domenica, Dicembre 22, 2024

PortExit: la sconfitta ischitana

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La necessità di un protocollo Ischia con Provincia e Regione

La sconfitta ischitana passa per Regione ed ex Provincia. Per Luigi De Magistris e per Vincenzo De Luca. Passa per lo scarso peso specifico che abbiamo e che, oggi, viene aggravato dall’acronimo della nostra provincia “NA”. Se fosse “SA”, avremmo maggiori speranze.
E questa ultima considerazione tiene conto del vero stato in cui versa la Regione Campania. Possiamo dirci tutto e il contrario di tutto, ma la valutazione che dobbiamo accettare è che da quando l’ente di Santa Lucia si è completamente deluchizzato, siamo condannati a non essere nelle priorità del governatore, l’unico che, davvero, conta in Regione.
Assessore sconosciuti (o meglio, noti a De Luca), rappresentanti locali costretti ad entrare in fila nella corrente di questo e di quello, ma nessuno che abbia, davvero, voce in capitolo.
Credo sia necessario e urgente, sottoscrivere e promuovere un “protocollo Ischia” con Provincia e Regione. Con De Magistris appena eletto e con Vincenzo De Luca. Si tratta di rivendicare un ruolo e di sollevare il problema: non possiamo essere abbandonati.
E’ questa la vera colpa dei nostri amministratori. E non solo quelli del Comune di Ischia (anche se sono chiamati in causa direttamente e sono responsabili sotto qualche profilo), ma quelli dell’intera isola. Il porto di Ischia, come gli altri, dovrebbero essere un bene comune. E per riconoscere un bene “comune”, non c’è bisogno del Comune Unico: basta la volontà e la visione d’insieme. Che purtroppo manca.
Prima di passare all’argomento pontili che sarebbe fin troppo facile e che, attualmente, abbonda sulla bocca di tutti, dal cazzaro (con la mira politica) al politicante in attività, all’ex politico che vuole ritornare in ballo.
Pochi metri quadrati dove è necessario farsi carico di un concetto semplicissimo: non può essere lasciato tutto così. Non può, perché, questo è il risultato di sciatteria amministrativa, di responsabilità che si accavallano e di una progressiva deriva mediocre alla quale, più di uno, ci vuole condannare.
Partiamo da Luigi De Magistris. Il nuovo sindaco della Città Metropolitana deve renderci conto di due gravissimi problemi legati alla sua amministrazione: i locali dell’ex Azienda sul porto di Ischia e l’ex Pretura di Ischia.
Il fondi che più volte sono stati sollecitati dal sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, per il completamento dei lavori all’ex Tribunale di Ischia sono appostati nel bilancio che dovrebbe essere approvato a breve dalla Città Metropolitana consentirebbero l’eliminazione di uno schifo in mezzo al paese ma, soprattutto, la creazione di una risposta alla grave crisi dell’edilizia scolastica isolana. La letterina di Giosi non basta è vero, saremmo anche disposti a seguire i nostri amministratori in manifestazioni e proteste, ma abbiamo bisogno di chi si assume la responsabilità di mettere gli enti superiori davanti alle proprie responsabilità. Della serie: “Mi tieni il cantiere della Pretura fermo? Ti butto gli studenti per strada e mi riprendo le aule!” Quando si arriverà a non sopportare più la sciatteria e il menefreghismo di chi, Ischia, non la vive?
Veramente è giusto sottolineare che Luigi De Magistris e la sua “Città Metropolitana” ci sta costringendo a vivere con un vero e proprio scandalo a cielo aperto: i locali della ex Azienda Turismo. Non credo ci voglia troppo per chiedere alla ex Provincia di affidarlo ad una Pro Loco o un altro soggetto, magari, onlus che faccia accoglienza. E’ difficile chiedere a De Magistris di prendere accordi, chiari, sul destino e sul futuro di quei due locali? O vogliamo davvero costringere qualcuno ad occuparli tipo Case Popolari e leviamo il problema da mezzo? Si potrebbe pensare, addirittura, di affidarlo al “Telese” e come sede distaccata (considerato che le sedi scolastiche superiori sono affidate proprio alla Provincia) e rendere un servizio di accoglienza sul porto. Spero che Giosi Ferrandino si voglia fare parte attiva. Spero che voglia impegnarsi e organizzare la firma del protocollo con De Magistris almeno su questi due punti più importanti nella sala del consiglio comunale.
