16 giorni fa, più o meno, i sindaci hanno sbandierato ai quattro venti di aver detto il loro no alla plastica monouso. Pascale seppe vestire i panni di Cicerone con la dottoressa Giarratano e il jukeboxe di Casamicciola (spesso pagato per NON scrivere) cantò le gesta di Pierluca Ghirelli e del CISI nell’aver guidato la barca ischitana nella direzione no plastic.
Una sceneggiata non degna del 2019, non degna del livello sociale e culturale nel quale dovremmo vivere ma che, purtroppo, viene condotta da protagonisti non adatti al ruolo politico che ricoprono.
Come abbiamo visto in questi giorni, il mondo intero con l’Europa in testa, va nella giusta e sacrosanta direzione del “no plastic” ma è anche vero che chi “predica” Connect da oltre 10 anni, è “tutta roba vecchia”.
Lo ha già fatto Capri, lo ha già fatto Napoli con il lungomare e a Ischia, invece, andiamo avanti di cattivi esempi in cattivi esempi.
A lato ci raccontiamo la cronaca dell’incontro che si è svolto ieri presso il comune di Ischia. Protagonisti principali Dionigi Gaudioso ed Enzo Ferrandino.
Due sindaci legati tra di loro che hanno la necessità di proteggere i grandi interessi dei distributori di plastica. Primo fra tutti il gruppo Lombardi che garantisce la maggioranza di Barano con la consigliera comunale Gemma Lombardi.
Ma il cattivo esempio che stanno offrendo sia il sindaco di Ischia che il sindaco di Barano è quello di mettere in discussione l’operato dei colleghi di Casamicciola, Lacco Ameno, Forio e Serrara Fontana.
Eggià, mentre Enzo e Dionigi giocano al “piccolo demagogo”, Giovan Battista Castagna, Giacomo Pascale, Francesco Del Deo e Dionigi Gaudioso hanno già emesso le rispettive ordinanze e reso operativo l’accordo raggiunto in sede CISI.
E allora, lo scopo dell’incontro convocato dal sindaco di Ischia e dal sindaco di Barano a cosa serve?
A prendere in giro le categorie convocate o i colleghi sindaci? A cosa serve ascoltare le categorie interessate dall’ordinanza se questa è già operativa? Ed è già stata adottata dai comuni confinanti? Qualcuno verrà preso in giro. O le categorie o i sindaci?
A cosa serve correggere il tiro se su sei, quattro ordinanze già sono operative? A nulla! Questo è il primo dei “cattivi esempi”, ma ce ne sono altri. Almeno altri due oltre questo che mina alla credibilità dei colleghi primi cittadini dell’isola.
Il secondo “cattivo esempio” che hanno offerto Enzo & Dionigi è una sorta di adesivo che dovrebbe caratterizzare l’iniziativa. Questo cattivo esempio, però, va condiviso con gli altri sindaci. Per alcuni aspetti credo che l’uso di una terminologia inglese sia adatta e attuale e che alcuni aspetti e concetti della comunicazione siano espressi con maggiore efficacia. Eppure, in questo caso, credo che sia urgente e necessario ritornare sui “sentieri antichi”.
Definire l’iniziativa “green friendly” al posto della più italica “Isola Verde” sia un gravissimo errore.
Sono convinto che siamo tutti d’accordo che la necessità di riappropriarci dell’appellativo “Isola Verde” sia la vera mission da perseguire e, credo che iniziare questo percorso, dal caratterizzare questa iniziativa come start della nostra mission sia la maniera migliore per iniziare.
Ogni comune, città o posto del mondo potrà dirsi green friendly, nessuno altro rispetto ad Ischia, invece, potrà dirsi “Isola Verde”. Sono stato il primo a creare “brand” locali dal sapore internazionale, Enjoy Ischia è il case study più adatto, ma in questo caso sono convinto della bontà di scegliere la versione italiana e di iniziare a puntare su “Isola Verde”. E, restando per in tema, anche la frase “esercizio raccomandato” si potrebbe esprimere, con maggiore impatto e bellezza, con “esercizio amico”.
Ma i nostri sindaci, in testa Enzo e Dionigi ci abituano ai cattivi esempi: si prenotano gli articoloni sui giornali, organizzano le pagliacciate e poi incontrano le categorie.
E per restare in tema, last but non least, guardate bene la foto che ha diffuso il comune di Ischia: un tavolo pieno di bottiglie monouso di plastica, di bicchieri mono uso di plastica. Siete proprio un cattivo esempio!