Scusa per l’entrata poco felice, ma dovevo. Oltre non vado. Ti ringrazio”
Io avevo semplicemente chiesto: “Chissà se è vero che il collaudatore di Piscina e Palazzetto ad Ischia si sia dimesso perchè faccia parte del gruppo di Gianluca Trani”. Non ho mai pensato che i lavori in piscina e palazzetto fossero stati a regola d’arte. Non ho mai pensato che Ottorino Mattera avesse avuto la capacità politica di garantire un “buon servizio” al Comune che amministra. Non ho mai pensato che la combriccola di Giosi ne ingarrava una. Avevo solo chiesto se il collaudatore e avevo taciuto il nome perché è un professionista libero di fare le sue scelte si fosse dimesso, attenzione, perché aderente ad un gruppo politico.
Ahimè, Surolli, Gaetano Ferrandino e gli altri che seguono Gianluca Trani (io ne ho perso la stima politica, dopo una vicenda che mi ha visto protagonista in prima persona con Trani, ma ciò non toglie che la mia valutazione è prettamente politica! e la mia domanda ne è testimone) hanno reagito confermando quello che pensavo. Diciamo che sono caduti nella trappola e che “opere non collaudabili” non è un titolo che regge. E tra poco vedremo anche perché.
Ieri, l’inserto del Roma ha deciso, giustamente dal loro canto, di difendere Surolli pubblicando quanto Surolli aveva scritto, precedentemente sulla mia bacheca facebook e un pezzo lo avete letto sopra. Dopo la condivisione sui social dell’articolo, arriva l’endorsment di Gianluca Trani: “Il mio auspicio è che il palazzetto e la piscina comunale siano a disposizione dei cittadini quanto prima. Gli ischitani hanno dovuto patire già troppo per l’incapacità amministrativa dell’attuale (ancora per poco) maggioranza. Personalmente sono pronto a dare il mio contributo affinché si concluda rapidamente, e con tutte le garanzie di sicurezza, l’iter amministrativo che restituisca alla fruizione degli sportivi queste due importanti infrastrutture. Anche perché, oltre al ciclismo, mi piacerebbe iniziare a praticare anche un po’ di nuoto…”.
Il ghostwriter di poca capacità che assiste Trani, consiglia male il candidato che annuncia: “Personalmente sono pronto a dare il mio contributo”. E quale contributo può dare Gianluca Trani dai banchi dell’opposizione del comune di Ischia nel merito nel collaudo amministrativo dei lavori a piscina e palazzetto?
Credo che Trani possa dare solo “un contributo politico” dalla sua posizione, ma mi piacerebbe che i lettori sapessero qualche altro dettaglio.
Ischia è sempre Ischia e non mi meraviglierei se lo scarno ufficio tecnico del comune, nel 2013 avesse chiesto ad un ingegnere bravo di realizzare il progetto per partecipare ad un finanziamento europeo per l’efficientamento energetico di due strutture pubbliche. Ovviamente, il comune non avrebbe potuto pagare questo bravo architetto ma, come una sorta di prassi consolidata (e non so fino a quanto legale) capitava che, una volta ricevuto il finanziamento, si affidava la direzione dei lavori a quel bravo ingegnere come ristoro. E, fino a quando la legge prevedeva l’assegnazione diretta non c’erano problemi, poi cambia la legge e, allora, diventa tutto più arduo. C’è bisogno di una gara, di una scelta almeno tra tre professionisti e tanti altri dettagli. Questo circuito, ovviamente, ha un motore centrale: la politica. E quindi c’era questo politico che metteva questo e quell’altro che metteva quell’altro. Il solito giro infernale della pubblica amministrazione che, a volte, però, poteva essere interrotto dal passaggio in minoranza o in maggioranza del politico di turno.
