La Giunta Regionale della Campania, Direzione Generale per la Mobilità Infrastrutture logistiche, portuali e aeroportuali, trasporti merci, demanio marittimo portuale ha convocato il Comune di Casamicciola Terme e la soc. Cala degli Aragonesi srl nonché Ufficio nel merito della Concessione demaniale marittima n. 21/2008 rep. N. 763.
Una convocazione che risponde alla “Richiesta documentazione e convocazione per stato di consistenza delle opere infrastrutturali” avanzata da Cala degli Aragonesi, co intestataria della concessione del porto di Casamicciola e che, in effetti, vede l’ente amministrato da Giosi Ferrandino inadempiente rispetto agli obblighi della stessa concessione.
LA CONVOCAZIONE
“Con riferimento alla concessione in oggetto – scrive il dirigente, Ing. Gennaro Dean Salzano – , rilasciata da questo Ente nell’anno 2008 in favore del Comune di Casamicciola Terme e della soc. Cala degli Aragonesi srl, trasferita in attuazione della L.R. n. 5/21 alla gestione dell’Ente comunale, tenuto conto delle circostanze esposte dallo studio legale Grimaldi Alliance nell’interesse della società in indirizzo relativamente all’ ”omessa realizzazione da parte del comune di Casamicciola Terme delle opere infrastrutturali e strategiche che determinavano uno squilibrio del PEF complessivamente considerato ed allegato al titolo concessorio” si invitano i destinatari della presente – a garanzia della terzietà delle valutazioni di merito circa l’adempimento degli oneri concessori ad intervenuta scadenza del titolo – a far tenere una relazione dettagliata sulle opere previste dal titolo concessorio in argomento entro il termine del 21.02 p.v. e a partecipare, a mezzo di idonei rappresentanti, alla verifica dello stato di consistenza delle stesse in data 25.02 p.v. alle h. 10.30 presso i luoghi interessati.”
Un sopralluogo che non fa dormire sonni tranquilli al primo cittadino di Casamicciola che, nel merito della gestione del porto turistico ha già collezionato diverse magre figure con le decisioni assunte e che si sono trasformate in un boomerang.
La confusione nelle scelte, gli atti adempiuti a metà, i passi indietro e ora il sopralluogo della Regione mettono l’ex eurodeputato davanti sia ai propri errori sia davanti a quelli che vengono dal passato.
Tuttavia, senza voler scendere nel dettaglio di atti non ancora pubblici che mostrano come certe vicende vengano gestie, proviamo a capire quale sia la posizione dell’ente. Una fotografia impietosa che emerge dalle note inviate in Regione Campania da Cala degli Aragonesi.
LA CONCESSIONE
“Alla predetta concessione accedeva l’atto di intesa che – recepito ai sensi dell’art. 11 della Legge n. 241/90 nel predetto titolo concessorio – regolava patti e condizioni tra i c.d. contitorali nella gestione del bene demaniale e degli impegni assunti dagli stessi nei confronti dell’autorità concedente (id. est. Regione Campania)”.
L’ACCORTO TRA PUBBLICO E PRIVATO
“In maggior dettaglio, ai sensi degli artt. 2, 3, 5 e 6 del predetto accordo sostitutivo di procedimento sottoscritto tra le parti in regime di partenariato pubblico/privato, le parti si impegnavano a fronte dell’affidamento congiunto della concessione (cfr. art. 2 dell’atto di intesa) alla realizzazione di talune (ed importanti) opere infrastrutturali – atte a giustificare l’affidamento e l’affidabilità del concessionario anche per eventuali e successivi affidamenti – ed alla messa a disposizione di determinati servizi che regolavano il c.d. equilibrio economico finanziario del titolo concessorio nel suo complesso (i.e. tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti previsti dal piano economico-finanziario), sì come declinato nel PEF allegato al predetto titolo demaniale.
Detto in altri termini, la gestione disgiunta dei beni demaniali [secondo quanto stabilito dall’art. 3)] implicava, comunque, l’obbligo da parte dei contitolari circa il rispetto degli impegni assunti nei confronti dell’Autorità concedente in termini di realizzazione delle opere infrastrutturali, di prestazione dei servizi, nonché del rispetto dell’equilibrio dell’economico-finanziario dell’operazione (pena l’inaffidabilità del soggetto resosi inadempiente). L’intera operazione sopra descritta si inseriva, a ben vedere, all’interno di un rapporto di partenariato pubblico/privato nel quale i proponenti andavano – e vanno – individuati nei contitolari del titolo concessorio (Cala degli Aragonesi/Comune di Casamicciola Terme), la parte pubblica nell’Ente concedente (Regione Campania), l’opera pubblica, o di pubblica utilità – la cui progettazione, costruzione, gestione e finanziamento sono state delegate ai proponenti –nella realizzazione dell’infrastruttura portuale e di tutti i servizi complementari”.