Da anni, purtroppo, la Regione Campania è sempre più sinonimo di danno. Mi limiterò a parlarvi della zona del porto che va dal “pontile 1” al “pontile 2”.
I pontili 1 e 2, furono realizzati a cura del Comune di Ischia con fondi regionali in base alla legge 205/89 (precisamente ex articolo 4, comma 1, Dlgs 121/89) e costruiti in occasione del Mondiale Italia ’90, ma entrati in “funzione” molti anni.
Due terminal per ormeggio aliscafi costituiti da pontili completi di strutture e sovrastrutture. Nel 2004, entrambe le opere, vengono acquisite al patrimonio dello Stato e affidate in gestione alla Regione Campania.
Regione Campania che, dopo anni decide di aderire ad Programma Operativo 2007/2013 e con un progetto redatto dalla moglie a approvato dal marito, porta in cassa un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro. Ai quali vanno aggiunti altri 300 mila euro per il costo della demolizione dell’allora Pontile numero 2 che, quanto scrivono i dirigenti regionali, risulta dal 2006 oggetto di decreto di interdizione per dissesto strutturale.
Nel 2009, il 22 luglio, viene approvata la progettazione preliminare di una vergognosa nuova stazione marittima che sarebbe dovuta essere costruita dove oggi si trovano le macerie del pontile 1. Con una lunga e dolorosa trattazione tra Comune e Regione, sembra che la stessa sia stata spostata presso il Pontile 2 che, nel frattempo, è stato reso agibile e funge da punto di imbarco per i mezzi veloci dopo l’interdizione totale del “Pontile 1” datata 24 maggio 2015.
Facciamo un salto a giugno 2016. La situazione è peggiorata.
Presso il Pontile 1, su impulso del Comune di Ischia, vengono smontate tutte le strutture superiori delle strutture: le biglietterie, le tende a tutto quanto altro. Un intervento che viene realizzato dal Comune di Ischia con Ischia Ambiente. Dopo mesi di caos, si costruisce una stazione marittima in ferro sul piazzale del Redentore: quello squallore che abbiamo tutti davanti agli occhi. Ogni giorno.
Il Pontile 2, viene utilizzato come punto di imbarco e sbarco. Una soluzione che non tiene conto delle esigenze dell’utenza. Dopo aver cestinato oltre 29 richieste da parte di Alilauro di provvedere a proprie spese alla realizzazione di una copertura, la Regione Campania, sembra sia intenzionata ad affidare alla stessa ditta che gestisce il Pontile 1, la realizzazione della tanto attesa copertura. Passano i mesi, ma nulla si muove.
Costringere De Luca ad impegnarsi a rispettare una road map e una scaletta di interventi è necessario e urgente. Portare De Luca a Ischia, nella sala del consiglio comunale e chiedergli di essere rigoroso e serio nel garantirci è un impegno che chiediamo a Giosi Ferrandino di assumersi.
E’ vero, i solleciti relativi alla demolizione del pontile numero 1 dell’amministrazione di Giosi Ferrandino sono stati frequenti, ma ora è arrivato il tempo di mettere un punto fermo. Di impegnare chi è responsabile della struttura. Chi gestisce il finanziamento. Chi deve rispettarci.
Non chiediamo troppo se chiediamo a Giosi Ferrandino di farsi carico di questo impegno. Non vogliamo dettare l’agenda politica di nessuno e a nessuno, ma vogliamo che poco a poco le cose si facciano.
Quattro problemi: il pontile 1 da demolire, il 2 da coprire in attesa dei lavori della stazione marittima, i locali della Provincia sul porto e il cantiere della Pretura. Nulla di impossibile o di esagerato, magari alcune di esse già con le procedure molto avanzate, ma tutte incompiute. Tutte da completare.

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