E’ stato un fine settimana di piccole gioie per alcuni sport che stanno a cuore a molti di noi.
Jannik Sinner ha vinto l’ATP 500 di Rotterdam, consolidando già dalla semifinale il suo passaggio a numero tre del ranking mondiale. Oggi l’altoatesino sembra non porre più limiti ad un’ascesa talmente repentina da farci sperare toto corde di non essere nel più classico dei sogni mai sognati.
La Ge.Vi. Napoli Basket ha vinto le Final Four di serie A1, aggiudicandosi la Coppa Italia contro Milano in quel di Torino (doppia goduria). E la gioia più grande è che un ragazzo ischitano che ho visto crescere, figlio di carissimi amici, dall’intelligenza fuori dal comune ma con altrettanta determinazione nel voler coltivare la sua passione per la palla a spicchi più d’ogni altra, è stato co-protagonista di questo successo da team manager: bravo davvero, Iacopo Ielasi!
A Grosseto, dopo aver allenato e condotto due domeniche fa i Grifoni da titolare in una remuntada tutto cuore fuori casa in zona Cesarini, Gianni Di Meglio si è nuovamente seduto in panchina da vice-allenatore della prima squadra e, con la vittoria interna per 1-0 contro il Follonica Gavorrano, ha dato inizio alla scalata verso la vetta dei maremmani (scusate il ritardo), giunti ora al terzo posto a soli quattro punti dalla vetta.
A Palma Campania, l’Ischia Isolaverde vince per 0-2 contro il San Marzano, si posiziona al sesto posto con due punti di vantaggio sulla settima e, soprattutto, chiude la partita con uno splendido gol di un altro Di Meglio, Simone, figlio di Mister Gianni, un ragazzotto classe 2004 che sin da piccolo ha dimostrato di essere un predestinato talentuoso, col pallone nel sangue e degno figlio d’arte.
E la nota stonata, ovviamente, non poteva mancare! Dopo il penoso pareggio casalingo in extremis del Napoli contro il Genoa, sta proseguendo senza soluzione di continuità l’ennesimo show in negativo del presidente De Laurentiis, pronto ad annunciare l’esonero di Mazzarri e a ingaggiare tale Francesco Calzona come terzo allenatore del dopo-Spalletti. La politica bottegaia della società proprietaria della mia squadra del cuore va avanti in modo vergognoso e con l’approssimazione degna di chi ha perso la bussola e continua ad arenarsi sulle secche dell’utilitarismo più becero, in barba alla passione di chi, proprio dopo il match di sabato, ha fortunatamente ripreso a contestare con la giusta veemenza dagli spalti del Maradona. E chissà se finirà qui!