L’OMESSA REALIZZAZIONE DELLE OPERE DA PARTE DEL COMUNE
“Sta di fatto che, nel corso della gestione si verificavano, da un lato, taluni fatti eccezionali ed imprevedibili (Terremoto del 2017, Covid ed Frana del 2022) e, dall’altro, l’omessa realizzazione da parte del Comune di Casamicciola Terme delle opere infrastrutturali e strategiche che determinavano uno squilibrio del PEF complessivamente considerato ed allegato al titolo concessorio. Tale specifico squilibrio economico-finanziario si è riverberato in maniera patologica sull’equilibrio del PEF allegato al partenariato pubblico/privato, determinando, per tale via, l’obbligatorietà di riequilibrare lo stesso attraverso un diverso termine di efficacia del titolo concessorio per ulteriori anni 5. Pertanto, con istanza prot. 25680 del 09.12.2024 (cui veniva allegato anche modello D1 con riferimento all’intero ambito portuale) la scrivente società formulava al Comune di Casamicciola Terme (e nell’interesse dello stesso), subentrato nelle funzioni concessorie ex art. 40 L.R.C. n. 5/2021, le seguenti richieste (supportate da analisi economiche): “1) avvii le procedure di rinnovo ai sensi del comb. disp. di cui al D.P.R. n. 509/1997 e art. 18 reg. cod. nav. (attraverso le doverose pubblicazioni) o prorogando in via provvisoria ai sensi dell’art. 10 reg. cod. nav. la concessione demaniale marittima n. 21/2008 ovvero prendendo atto del diverso termine di validità del titolo ai sensi dell’art. 3 comma 3 bis della Legge 118/2022 [comma aggiunto dall’art. 1 comma 1 lett. a), numero 3 bis, del D.L. 16 settembre 2024, n. 131, conv. con modificazioni dalla Legge 166/2024], fino alla definizione del procedimento; 2) prenda atto, in ogni caso, che: a) il titolo concessorio n. 21/2008 (rep. 763), rilasciato dalla Regione Campania, ed intestato alla società scrivente ed al Comune di Casamicciola Terme continua ad avere efficacia fino al 30.09.2027 ovvero fino alla definizione delle procedure di rinnovo (secondo quanto disposto dal D.P.R. n. 509/1997, cfr. infra) sì come richieste con la presente istanza; b) fino a tale data, dunque, la società Cala degli Aragonesi s.r.l. ed il Comune di Casamicciola Terme gestiscono legittimamente – ed in virtù di una proroga rinveniente fonte legislativa – le attività ed i servizi oggetto della concessione demaniale marittima sopra richiamata”.“
VIOLATI GLI INTERESSI REGIONALI
“Benché il predetto rinnovo fosse non solo procedibile ed ammissibile , ma anche (ii) doveroso alla luce dei fatti evidenziati negli elaborati allegati (in casi analoghi cfr. Tar Lazio, Roma, sez. II, 03/12/2020, n. 12966) , nonché (iii) volto ad assicurare l’interesse pubblico riconducibile al completamento delle opere infrastrutturali e dei servizi (pubblici) – nell’interesse dell’amministrazione regionale e di quella titolare dei diritti dominicali – compendiati negli atti progettuali e tecnici parte integranti del titolo concessorio, il Comune di Casamicciola Terme ha – in violazione della delega di funzioni ex art. 40 L.R.C. n. 5/2021 e con gravissimo danno erariale anche a carico dell’amministrazione regionale – omesso di valutare (attraverso una approfondita istruttoria che assicurasse il più proficuo sfruttamento dei beni demaniali marittimi di interesse regionale) la predetta istanza serbando, per tale via, un rigoroso silenzio. Il predetto silenzio – oltre ad essere violativo degli interessi regionali e statali con riferimento all’interesse pubblico sotteso all’affidamento del porto di Casamicciola Terme – determina, a ben vedere, la perdita dei requisiti di affidabilità morale e tecnica in capo al Comune di Casamicciola Terme in quanto nel corso della gestionE.
COMUNE INADEMPIENTE
“lo stesso – si legge ancora nel documento che ha fatto nascere il sopralluogo – è rimasto inadempiente rispetto alle obbligazioni assunte nei confronti dell’Ente concedente; l’amministrazione comunale non è stata in grado di garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti previsti dal piano economico-finanziario. Basti al riguardo evidenziare che il modello gestionale prescelto (società in house Marina di Casamicciola Terme s.r.l.) è risultato fallimentare sia in corso di gestione sia nell’ottemperare al c.d. piano di ristrutturazione del debito approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 38 del 25 ottobre 2018 omologato dal Tribunale di Napoli”
Domani mattina alle 10.30, salvo colpi di scena, vedremo i tecnici di Regione, Comune, Cala e Capitaneria prendere atto di tutto quello che non ha fatto il comune. E, allora, la situazione diverrà ancora più complicata di quella che è già ora.