Pasquale Raicaldo | Vietato appiccare incendi. Stiano un po’ tranquilli, per qualche giorno, i piromani ischitani, categoria invero decisamente nutrita. E trovino un altro passatempo – dai videogame a Internet – in attesa che arrivino buone notizie (o cattive, dipende dai punti di vista) dalla terraferma. Già, perché l’autobotte di 12 mila litri in dotazione ai Vigili del Fuoco ha avuto un’avaria, l’ennesima, lungo una delle curve della Molara, mentre era diretta a sirene spiegate – ieri – verso i Maronti. Qui, il veicolo è rimasto a lungo, in attesa che lo si svuotasse dell’acqua e che un pullman dell’Eavbus lo trainasse, destinazione (ancora) sconosciuta. E il punto – oggi – è che la precarietà della stazione dei Vigili del Fuoco di Ischia, già certificata dall’addio ai quattro precari che da venti anni operavano al distaccamento isolano (la spending review), è ancor più evidente. Il perché è presto detto: da qualche anno, le riparazioni (tutt’altro che episodiche) ai veicoli dei pompieri vengono effettuate alla Centrale, a Napoli. Non ci sono, infatti, gli accordi necessari con i meccanici specializzati dell’isola. E il risultato è presto detto: oggi, l’unica autobotte in grado di trasportare fino a 12 mila litri d’acqua, quantitativo necessario per incendi di media entità, è fuori uso. A meno che non arrivi, entro il week end, un mezzo sostitutivo dalla terraferma (circostanza ritenuta assai poco probabile) è bene allora – perdonate il brusco ritorno al sarcasmo – che si eviti di far scoppiare incendi per le prossime ore. Siano avvisati i piromani dell’isola, che a quanto pare costituiscono una categoria assai nutrita: in servizio c’è soltanto un’autopompa in grado di portare 1.500 litri e una jeep per il trasporto dei pompieri. Quelli che sono rimasti, naturalmente.
E ha tutta l’aria di essere un paradosso, quello dell’isola degli incendi che paga però dazio alla spending review, quasi che i rinforzi possano arrivare da Napoli, all’occorrenza, mentre va a fuoco una pineta o il sottoscala di un albergo. Del resto, l’estate è stata la solita estate di passione: dal condizionatore nella camera dell’hotel Punta del Sole, a Forio, alla vicenda dell’hotel President (con un principio di incendio fortunatamente sedato), ieri è invece toccato all’hotel Smeraldo, ai Maronti. Qui l’incendio si è sviluppato nel deposito sottostante all’albergo: non è stato tuttavia necessario, fortunato, disporre lo sgombero. Basterà far arieggiare la struttura. La squadra dei vigili del fuoco ha operato con cinque unità.
E la mente torna all’altro paradosso, quello emerso impietosamente nei mesi scorsi, con la squadra di rinforzo dei Vigili del Fuoco, nucleo Anti Incendi Boschivi, espressamente inviata sull’isola a integrazione dell’organico per i mesi di agosto e (in parte) settembre, che aveva il traghetto già prenotato per il ritorno. Inderogabilmente, dal Ministero. Una squadra AIB di cinque unità che si raccoglieva all’alba, ogni giorno, alla Caserma centrale di Napoli, saliva a bordo di un camion e si imbarcava con la nave delle 6:15 da Porta di Massa. Con la Caremar delle 19:25 il ritorno programmato. Nella notte, accada quel che accada. E spesso è accaduto, neanche vigesse la celeberrima legge di Murphy, che il nucleo AIB partiva e scattava l’allarme incendi. Da affrontare sotto organico. E da risolvere grazie anche ai volontari della Protezione civile.
Ad oggi la media operativa sull’isola è, invece, di sette unità al giorno. Per tutta l’estensione di Ischia. Un numero irrisorio. Ma questo, forse, il Ministero non lo sa.
Certo che siete proprio incoscienti voi de “Il Dispari”. Invece di tenere nascoste queste notizie le pubblicate!???!!! Ora bisogna solo sperare che piova sempre e su tutta l’isola, (almeno fino al ritorno dell’autobotte). Solo così potremmo essere certi che nessuno si mette ad appiccare incendi. …..Se così facendo avete voluto “avvertire” i piromani ci siete riusciti alla grande! !!! veramente nn ci sono parole!!!!!!