Ma parliamo della direzione dei lavori, ovviamente Surolli è il collaudatore delle opere e non il direttore dei lavori ma, leggendo, quello che scrive Surolli mi sorge un dubbio quando scrive “Per me è stata dura rinunciare ad un incarico “piovuto dal cielo” (mi è stato proposto e non ne ho mai capito al ragione)”. Mi sembra strano che al comune di Ischia non abbiano scelto Arnaldo Surolli, tra la terna composta da Enrico Iovene e di Giuseppe Mattera per il ruolo di collaudatore. Ops, questo “piovuto dal cielo” è smentito dagli atti? Possibile!
E ancora, ho un sentore che forse Surolli, quando rispondeva a me, pensava di rispondere a Gianluca Trani o a qualche altro suo sodale. Surolli scrive che questo incarico gli è «“piovuto dal cielo” (mi è stato proposto e non ne ho mai capito al ragione)». Come mai? Quale ragione doveva capire Surolli?
Non vorrei che il ragionamento fosse semplice: “Ma come, non sai che sto Gianluca che mi chiedi di fare il collaudatore?” o ancora “Non mi potevi chiamare per il progetto esecutivo visto che hai chiamato la Ad Progetti?” Ma questa è semplice fantasia di chi scrive. Non so perché Surolli non capisca la ragione per cui il Comune di Ischia gli abbia chiesto di fare il collaudatore, ma so quale è la vera e unica motivazione ufficiale con cui Surolli si è dimesso.
Leggiamola insieme: «Da alcuni incontri informali, dalla verifica del progetto di gara e del progetto esecutivo redatto dall’Impresa La.Re.Fin srl, dai documenti contabili e di assegnazione dei lavori, da alcune visite in cantiere per constatare quanto realizzato anche dal punto di vista tecnico-funzionale, il sottoscritto, onde evitare di ostacolare la chiusura dei lavori e il buon esito del collaudo, per una diversa visione nell’interpretazione dei documenti progettuali, contabili e di quanto realizzato e dei criteri progettuali adottati con i soggetti in campo, ritiene opportuno rinunciare all’incarico in oggetto rassegnando le dimissioni”
Ma come Surolli, su facebook e sulla stampina scrive opere “non collaudabili” e nella pec inviata al comune, invece, scrive “per una diversa visione nell’interpretazione dei documenti” e ancora “onde evitare di ostacolare la chiusura dei lavori e il buon esito del collaudo”.
C’è qualcosa che non va. Nella versione di Surolli. Nel post di Gianluca Trani (che solo oggi tratta della piscina e del Palazzetto). Nelle opere.
Che dire: “Chissà se è vero che il collaudatore di Piscina e Palazzetto ad Ischia si sia dimesso perchè faccia parte del gruppo di Gianluca Trani. Sarebbe un peccato…”
Pare che le opere non siano collaudabili perchè gli impianti di trattamento delle acque della piscina e della purificazione dell’aria non siano quelli indicati nei progetti. Molto probabilmente sono sottodimensionati. Se così fosse cosa succederebbe alle decine di bambini che frequentano la piscina??? Gaetà tu ce lo porteresti tuo figlio a fare nuoto? Per me Surolli ha fatto bene a non macchiarsi la coscienza con una cosa del genere. Chissà se interverrà la magistratura adesso…
Il “circuito” dei tecnici é noto! Per una volta che uno ha il coraggio di non piegarsi ai compromessi lo attaccate e diffamate! Surolli è l’unico delmestiere che svolge questo mestiere perché é capace e lo dimostrano i numerosi incarichi privati simili che svolge nel privato! Forse per questo ha potuto rendersi conto delle anomalie! A differenza di tanti “tuttofare” che firmano tutto! Quindi mi sarei aspettato più rispetto! Ma evidentemente al giornale interessa più attaccare i propri nemici che fifendere gli onesti!
lasciate la politica a chi la pratica e ne trae i vantaggi
non attaccate uno dei pochi professionisti seri che l’isola può VANTARSI di avere.
invece di decantarne le lodi e la serietà cercate del marcio nel suo comportamento . BAH