martedì, Novembre 26, 2024

Porto di Lacco Ameno, sfuma l’intesa con Marina di Casamicciola. Si passa alle assunzioni interinali

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La gestione del porto di Lacco Ameno, ora ritornato al pubblico SOLO dopo l’azione del giudice penale e dopo una interpretazione del GIP distante da quelle che erano le previsioni del Pubblico Ministero Giulio Vanacore non è ancora avviata sui binari giusti. Secondo gli ultimi rumors di Piazza Santa Restituta, infatti, anche la soluzione individuata dalla maggioranza di Giacomo Pascale, quella relativa alla costituzione di una nuova azienda speciale, non sembra essere stata la carta migliore da giocarsi. Sulla costituzione della nascente società del comune, figura di un prossimo carrozzone politico, già ci sono ombre. Secondo alcuni esperti della materia, sembra che l’ente di Piazza Santa Restituta non abbia i requisiti per poter avviare una nuova impresa. E questo futuro sembra sia bloccato dal passato fallimentare delle aziende del comune. Una storia che si ripete e che, in qualche modo, torna ad essere attuale.

Questo primo momento di stop, nelle settimane scorse ha spinto il sindaco Pascale a richiedere l’aiuto della municipalizzata di Casamicciola. Secondo gli incontri che ci sono stati, sembra che Giosi Ferrandino avesse dato l’ok affinché la srl in liquidazione di Casamicciola prendesse in carico la gestione del porto turistico di Lacco Ameno. Una scelta che poi è stata abbandonata perché tra Enti non ci possono essere passaggi economici. L’accordo, evidentemente al ribasso, avrebbe previsto solo il pagamento delle spese vive sostenute dalla srl di Giosi Ferrandino. Un’operazione a perdere che è morta prima di nascere. Il porto, nel frattempo chiuso di fatto. Le scelte del recente passato di Giacomino non sono state lungimiranti e ora che si trova, all’improvviso, potremmo dire, il porto tra le mani non sa come lo deve gestire.

Con l’azienda speciale in forse e con l’incognita autorizzazione marittima ancora da chiarire, soprattutto dopo la pronuncia non ascoltata dal Gip Commella del pubblico ministero Vanacore, che aveva espresso il suo diniego al dissequestro chiarendo che: “pur qualificandosi come giuridicamente corretto una gestione in proprio da parte del Comune, impregiudicata ogni valutazione che comunque lo scrivente Ufficio dovrà compiere circa la costituzione e i rapporti con il Comune della menzionata azienda, non è comunque ancora stata adottata nuova concessione demaniale marittima in favore del comune di Lacco Ameno, attesa la scadenza al 31.12.2023 di quella precedente e la impossibilità di proroga, come sancito dalla giurisprudenza”, Giacomo Pascale ora si trova ancora con un pugno di mosca tra le mani.

Per provare a partire, tuttavia, nonostante manchino ancora tutte le autorizzazioni ad aprire il porto, su tutti l’impianto antincendio e la fornitura elettrica, bloccata per mettere i bastoni tra le ruote a Perrella, e ancora non in funzione, dal Comune di Lacco Ameno procederanno, sembra, con diverse assunzioni attraverso un’azienda di lavoro interinale. Un modo per sorvolare la trasparenza pubblica e assumere direttamente chi deve avere il ricambio per il voto espresso nel 2020. Un modo per tenere ancora di più torbide le acque del porto di Lacco Ameno ma per portare all’incasso qualche cambiale elettorale dopo quasi quattro anni…

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